Marie-Hélène Dozo
Marie-Hélène Dozo (Namur, ...[1]) è una montatrice belga. È la montatrice storica dei fratelli Dardenne, dei quali ha montato tutti i film, tra cui La Promesse (1996), Rosetta (1999), Il figlio (2002) e L'Enfant - Una storia d'amore (2005).
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlia di un geografo e di una casalinga pittrice amatoriale, nasce e cresce a Namur.[1] Alle superiori si iscrive all'indirizzo di pittura per poi interessarsi alla fotografia e infine, con l'istituzione di un corso di videogiornalismo e produzione audiovisiva, al cinema.[2] I film che l'hanno più influenzata nella sua scelta sono stati Tess, Ballando ballando, Maria's Lovers e Paris, Texas.[2] Dichiarerà poi di aver scelto il montaggio rispetto ad altri campi perché più affine alla sua personalità: «mi era difficile lavorare in solitudine come vuole la scrittura. Ho bisogno di discutere col regista delle scelte che prendiamo nell'intimità della sala montaggio [...] non riesco a essere creativa con una pagina bianca davanti».[3]
Dopo il diploma, si trasferisce a Bruxelles, dove lavora per qualche anno come montatrice di servizi televisivi,[1][3][4] prima di passare al cinema documentario sotto l'egida della produttrice Kathleen de Béthune.[4] Mentre montava il documentario Gigi, Monica... et Bianca (1996), prodotto dai registi Jean-Pierre e Luc Dardenne, è stata notata da questi ultimi, che colpiti dal suo lavoro, l'hanno voluta come montatrice del loro La Promesse (1996), pur non avendo lei mai montato un lungometraggio di finzione prima.[3][4]
Da lì nascerà un sodalizio trentennale continuato ininterrottamente con tutti i film successivi dei Dardenne, comprese le due Palme d'oro Rosetta (1999) e L'Enfant - Una storia d'amore (2005).[1] Solitamente Dozo comincia a montare già in fase di riprese una assembly cut dei film, girati in ordine cronologico, basandosi principalmente sulla sceneggiatura per scegliere il materiale migliore.[4] Una volta ricevuta l'approvazione dei Dardenne di questa versione preliminare ha inizio il montaggio vero e proprio, un processo nel quale Dozo privilegia invece l'interpretazione degli attori e la costruzione espressiva del film: «ogni inquadratura, ogni momento dell'inquadratura è diverso e bisogna scegliere il più coerente col significato della storia e l'animo del protagonista. E devono essere tutti percepiti come uno solo, senza stacchi».[4] Per Dozo il ritmo di un film fluisce dalla «capacità di concentrazione [del montatore], nell'ascolto, nel mantenere una visione a 360º e da una grande sensibilità nel raccontare storie alla gente in modo abbastanza creativo da suscitarne la curiosità. Il ritmo è il risultato di questi elementi e della giusta posizione nel flusso della storia, della regia e dell'energia degli attori».[5] Nel caso di opinioni discordanti su una sua scelta, Dozo ha sostenuto che «essere in tre in sala montaggio rappresenta un vantaggio: più discussioni, più idee in circolazione, più soluzioni. E c'è sempre una maggioranza».[4]
Per i suo lavoro coi Dardenne, è stata candidata cinque volte al Premio Magritte per il miglior montaggio, vincendolo però nel 2012 col documentario Kinshasa Kids.[6] Ha collaborato di frequente anche col regista ciadiano Mahamat-Saleh Haroun e col documentarista italiano Roberto Minervini.[1][7]
È sposata con João Leite, produttore dei film di Minervini.[7]
Filmografia parziale
[modifica | modifica wikitesto]- La Promesse, regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne (1996)
- Gigi, Monica... et Bianca, regia di Yasmina Abdellaoui e Benoît Dervaux (1996)
- Rosetta, regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne (1999)
- Les Blessures assassines, regia di Jean-Pierre Denis (2000)
- Il figlio (Le Fils), regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne (2002)
- L'Enfant - Una storia d'amore (L'Enfant), regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne (2005)
- Daratt - La stagione del perdono (Daratt), regia di Mahamat-Saleh Haroun (2006)
- Dans l'obscurité, episodio di Chacun son cinéma - A ciascuno il suo cinema (Chacun son cinéma ou Ce petit coup au cœur quand la lumière s'éteint et que le film commence), regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne (2007)
- Il matrimonio di Lorna (Le Silence de Lorna), regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne (2008)
- Sexe, gombo et beurre salé, regia di Mahamat-Saleh Haroun – film TV (2008)
- Zindeeq, regia di Michel Khleifi (2009)
- Un homme qui crie, regia di Mahamat-Saleh Haroun (2010)
- I dannati di Jiabiangou (Jiābiāngōu), regia di Wang Bing (2010)
- Il ragazzo con la bicicletta (Le Gamin au vélo), regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne (2011)
- The Passage, regia di Roberto Minervini (2011)
- Bassa marea (Low Tide), regia di Roberto Minervini (2012)
- Stop the Pounding Heart, regia di Roberto Minervini (2013)
- Grigris, regia di Mahamat-Saleh Haroun (2013)
- Non lasciarmi sola (Gimme Shelter), regia di Ron Krauss (2013)
- Due giorni, una notte (Deux jours, une nuit), regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne (2014)
- Diario di una teenager (The Diary of a Teenage Girl), regia di Marielle Heller (2015)
- Louisiana (The Other Side), regia di Roberto Minervini (2015)
- La ragazza senza nome (La Fille inconnue), regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne (2016)
- Un viaggio stupefacente (Boundaries), regia di Shana Feste (2018)
- Sembra mio figlio, regia di Costanza Quatriglio (2018)
- Che fare quando il mondo è in fiamme? (What You Gonna Do When the World's on Fire?), regia di Roberto Minervini (2018)
- Dio è donna e si chiama Petrunya (Gospod postoi, imeto i e Petrunija), regia di Teona Strugar Mitevska (2019)
- L'età giovane (Le Jeune Ahmed), regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne (2019)
- L'uomo che vendette la sua pelle (The Man Who Sold His Skin), regia di Kaouther Ben Hania (2020)
- Clara Sola, regia di Nathalie Álvarez Mesén (2021)
- Una madre, una figlia (Lingui, les liens sacrés), regia di Mahamat-Saleh Haroun (2021)
- Casablanca Beats (Haut et Fort), regia di Nabil Ayouch (2021)
- Les Intranquilles, regia di Joachim Lafosse (2021)
- Tori e Lokita (Tori et Lokita), regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne (2022)
- I dannati (The Damned), regia di Roberto Minervini (2024)
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio Magritte
- 2012 – Candidatura al miglior montaggio per Il ragazzo con la bicicletta
- 2014 – Miglior montaggio per Kinshasa Kids
- 2015 – Candidatura al miglior montaggio per Due giorni, una notte
- 2020 – Candidatura al miglior montaggio per L'età giovane
- 2022 – Candidatura al miglior montaggio per Les Intranquilles
- Premio Guldbagge
- 2022 – Candidatura al miglior montaggio per Clara Sola
- Festival internazionale del cinema di Dubai
- 2010 – Miglior montaggio per Un homme qui crie
- Festival internazionale del cinema di Mar del Plata
- 2018 – Miglior montaggio per Che fare quando il mondo è in fiamme?
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Crittenden, p. 54.
- ^ a b Crittenden, p. 55.
- ^ a b c Crittenden, p. 56.
- ^ a b c d e f Crittenden, p. 57.
- ^ Crittenden, p. 58.
- ^ (FR) Alain Lorfèvre, Trois Magritte pour "Ernest et Célestine", in La Libre Belgique, 3 gennaio 2014. URL consultato il 1º marzo 2018.
- ^ a b Vanna Carlucci e Gianfranco Costantiello, Regia in "punta di piedi". Intervista a Minervini, su uzak.it. URL consultato il 1º marzo 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Roger Crittenden (a cura di), Marie-Hélène Dozo, in Fine Cuts: The Art of European Film Editing, prefazione di Walter Murch, 2ª ed., Milton Park, Taylor & Francis, 2018, pp. 54–59, ISBN 978-1-315-47511-0.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marie-Hélène Dozo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Marie-Hélène Dozo, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Marie-Hélène Dozo, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) Marie-Hélène Dozo, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 311694731 · ISNI (EN) 0000 0000 4419 1583 · LCCN (EN) no2005035768 · GND (DE) 1062178459 · J9U (EN, HE) 987007423927805171 |
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