Live Undead

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Live Undead
album dal vivo
ArtistaSlayer
Pubblicazione16 novembre 1984
Durata23:19
29:21 (edizione rimasterizzata)
Dischi1
Tracce7
8 (edizione rimasterizzata)
GenereThrash metal
EtichettaMetal Blade
ProduttoreBrian Slagel
Registrazionedurante l'"Haunting North America" tour (1984)
FormatiCD, LP, MC, download digitale
CopertinaAlbert Cueller
NoteMissato al Track Record, Los Angeles (California)
Slayer - cronologia
Album precedente
(1984)
Album successivo
(1985)

Live Undead è il primo album dal vivo del gruppo musicale statunitense Slayer, pubblicato il 16 novembre 1984 dalla Metal Blade Records.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Per anni sono circolate varie voci sul suo reale contenuto; di recente si è scoperto che, nonostante la Metal Blade volesse realizzare un live registrando alcune date del Haunting North America Tour nel 1984, l'album fu un "live in studio" registrato in diretta davanti a un gruppo di fan, dal momento che alla fine nessuno dello staff effettuò registrazioni di alcun concerto durante il tour.[1] Sul libretto del prodotto è riportato che il concerto venne registrato nella città di New York, cosa che in effetti avvenne, ma fu in una stanza e non su un palco durante la tournée Haunting North America del 1984. Il lavoro è composto da sette brani, otto nella versione rimasterizzata che è stata allegata con l'EP Haunting the Chapel.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  • Lato A
  1. Black Magic – 3:57
  2. Die by the Sword – 4:03
  3. Captor of Sin – 3:32
  4. The Antichrist – 3:13
  • Lato B
  1. Evil Has No Boundaries – 2:58
  2. Show No Mercy – 3:02
  3. Aggressive Perfector – 2:29
Traccia bonus nell'edizione giapponese
  1. Chemical Warfare (Studio Version) – 6:02

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la pubblicazione dell'album, gli Undead, un gruppo horror punk del New Jersey, pubblicarono un album dal vivo, intitolandolo Live Slayer.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Slayer 1981-1986: figli della furia, Michele Marrone, Classix Metal n.12, 2011, pp.59-60

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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