Lalle II Camponeschi

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Lalle II Camponeschi
Conte di Montorio
Stemma
Stemma
PredecessoreLalle I Camponeschi
SuccessoreGiampaolo Camponeschi
TrattamentoConte
Altri titoliConte di Monteodorisio
Governatore dell'Aquila
Gran connestabile del Regno di Napoli
NascitaL'Aquila, XIV secolo
MorteL'Aquila, 21 giugno 1383
DinastiaCamponeschi
PadreLalle I Camponeschi
Madre? Barile
ConsorteElisabetta Acquaviva
FigliGiampaolo
Luigi/Ludovico I
Battista
Pirro
Marino
Odoardo
Urbano
Antonuccio
ReligioneCattolicesimo

Lalle II Camponeschi (L'Aquila, XIV secoloL'Aquila, 21 giugno 1383) è stato un nobile italiano, conte di Monteodorisio e Montorio, governatore dell'Aquila e gran connestabile del Regno di Napoli[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Lalle I Camponeschi e di una dama della famiglia Barile, il cui nome è ignoto, la prima notizia che si ha di lui risale al 1366, quando accolse all'Aquila il senatore Nicola di Roio[2]. In quel tempo Lalle II fu coinvolto a pieno nelle lotte tra le fazioni cittadine aquilane, tant'è che la regina di Napoli Giovanna I d'Angiò, per porre fine agli scontri, lo convocò a corte e lo fece arrestare[3]. Il Camponeschi per riottenere la libertà fu costretto a cedere alla Corona la contea di Montorio, che aveva ereditato dal padre, e a stipulare il 30 settembre 1371 un accordo di pace con la regina, che cercava così di riassumere il proprio controllo sulla città aquilana[3]. Tornò nuovamente in carcere sei anni dopo, nel 1377, con l'accusa di aver molestato il conte Ruggero da Celano; riuscì tuttavia a convincere la regina della sua giusta causa, la quale condannò quindi Ruggero e concesse a Lalle II il feudo di Miglianico, su cui vantava delle pretese[3].

Nonostante si fosse cercato di ristabilire un clima pacifico all'Aquila, in città regnava ancora una certa instabilità politica, della quale la famiglia Camponeschi approfittò per cercare di ristabilire il proprio predominio[3]. Lalle II, assicuratosi il sostegno della popolazione locale, catturò e fece giustiziare Ceccantonio Pretatti – non senza la complicità del conte di Tagliacozzo Rinaldo Orsini – e scacciò dalla città i rimanenti esponenti della fazione rivale[3]. Dopo aver appoggiato per un breve periodo di tempo Carlo III d'Angiò-Durazzo, si schierò con il rivale al trono Luigi I d'Angiò-Valois, suscitando le ire del nuovo sovrano, che il 4 luglio 1382 assediò di conseguenza la città aquilana[3]. Tuttavia, l'imminente arrivo in Italia di Luigi I (che verrà poi accolto all'Aquila da Lalle II e Rinaldo Orsini), costrinse il sovrano a sciogliere l'assedio[3]. Ciononostante, l'alleanza con Rinaldo Orsini non giovò affatto a Lalle II, il quale il 21 giugno 1383 venne avvelenato all'Aquila, per motivi che restano ancora in gran parte sconosciuti[3].

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Lalle II Camponeschi si sposò con Elisabetta Acquaviva, figlia di Corrado, conte di San Valentino, dalla quale ebbe otto figli[1]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Bullettini della Deputazione abruzzese di storia patria; DBI.
  2. ^ Antinori (1782), p. 242; DBI.
  3. ^ a b c d e f g h DBI.
  4. ^ a b c d e f g Bullettini della Deputazione abruzzese di storia patria.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Anton Ludovico Antinori, Raccolta di memorie istoriche delle tre provincie degli Abbruzzi, vol. 2, Napoli, Giuseppe Campo, 1782, ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]