La furia dei barbari
La furia dei barbari è un film del 1960 diretto da Guido Malatesta.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]È l'anno 568, e Kovo, capo del villaggio barbaro di Ruter, violenta ed uccide la moglie di Toryok, capo del villaggio di Nyssia. Dopo l'efferato delitto Kovo fugge al seguito della spedizione longobarda in Italia di Alboino. Due anni dopo, in primavera, mentre il fratello di Toryok festeggia le sue nozze e lo stesso Toryok non riesce a superare il lutto per la sposa amata e la rabbia e la sete di vendetta, Kovo fa ritorno dall'Italia, portando con sé la sua nuova sposa, di origine veronese di nome Lianora, e con un seguito di alleati longobardi. Pronto per la vendetta, dopo ripetute richieste di avere giustizia, assedia il villaggio di Ruta e lo distrugge. Per rappresaglia Kovo assedia Nyssia. Terrorizzata per aver scoperto la natura violenta e malvagia di Kovo, la sua sposa Lianora si discosta da lui e, durante un'incursione da parte di Toryok nell'accampamento nemico, viene rapita da quest'ultimo con il suo consenso e fatta prigioniera. L'assedio di Kovo viene intanto respinto ma a caro prezzo: il fratello, sua cognata e la madre di Toryok cadono tutti durante la difesa del villaggio. Ancor di più accecato dalla rabbia, Toryok sfida a duello aperto Kovo, minacciando di uccidere Lianora. Nel duello Kovo muore ed i suoi alleati longobardi fuggono, lasciando soli Toryok e Lianora che nel frattempo si sono innamorati l'uno dell'altra.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Gli interni sono stati girati negli stabilimenti Interstudio di Grottaferrata, mentre parte degli esterni sono stati girati a Zagabria.[1]
Durante la lavorazione fu pubblicizzato come Toriok furia dei barbari.[1][2]
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film fu distribuito in Italia nell'autunno del 1960.
Negli Stati Uniti fu distribuito dalla Columbia Pictures col titolo Fury of the Pagans. La traduzione di "barbari" in "pagani" rifletteva un radicato stereotipo nelle distribuzioni di pellicole del genere, cioè l'accomunare la definizione "barbaro", che ha poco in comune con la religione, alle credenze pagane.[3]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Incassi
[modifica | modifica wikitesto]Il film guadagnò al botteghino 409 milioni di lire.[4]
Critica
[modifica | modifica wikitesto]«Il film fa sfoggio di spettacolo e in qualche scena di battaglia collettiva o di duelli singoli rivela la cura del regista per il taglio e il ritmo delle immagini. [...]»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Il marito di Rossana Podestà si scaglia contro i cineoperatori, Stampa Sera, 28 maggio 1960
- ^ Galoppate archeologiche in film, di Alfredo Todisco, La Stampa, 1 luglio 1960
- ^ Giovanni Alberto Cecconi, Barbari e pagani. Religione e società in Europa nel tardoantico, Editori Laterza, 2022, ISBN 9788858148051.
- ^ Michele Giordano, Giganti buoni. Da Ercole a Piedone (e oltre) il mito dell'uomo forte nel cinema italiano, Gremese, 1998, p. 170, ISBN 88-7742-183-5.
- ^ Sullo schermo, La Stampa, 26 febbraio 1961
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La furia dei barbari, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) La furia dei barbari, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) La furia dei barbari, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) La furia dei barbari, su FilmAffinity.
- (EN) La furia dei barbari, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) La furia dei barbari, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.