John A. Alonzo

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John A. Alonzo (Dallas, 12 giugno 1934Beverly Hills, 13 marzo 2001) è stato un direttore della fotografia e regista statunitense.

Nel periodo migliore della sua carriera ha contribuito al rinnovamento visivo del nuovo cinema hollywoodiano degli anni sessanta.[1]

Per le immagini di Chinatown di Roman Polański è stato candidato nel 1975 ai premi Oscar e BAFTA.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Inizia la propria carriera professionale come operatore per la rete televisiva texana WFAA, affiliata alla NBC. In seguito realizza show di pupazzi, tra cui il fortunato El Señor Turtle, e svolge anche il ruolo di regista per programmi televisivi locali. Nel 1956 si trasferisce a Los Angeles con l'ambizione di portare a livello nazionale il successo di El Señor Turtle, ma la NBC abbandona il progetto prima che giunga in fase di realizzazione. Lavora quindi come fotografo per etichette discografiche e si cimenta come attore in film western, tra cui I magnifici sette (1960).[1]

Nel 1964 fotografa il cortometraggio The Legend of Jimmy Blue Eyes di Robert Clouse, che si guadagna la candidatura all'Oscar al miglior cortometraggio. Gira quindi una serie di documentari per il produttore David Wolper.[1] Completa il suo apprendistato accanto al grande James Wong Howe, vincitore di due Oscar alla migliore fotografia, lavorando come operatore alla macchina per il film Operazione diabolica (1966) di John Frankenheimer.

Esordisce come direttore della fotografia di un lungometraggio cinematografico nel 1970, con il sanguinoso gangster film Il clan dei Barker diretto da Roger Corman, per il quale realizza «una fotografia rude e moderna ma perfettamente equilibrata».[1] L'anno successivo realizza due piccoli classici dell'epoca, il road movie ribellistico Punto zero (1971) di Richard C. Sarafian e la commedia sentimentale Harold e Maude di Hal Ashby.

Nel 1972 con Sounder inizia una collaborazione con il regista Martin Ritt che si sviluppa per un decennio e sette film, tra cui spicca Norma Rae del 1979, dal lookpseudo-documentaristico, quasi monocromatico.[2] Nel 1974 per Chinatown di Roman Polański rivisita «il gusto figurativo del noir in una dimensione più agile e con il linguaggio della fotografia a colori, in una sinfonia di diffusione che conservava i sapori e le atmosfere misteriose di quel genere cinematografico»,[1] guadagnandosi la sua prima e unica candidatura all'Oscar. Nel 1978 esordisce alla regia con FM, cui seguono nei due anni successivi una serie di film per la televisione per i quali si occupa anche della fotografia.

Tra i lavori degli anni ottanta, si possono citare gli action tecno-futuristici Tuono blu (1983) di John Badham e Runaway (1984) di Michael Crichton e soprattutto il grandioso Scarface (1983) di Brian De Palma, regista con il quale aveva già collaborato un decennio prima per Conosci il tuo coniglio.

Negli anni novanta, ha ottenuto due candidature ai Premi Emmy per i suoi lavori televisivi World War II: When Lions Roared (1994) e Lansky - Un cervello al servizio della mafia (1999), premio poi conquistato per A prova di errore (2000) diretto da Stephen Frears.[3]

Nel 2007 il regista tedesco Axel Schill ha realizzato un documentario su di lui, The Man Who Shot Chinatown: The Life and Work of John A. Alonzo.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Direttore della fotografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Stefano Masi, Dizionario mondiale dei direttori della fotografia, Recco, Le Mani, 2007. ISBN 88-8012-387-4 Vol. A-K, p. 41
  2. ^ Stefano Masi, op. cit., Vol. A-K, p. 42
  3. ^ (EN) Awards for John A. Alonzo, su imdb.com, IMDb. URL consultato il 7 agosto 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Stefano Masi, Dizionario mondiale dei direttori della fotografia, Recco, Le Mani, 2007. ISBN 88-8012-387-4 Vol. A-K, pp. 41–42

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN47834823 · ISNI (EN0000 0001 1636 2055 · Europeana agent/base/163142 · LCCN (ENno2004081154 · GND (DE129206822 · BNE (ESXX1174443 (data) · BNF (FRcb14074285w (data) · J9U (ENHE987007427329705171 · CONOR.SI (SL8578659 · WorldCat Identities (ENlccn-no2004081154