Jean-Baptiste Massillon
Jean-Baptiste Massillon, C.O.I. vescovo della Chiesa cattolica | |
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Anonimo, Ritratto di Jean-Baptiste Massillon (anni 1720); olio su tela, 63×52 cm, Reggia di Versailles. | |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Clermont (1718-1742) |
Nato | 24 giugno 1663 ad Hyères |
Ordinato presbitero | 22 settembre 1691 |
Nominato vescovo | 14 novembre 1718 da papa Clemente XI |
Consacrato vescovo | 21 dicembre 1718 dal vescovo André-Hercule de Fleury (poi cardinale) |
Deceduto | 28 settembre 1742 (79 anni) a Beauregard-l'Évêque |
Jean-Baptiste Massillon (Hyères, 24 giugno 1663 – Beauregard-l'Évêque, 28 settembre 1742) è stato un predicatore e vescovo cattolico francese, della congregazione dell'Oratorio di Gesù e Maria Immacolata di Francia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di un notaio, Jean-Baptiste Massillon entrò nell'ordine degli Oratoriani effettuando i suoi studi a Marsiglia.[1][2][3]
Insegnò nei collegi di Pézenas e di Montbrison e diresse il seminario diocesano di Saint-Magloire, a Parigi.[4][3]
Durante la sua carriera di religioso ebbe fama di predicatore eloquente, di spirito aperto alla cultura e alle conoscenze letterarie; il suo stile, pur non giungendo alla concisa elevatezza di un Jacques Bénigne Bossuet e di un Louis Bourdaloue, ricorda il modello di Fénelon e di Jean Racine.[4]
Fu ordinato sacerdote nel 1691[3] e dimostrò subito le sue capacità di parlare in pubblico tanto che nel 1693, alla morte dell'Arcivescovo di Vienne, fu incaricato di consegnare l'orazione funebre e questo fu l'atto di inizio della fama di Massillon.[2]
Una crisi di misticismo lo portò a ritirarsi per qualche mese in un convento di trappisti, ma seguendo i consigli dell'arcivescovo di Parigi, Noailles, si trasferì nella capitale, dove ottenne la carica, nel 1696, di direttore del seminario di Saint-Magloire.[1][2][3]
Nel 1699 fu convocato a corte dove riscosse un grande successo e diventò famoso per i suoi Quaresimali pronunciati davanti a Luigi XIV di Francia nel 1704 e per il Piccolo culto della quaresima (Petit Carême) davanti al giovanissimo Luigi XV di Francia, nel 1718.[1][2][3]
Consacrato vescovo di Clermont nel 1718,[3] e accademico l'anno seguente, svolse a Parigi efficace attività di negoziatore per pacificare la Chiesa francese, turbata dalla promulgazione della bolla Unigenitus.[4]
Si distinse sia per le sue orazioni funebri, tra le quali quelle per Francesco Luigi di Borbone-Conti (1709), per Luigi, il Gran Delfino (1711), per Luigi XIV (1715), sia per i suoi sermoni del Carême de l'oratoire (1699), quelli Sur la Mort e su Le petit nombre des élus, i dieci sermoni del Petit Carême, predicati nel 1718, dinanzi al giovane Luigi XV.[4][3]
Numerose sono state le edizioni delle sue Oeuvres complètes dopo la prima, in quindici volumi, del 1745-1748.[4]
Le prediche di Massillon si distinsero da quelle dei suoi predecessori, in quanto erano prive dei caratteri dottrinari di quelle di Bousset, preferendo al ragionamento rigido e alla logica deduttiva, i sentimenti, basando la sua teologia non su un giudizio del mondo, ma sul rispetto delle convenienze e degli atti mondani che considerano la religiosità come l'elevazione dei comportamenti dell'uomo di qualità.[1]
La sua impostazione teologica ricevette qualche critica, sia di sospetto giansenismo sia di "filosofismo",[3] ma anche molti elogi, come da Voltaire, che lo definì Racine de la chaire, per la profondità dello studio dei moti del cuore umano.[1]
La popolarità di Massillon era motivata dal fatto che i suoi sermoni focalizzavano quasi sempre argomenti morali e non questioni teologiche profonde, e con le sue riflessioni sembrava capace di penetrare nei segreti del cuore umano e nella mente dell'uomo.[2][3]
Alcuni elementi della sua teologia ebbero vicinanze con quella di Fénelon e grande risultò la stima dei filosofi del XVIII secolo, che evidenziarono la somiglianza della sua morale con una visione e una saggezza laica e quindi "filosofica".[1]
L'importanza di Massillon fu quella di preparare il terreno alle innovazioni apportate da François-René de Chateaubriand, di un cristianesimo appassionato e sentimentale, che incanala la sua dottrina e la sua teologia nelle emozioni e nelle immagini.[1]
Jean-Baptiste Massillon morì di complicazioni per un ictus il 28 settembre 1742.[2]
Genealogia episcopale e successione apostolica
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Guillaume d'Estouteville, O.S.B.Clun.
- Papa Sisto IV
- Papa Giulio II
- Cardinale Raffaele Sansone Riario
- Papa Leone X
- Papa Paolo III
- Cardinale Francesco Pisani
- Cardinale Alfonso Gesualdo di Conza
- Papa Clemente VIII
- Cardinale Pietro Aldobrandini
- Cardinale Laudivio Zacchia
- Cardinale Antonio Barberini, O.F.M.Cap.
- Cardinale Nicolò Guidi di Bagno
- Arcivescovo François de Harlay de Champvallon
- Cardinale Louis-Antoine de Noailles
- Cardinale André-Hercule de Fleury
- Cardinale Jean-Baptiste Massillon, C.O.I.
La successione apostolica è:
- Vescovo Paul de Ribeyre (1742)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Jean-Baptiste Massillon, in le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p. 333.
- ^ a b c d e f (EN) Jean-Baptiste Massillon, su massillonchurches.com. URL consultato il 22 gennaio 2019.
- ^ a b c d e f g h i (EN) Jean-Baptiste Massillon, su catholic.com. URL consultato il 22 gennaio 2019.
- ^ a b c d e Jean-Baptiste Massillon, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 22 gennaio 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Abbé Blampignon, Massillon, d'après des documents inédits, Parigi, 1879.
- (FR) Abbé Blampignon, L'Épiscopat de Massillon d'après des documents inédits, suivi de sa correspondance, Parigi, 1884.
- (FR) Michel Cohendy , p. 145-320., Correspondances, Décisions, Ordonnances et autres œuvres inédites de Jean-Baptiste Massillon, Évêque de Clermont, in Bulletin Historique et Scientifique de l'Auvergne, XXIV, 1882.
- (FR) Jean-Baptiste Massillon, Petit carême, Parigi, Librairie de la Bibliothèque nationale, 1881.
- (FR) Jean-Baptiste Massillon, Sermons de M. Massillon évêque de Clermont, ci-devant Prêtre de l'Oratoire..., Les frères Estienne, 1763.
- (FR) Ferdinand Brunetière, L'Éloquence de Massillon, in Études critiques, Parigi, 1882.
- (FR) Père Ingold, L'Oratoire et le jansénisme au temps de Massillon, Parigi, 1880.
- (FR) Marcel Laurent, Massillon et le Cardinal de Biss , 1975., in Études sur Massillon, Institut d’Études du Massif Central, 1975.
- (FR) Marcel Laurent, J. Soanen et J.-B. Massillon, in Chroniques de Port-Royal, 1975, pp. 41-100.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Jean Baptiste Massillon
- Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a Jean Baptiste Massillon
- Wikiquote contiene citazioni di o su Jean Baptiste Massillon
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jean Baptiste Massillon
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Massillon, Jean-Baptiste, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Jean-Baptiste Massillon, in Cyclopædia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, Harper.
- Jean-Baptiste Massillon, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (FR) Jean-Baptiste Massillon, su www.academie-francaise.fr, Académie française.
- Opere di Jean-Baptiste Massillon, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Jean-Baptiste Massillon, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Jean-Baptiste Massillon, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) David M. Cheney, Jean-Baptiste Massillon, in Catholic Hierarchy.
- Le frasi di Jean-Baptiste Massillon, su le-citazioni.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 120690221 · ISNI (EN) 0000 0001 2149 137X · SBN MILV090377 · BAV 495/101599 · CERL cnp01259471 · LCCN (EN) nr88004319 · GND (DE) 118782479 · BNE (ES) XX1360068 (data) · BNF (FR) cb12133696g (data) · J9U (EN, HE) 987007312205205171 · CONOR.SI (SL) 156839523 |
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