Inviati speciali (film 1943)

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Inviati speciali
Paese di produzioneItalia
Anno1943
Durata90 min
Dati tecniciB/N
Genereavventura, guerra
RegiaRomolo Marcellini
SoggettoAsvero Gravelli
SceneggiaturaGiuseppe Castelletti, Alberto Consiglio, Ennio Flaiano, Asvero Gravelli, Virgilio Lilli, Romolo Marcellini
Casa di produzioneC.I.F., Littoria Film
Distribuzione in italianoE.N.I.C.
FotografiaRodolfo Lombardi
MontaggioVincenzo Zampi
MusicheMario Ruccione
ScenografiaAlberto Boccianti
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Inviati speciali è un film del 1943 diretto da Romolo Marcellini.

La pellicola è stata girata negli stabilimenti di Tirrenia nello stesso anno in cui terminarono le attività della Tirrenia film.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Durante la guerra di Spagna, un giovane giornalista italiano si innamora di una donna che si verrà a sapere essere una propagandista del governo comunista. La reincontra in Marmarica, quando viene catturata su un automezzo nemico: la donna, "redenta" dall'amore, si mette al servizio dei fascisti e si riscatterà morendo.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Prima del titolo definitivo il film ebbe due titoli provvisori: Corrispondenti di guerra e poi Amanti fra le guerre.[2]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La pellicola venne distribuita nelle sale cinematografiche italiane il 27 aprile 1943.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Carlo Lizzani ha scritto nel 1943: «Che cosa di più cinematografico che l'avventurosa esistenza degli inviati speciali? Ma il film, malgrado le agitazioni dei suoi personaggi è fermo. L'azione è condotta secondo il ritmo esteriore delle trovate; i personaggi sono appena sommariamente accennati, e alcune volte, nemmeno (..) In un primo momento fa piacere incontrarsi con uomini 'quasi' normali, con ambienti quasi spogli, come nella realtà: insomma un'aria di quotidiano, che è oro nel nostro cinema. Ma poi, subito, non ci si può non accorgere che quest'aria è più il frutto di una certa giornalistica (..) sciatteria che il portato di un'ispirazione sincera».[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gian Piero Brunetta, Storia del cinema italiano, Quattro volumi, Volume secondo, Editori Riuniti, maggio 1993, p. 9.
  2. ^ Fondazione Ente dello spettacolo, Inviati speciali. Italia 1943, in Cinematografo, 2016. URL consultato il 30 marzo 2024.
  3. ^ Carlo Lizzani, Inviati speciali, in Cinema , 25 luglio-10 agosto 1943.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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