IAR 330

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IAR 330
IAR 330 della Forțele Aeriene Române
Descrizione
Tipoelicottero utility e varianti
Equipaggio3
CostruttoreBandiera della Romania Industria Aeronautică Română
Data primo volo1975
Data entrata in servizio1976
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza15 m
Altezza4,6 m
Diametro rotore16,2 m
Superficie rotore206,15
Capacità1 000 kg
Propulsione
Motore2 x Turbina Turbomeca
Potenza570 CV
Prestazioni
Velocità max263 km/h
Velocità di crocierakm/h
Autonomia550 km
Tangenza4 800 m
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Lo IAR 330 è un elicottero rumeno costruito dalla IAR di Brașov; si tratta di un modello prodotto su licenza, rilasciata dalla francese Aérospatiale, basato sul SA 330 Puma. In un secondo tempo 24 esemplari sono stati aggiornati alla versione IAR 330 SOCAT in cooperazione con l'israeliana Elbit Systems.[1]

Progettazione e sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Anche se facente parte del COMECON e del Patto di Varsavia, la Romania fece azioni per rimanere autonoma dall'URSS. Invece di comprare prodotti sovietici fece un accordo di licenza con la francese Aérospatiale, il 30 luglio 1974. Il primo elicottero su licenza volò il 22 ottobre 1975 con la designazione IAR-330L.[2]

Almeno 163 esemplari furono costruiti di cui 104 assegnati alle forze armate rumene, 2 ritirati dal costruttore e 57 esportati[2] (Pakistan, Costa d'Avorio, Emirati Arabi Uniti, Sudan, Ecuador). Esiste anche una versione search and rescue (SAR), con galleggianti per l'ammaraggio, costruita in poche unità. La produzione continua presso la Industria Aeronautică Română nello stabilimento di Ghimbav vicino Brașov.

SOCAT[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni novanta la forza aerea rumena decise di aumentare le capacità di combattimento del velivolo con la variante IAR 330L, facendolo diventare un elicottero anticarro. All'epoca la Romania iniziò a collaborare con Israele in taluni programmi militari. La compagnia Elbit Systems fu scelta e nel settembre del 1995 e venne stipulato un accordo per l'ammodernamento di 24 elicotteri nella variante SOCAT (Sistem Optronic de Cercetare și Anti-Tanc).[2] Il primo elicottero IAR 330L SOCAT volò il 26 maggio 1998, dal campo volo IAR a Ghimbav, seguito da un secondo il 23 ottobre 1999. Il primo IAR 330L SOCAT fu rilasciato combat ready nel 2001. In tutto furono prodotti 25 esemplari della variante SOCAT compreso un prototipo, ricostruito nel 2005.[2]

La variante IAR 330M NATO è una versione da trasporto ammodernata con l'avionica SOCAT, ma senza armi e optoelettronica, tra i quali un radar ognitempo. La trasformazione in macchine della versione 330M riguardò 22 esemplari precedentemente realizzati come IAR 330L ed ebbe luogo tra il 2005 e il 2008.[2]

Naval[modifica | modifica wikitesto]

Il primo IAR 330 NAVAL fu ufficialmente svelato a Ghimbav il 30 gennaio 2007. La Marina militare rumena ordinò 3 esemplari. L'elicottero è simile alla variante dell'aeronautica incluso l'aggiornamento SOCAT; la variante navale ha anche galleggianti sotto la cellula per eventuale ammaraggio. Operano dalle navi per compiti di search and rescue, medevac (attività di trasporto urgente per assistenza medica) e pattugliamento marittimo.[3]

Varianti[modifica | modifica wikitesto]

IAR 330 Puma NAVAL variant.
  • IAR 330H - (1975-1977)
  • IAR 330L - (1977–ad oggi)
  • IAR 330M - aggiornamento
  • IAR 330L SOCAT - attacco
  • IAR 330 NAVAL - navale
  • IAR 330 SM - export per UAE.

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

MEDEVAC IAR 330M Puma
Bandiera della Costa d'Avorio Costa d'Avorio
4 IAR 330 (versione costruita su licenza del SA 330L Puma) consegnati, 1 in organico al gennaio 2019.[4]
Bandiera della RD del Congo RD del Congo
  • Air Force of the DRC - 1[5]
Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti
10 IAR 330L in servizio dal 1994 al 2009, e donati nel 2010 all'Aeronautica libanese.[6][7][8][9][5][10]
Bandiera della Guinea Guinea
3 IAR 330L consegnati, tutti in servizio al maggio 2021.[11]
Bandiera del Kenya Kenya
Bandiera del Libano Libano
12 IAR 330L ex Al-Quwwāt al-Jawiyya al-Imārātiyya ricevuti a partire dal 2010.[13][5]
Bandiera del Pakistan Pakistan
4 IAR 330L ricevuti negli anni ottanta.[14][15][5][16]
Bandiera della Romania Romania
59[17][18]
Bandiera del Sudan Sudan

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ IAR-330 Puma SOCAT, su roaf.ro (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2007).
  2. ^ a b c d e Marnix Sap, Carlo Brummer: Fortele Aeriene Romane in: Lotnictwo Nr. 4/2010, pp. 40-41 (Polish).
  3. ^ First IAR 330 Puma Naval helicopter enters Romanian Naval Forces service, in Ziarul Financiar, 12 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2008).
  4. ^ "Le forze aeree del mondo. Costa D'Avorio" - "Aeronautica & Difesa" N. 387 - 01/2019 pag. 72
  5. ^ a b c d e f "Arms Transfers Database", su armstrade.sipri.org.
  6. ^ http://www.ansamed.info/en/news/ME03.@AM51098.html Archiviato il 15 giugno 2009 in Internet Archive..
  7. ^ http://www.lebanese-forces.org/vbullet/showthread.php?t=37391[collegamento interrotto].
  8. ^ Lebanese Air Force - News Archiviato il 22 marzo 2009 in Internet Archive..
  9. ^ Copia archiviata, su janes.com. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2003)..
  10. ^ "Lebanon takes delivery of three more IAR 330 Pumas", su articles.janes.com.
  11. ^ "Le forze aeree del mondo. Guinea" - "Aeronautica & Difesa" N. 415 - 05/2021 pag. 66
  12. ^ "La prova del fuoco: le Forze Armate del Kenya e la guerra somala" - "Rivista italiana difesa" N. 10 - 10/2017 pp. 58-65
  13. ^ "Le forze aeree del mondo. Libano" - "Aeronautica & Difesa" N. 433 - 11/2022 pag. 70
  14. ^ "MILITARY WIKI - IAR 330" Archiviato il 15 novembre 2022 in Internet Archive., su military-history.fandom.com, URL consultato il 31 marzo 2022.
  15. ^ "EIGHT KILLED WHEN PAKISTANI HELICOPTER SHOT DOWN IN DRC", su defenceweb.co.za, 30 marzo 2022, URL consultato il 30 marzo 2022.
  16. ^ "IAR 330 Puma", su airforce-technology.com.
  17. ^ IISS Military Balance 2010, su iiss.org. URL consultato il 29 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2013).
  18. ^ a b c "World Air Forces 2013" (PDF), su flightglobal.com.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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