Giovanni di Sassonia
Giovanni di Sassonia | |
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Giovanni di Sassonia nel 1860 circa | |
Re di Sassonia | |
In carica | 9 agosto 1854 – 29 ottobre 1873 |
Predecessore | Federico Augusto II |
Successore | Alberto |
Nome completo | tedesco: Johann Nepomuk Maria Joseph Aston Xaver Vincenz Aloys Franz de Paula Stanislaus Bernhard Paul Felix Damasus |
Trattamento | Sua Maestà |
Nascita | Dresda, 12 dicembre 1801 |
Morte | Pillnitz, 29 ottobre 1873 (71 anni) |
Luogo di sepoltura | Cattedrale di Dresda |
Casa reale | Wettin |
Padre | Massimiliano di Sassonia |
Madre | Carolina di Parma |
Consorte | Amalia Augusta di Baviera |
Figli | Maria Augusta Alberto Maria Elisabetta Federico Giorgio Maria Sidonia Anna Maria Margherita Maria Sofia |
Religione | Cattolicesimo |
Giovanni I di Sassonia (Dresda, 12 dicembre 1801 – Pillnitz, 29 ottobre 1873) fu re di Sassonia e membro della casata di Wettin.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia
[modifica | modifica wikitesto]Giovanni era il sesto figlio del principe ereditario Massimiliano di Sassonia, e della sua prima moglie, la principessa Carolina di Borbone-Parma. Suo padre era il figlio più giovane di Federico Cristiano di Sassonia mentre sua madre era una nipote dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria.
Inizialmente Giovanni aveva poche possibilità di ereditare la corona sassone. Nel 1822, però, quando suo fratello maggiore Clemente morì celibe in Italia, Giovanni era preceduto solo da un altro fratello maggiore Federico Augusto.
Nel 1827, quando suo zio Antonio divenne re, Giovanni divenne terzo in linea di successione al trono e, dopo che suo padre rinunciò ai propri diritti di successione nel 1830, divenne secondo in linea di successione. Nel 1836 suo fratello Federico Augusto divenne re e Giovanni divenne l'erede al trono.
Nel 1829 gli fu offerta la corona reale di Grecia dalla Francia, ma rifiutò[1].
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Giovanni sposò, il 21 novembre 1822 a Dresda, la principessa Amalia Augusta di Baviera (13 novembre 1801-8 novembre 1877), figlia del re Massimiliano I di Baviera e della sua seconda moglie, Carolina di Baden.
La coppia ebbe nove figli:
- Maria Augusta Federica Carolina Ludovica Amalia Massimiliana Francesca Nepomucena Saveria (22 gennaio 1827 - 8 ottobre 1857);
- Alberto di Sassonia (23 aprile 1828 - 19 giugno 1902);
- Maria Elisabetta Massimiliana Ludovica Amalia Francesca Anna Sofia Leopoldina Battista Saveria Nepomucena (4 febbraio 1830 - 14 agosto 1912), sposò in prime nozze Ferdinando di Savoia, duca di Genova e in seconde nozze Niccolò, marchese di Rapallo;
- Federico Augusto Ernesto Guglielmo Luigi Ferdinando Antonio Nepomuceno Maria Battista Xaver Vincenzo (5 aprile 1831 - 12 maggio 1847);
- Giorgio di Sassonia (8 agosto 1832 - 15 ottobre 1904);
- Maria Sidonia Ludovica Matilde Guglielmina Augusta Saveria Battista Nepomucena Veronica Hyacinthia Deodata, (16 agosto 1834 - 1º marzo 1862);
- Anna Maria Massimiliana Stefania Carolina Giovanna Luisa Saveria Nepomucena Aloysia Benedetta, (4 gennaio 1836 - 10 febbraio 1859), sposò Ferdinando IV di Toscana;
- Margherita Carolina Federica Cecilia Augusta Amalia Giuseppina Elisabetta Maria Giovanna (24 maggio 1840-15 settembre 1858), sposò l'arciduca Carlo Ludovico d'Asburgo-Lorena;
- Maria Sofia Federica Augusta Leopoldina Alessandrina Elisabetta Ernestina Albertina (15 marzo 1845 - 9 marzo 1867), sposò Carlo Teodoro in Baviera.
Re di Sassonia
[modifica | modifica wikitesto]Giovanni divenne re di Sassonia alla morte del fratello Federico Augusto II, avvenuta nel 1854 senza eredi legittimi. La riforma giudiziaria del 1855, l'espansione della rete ferroviaria e l'introduzione della libertà di commercio sono principalmente dovute alla sua esperienza nell'amministrazione del regno.
Sotto di lui, la Sassonia si trasformò in uno degli stati tedeschi più moderni. Inoltre, fu concluso un trattato commerciale con la Francia (1862) e fu riconosciuto il neonato Regno d'Italia. Sotto l'influenza del suo ministro, Friedrich Ferdinand von Beust, fece una campagna per la soluzione dell'unificazione della Grande Germania (compresa l'Austria). Il Regno di Sassonia combatté quindi a fianco dell'Austria nella guerra tedesca del 1866. Durante la guerra, la famiglia reale si ritirò per alcune settimane nella villa reale di Ratisbona. Come dopo la sconfitta di Königgrätz, il primo ministro prussiano Otto von Bismarck convinse il re Guglielmo I a mantenere la Sassonia come stato indipendente, la Sassonia si unì finalmente alla Confederazione della Germania settentrionale e nel 1871 all'Impero tedesco sotto l'egemonia del Regno di Prussia. Tuttavia, quando Guglielmo I fu proclamato imperatore a Versailles il 18 gennaio 1871, fu rappresentato da suo figlio, il principe Giorgio.
Venne concesso un finanziamento speciale per le scuole e l'istruzione superiore. L'Accademia delle Scienze sassone fu sponsorizzata da lui e fu fondata nel 1863 la rivista "Nuovo Archivio di Storia sassone". Oltre alla politica, Giovanni si dedicò alla letteratura. Con lo pseudonimo di Filalete tradusse in tedesco la Divina Commedia di Dante; alcune parti di quest'opera furono collocate nello Schloss Weesenstein. Il distretto di Dresda di Johannstadt è stato intitolato a lui.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Giovanni morì a Pillnitz e venne sepolto nella Cripta Wettin di Dresda. Fu succeduto sul trono di Sassonia dal figlio Alberto.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze sassoni
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Paul Arras, Quellenbuch zur Sächsischen Geschichte, 1912, pp. 125.
- ^ a b Königlich sächsischer Hof-Civil-und Militär-Staat, Weidmann, 1828, pp. 52., 74..
- ^ Staatshandbuch für den Freistaat Sachsen: 1854, Heinrich, 1854, p. 24..
- ^ (ES) Francisco Guerra, Caballeros Existentes en la Insignie Orden del Toison de Oro, in Calendario manual y guía de forasteros en Madrid, 1828, p. 44. URL consultato il 24 agosto 2020.
- ^ Luigi Cibrario, Notizia storica del nobilissimo ordine supremo della santissima Annunziata. Sunto degli statuti, catalogo dei cavalieri, Eredi Botta, 1869, p. 113. URL consultato il 4 marzo 2019.
- ^ "A Szent István Rend tagjai" (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2010).
- ^ (DE) Gustaf Lehmann, Die Ritter des Ordens pour le mérite 1812–1913 [The Knights of the Order of the Pour le Mérite], vol. 2, Berlin, Ernst Siegfried Mittler & Sohn, 1913, p. 585.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giovanni di Sassonia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni re di Sassonia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) John, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Giovanni di Sassonia, su accademicidellacrusca.org, Accademia della Crusca.
- (EN) Opere di Giovanni di Sassonia, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Audiolibri di Giovanni di Sassonia, su LibriVox.
- (EN) Opere riguardanti Giovanni di Sassonia, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 78619265 · ISNI (EN) 0000 0001 0814 4883 · SBN NAPV035300 · BAV 495/166215 · CERL cnp00398639 · LCCN (EN) nr00031973 · GND (DE) 118712322 · BNF (FR) cb16939728n (data) · J9U (EN, HE) 987007263563405171 |
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