Gălăb Donev

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Gălăb Donev
Galab Donev nel 2021

Primo ministro della Bulgaria
(ad interim)
Durata mandato2 agosto 2022 –
6 giugno 2023
PresidenteRumen Radev
PredecessoreKiril Petkov
SuccessoreNikolaj Denkov

Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali della Bulgaria
Durata mandato12 maggio 2021 –
13 dicembre 2021
Capo del governoStefan Janev
PredecessoreDenica Sačeva
SuccessoreGeorgi G'okov

Durata mandato27 gennaio 2017 –
4 maggio 2017
Capo del governoOgnjan Gerdžikov
PredecessoreZornica Rusinova
SuccessoreBiser Petkov

Vicepresidente del consiglio
Durata mandato12 maggio 2021 –
13 dicembre 2021
Capo del governoStefan Janev
PredecessoreTomislav Dončev
SuccessoreKalina Konstantinova

Dati generali
Partito politicoIndipendente

Gălăb Spasov Donev (in bulgaro Гълъб Спасов Донев?; Sofia, 28 febbraio 1967) è un politico bulgaro, Primo ministro della Bulgaria dal 2 agosto 2022 al 6 giugno 2023.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È stato Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali sotto i governi Gerdžikov, Janev I e Janev II.

Il 2 agosto 2022 è stato nominato Primo ministro della Bulgaria dal presidente Rumen Radev, in seguito alla crisi politica che ha portato alle dimissioni del suo predecessore, Kiril Petkov, e alla formazione del suo primo governo[1].

In politica estera, ha assunto posizioni nettamente contrastanti con quelle di Kiril Petkov, cha aveva portato avanti politiche europeiste e filo atlantiste.[2] Ha cercato di riavvicinare la Bulgaria alla Federazione Russa, nonostante le sanzioni inflitte dai Paesi occidentali ai russi come conseguenza dell'annessione della Crimea e l'invasione russa dell'Ucraina.[2]

Il suo governo ha rinunciato alle forniture di gas naturale liquefatto concordate dal Governo Petkov con gli Stati Uniti ed ha ostacolato per mesi l'apertura dell'interconnettore Grecia-Bulgaria,[3] benché da tempo fosse pronto ad entrare in funzione ed importare gas naturale attraverso il Corridoio meridionale del gas, promosso dalle politiche energetiche dell'Unione europea.[2] Ha spinto per la riapertura di negoziati con Gazprom,[2] per tornare a ricevere forniture di gas russo, sospese dalla Russia come ritorsione per il rifiuto a pagare il prezzo in rubli.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Redazione ANSA, Bulgaria: presentato governo ad interim in vista voto il 2/10, ANSA.it Mondo, 2 agosto 2022.
  2. ^ a b c d Alle elezioni in Bulgaria potrebbe non vincere nessuno, su Il Post, 2 ottobre 2022. URL consultato il 2 ottobre 2022.
  3. ^ a b Redazione Agenzia Nova, Bulgaria: il governo ad interim non esclude un nuovo contratto a lungo termine con Gazprom, su Agenzia Nova, 7 agosto 2022. URL consultato il 2 ottobre 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN168524609 · ISNI (EN0000 0001 1542 6790 · LCCN (ENn2011007432 · GND (DE1285153111 · WorldCat Identities (ENlccn-n2011007432