Enyo cavifer

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Enyo cavifer
Femmina
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Heteroneura
Divisione Ditrysia
Superfamiglia Bombycoidea
Famiglia Sphingidae
Sottofamiglia Macroglossinae
Tribù Dilophonotini
Sottotribù Dilophonotina
Genere Enyo
Specie E. cavifer
Nomenclatura binomiale
Enyo cavifer
(Rotschild & Jordan, 1903)
Sinonimi

Enyo cavifer paganus
(Kernbach, 1957)
Epistor cavifer
Rothschild & Jordan, 1903
Thyreus maris
Herrich-Schäffer, 1854

Enyo cavifer (Rotschild & Jordan, 1903) è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in America Centrale e Meridionale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Adulto[modifica | modifica wikitesto]

L'apice dell'ala anteriore è tronco in ambo i sessi, e non sinuato come in E. gorgon. L'ala anteriore ha, in alcune parti, tonalità comprese tra il nero e il cioccolato scuro. Sull'addome si notano ampie macchie dorso-laterali lanuginose; il sesto tergite mostra un bordo bianco-grigiastro.
È una delle quattro specie di Enyo i cui maschi possiedono androconia sull'ala anteriore; in questo caso l'organo androconiale è stretto come in E. taedium. La cellula discoidale dell'ala anteriore è nerastra e più ristretta che in E. gorgon e in E. taedium taedium; m1-m2 molto corta e ricurva; m2-m3 longitudinale, non obliqua o trasversale; M2 ricurva così come M3, anche se quest'ultima solo leggermente. I due terzi basali dell'ala anteriore mostrano una colorazione grigia, tranne per un'estesa zona color cioccolato tra M3, CuA2 e la costa; essa assume la forma di una banda ricurva tra costa e tornus, all'interno della quale le venature posteriori reggono strie discontinue bianco-bluastre; la parte posteriore della suddetta banda è invece attraversata da linee scure e ondulate che dipartono posteriormente dalla macchia nera. Il margine costale presenta sottili linee bianco-bluastre in prossimità dell'apice della cellula discale; il terzo più distale dell'ala anteriore è simile alla parte mediana, fatta eccezione per una lunula grigio-pallida ben definita, compresa tra Rs4 e CuA1. Anche Rs4 ed M1 mostrano strie discontinue bianco-bluastre, e scaglie di questo colore si osservano anche lungo il margine costale; si rileva infine una cavità ovale pseudobasale, situata posteriormente a Cu1, rivestita di sparute scaglie strette e lunghe.
Nella femmina la pagina superiore dell'ala anteriore è simile a quella di E. gorgon, anche se la colorazione di fondo è più scura, e la zona nerastra, che circonda la cellula discale, appare meno estesa.
Nel genitale maschile, l'uncus e lo gnathos ricordano molto quelli di E. gorgon; tuttavia i processi laterali dell'uncus sono più corti. Le valve sono più ampie che in E. gorgon, e l'apice appare arrotondato a una visione ventrale. L'edeago rivela un breve processo apicale, orizzontale ed a sezione triangolare.
L'apertura alare è di 60–62 mm.

Larva[modifica | modifica wikitesto]

Il bruco è verde non molto brillante, con macchie brunastre sui fianchi e sulle pseudozampe; il capo è dello stesso colore del corpo, schiacciato e arrotondato. Il cornetto caudale è bruno scuro, lucido, allungato e ricurvo verso il basso.

Pupa[modifica | modifica wikitesto]

Le crisalidi si rinvengono entro bozzoli posti a scarsa profondità nel sottobosco.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Durante l'accoppiamento, le femmine richiamano i maschi grazie ad un feromone rilasciato da una ghiandola, posta all'estremità addominale. Gli adulti di entrambi i sessi sono attratti dalla luce, ma soprattutto i maschi.

Periodo di volo[modifica | modifica wikitesto]

La specie è trivoltina in Costa Rica, con adulti campionabili da maggio a giugno, da agosto a settembre e da dicembre a gennaio (fino a febbraio in Guyana francese).

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Gli adulti suggono il nettare di fiori di varie specie.

I bruchi si alimentano su foglie di membri della famiglia Vitaceae, tra cui Vitis tiliifolia Humb. & Bonpl. ex Schult, Cissus biformifolia Standl. e specie affini.

Parassitismo[modifica | modifica wikitesto]

Alcune specie di Ditteri Tachinidi del genere Belvosia Robineau-Desvoidy, 1830 attuano il parassitismo ai danni di questi bruchi, introducendovi le proprie uova; le larve che ne derivano, emergono in seguito ai danni della crisalide.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'areale di questa specie comprende il Messico, il Belize meridionale, il Guatemala, la Costa Rica, il Venezuela, la Guyana francese, il Brasile, il Perù (Junín), la Bolivia (Murillo, Rio Zongo), e la Colombia (locus typicus: Rio Dagua).

L'habitat è rappresentato da foreste tropicali e sub-tropicali.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Al momento non sono riconosciute sottospecie.

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati riportati tre sinonimi:

  • Enyo cavifer paganus (Kernbach, 1957) - (sinonimo eterotipico)
  • Epistor cavifer Rothschild & Jordan, 1903 - Novit. zool.. 9 (suppl.): 403 (key), 407 (basionimo - sinonimo omotipico)
  • Thyreus maris Herrich-Schäffer, 1854 - (sinonimo eterotipico)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp. lxiii + 4346, ISBN 978-1-4020-6242-1, LCCN 2008930112, OCLC 837039413.
  • D'Abrera, Bernard, 1986 - Sphingidae mundi; Hawk Moths of the World. 226 pp.; E.W. Classey, Faringdon; ISBN 086096-022-6
  • Druce in Godman & Salvin, 1881; Godman & Salvin, 1881 - Biologia Centrali-Americana; or Contributions to the Knowledge of the Fauna of Mexico and Central America. Zoology. Lepidoptera. Heterocera Biol. centr.-amer., Lep. Heterocera 1: 1-490 3: pl. 1-101
  • Kitching & Cadiou, 2000 - Hawkmoths of the World; An annotated and illustrated revisionary checklist (Lepidoptera: Sphingidae). 256 pp.; Comstock Publishing Associates - Ithaca; ISBN 978-0-8014-3734-2
  • (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
  • Landman Wijbren, 2001 - The Complete Encyclopedia of Moths. 272 pp.; Grange Books; ISBN 1-84013-409-7
  • Lewis, H.L., 1974 - Butterflies of the World; ISBN 0-245-52097-X
  • Opler Paul, Pavulaan Harry, Stanford Ray, Pogue Michael - Butterflies and Moths of North America; Mountain Prairie Information Node
  • Opler & Warren, 2003 - Butterflies of North America. 2. Scientific Names List for Butterfly Species of North America, north of Mexico.
  • Rothschild & Jordan, 1903 - A revision of the Lepidopterous family Sphingidae Novit. Zool. 9 (Suppl.) : 1-813 815-972, pl. 1-67
  • (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  • (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.
  • Tuttle James P., 2007 - The Hawkmoths of North America, A Natural History Study of the Sphingidae of the United States and Canada. The Wedge Entomological Research Foundation, Washington DC; ISBN 978-0-9796633-0-7.
  • Walker, 1856 - List of the Specimens of Lepidopterous Insects in the Collection of the British Museum List Spec. Lepid. Insects Colln Br. Mus. 8: 1-271 (1856)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) CATE Creating a Taxonomic eScience, su cate-sphingidae.org. URL consultato l'8 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2012).
  • (EN) Funet.fi, su ftp.ipv6.funet.fi. URL consultato l'8 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  • (EN) ITIS Catalogue of Life 2011, su catalogueoflife.org. URL consultato l'8 maggio 2011.
  • (EN) Lepidoptera Barcode of Life, su lepbarcoding.org. URL consultato l'8 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  • (EN) National History Museum [collegamento interrotto], su nhm.ac.uk. URL consultato l'8 maggio 2011.
  • (EN) Silkmoths, su silkmoths.bizland.com. URL consultato l'8 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2012).
  • (EN) Tree of Life Web Project, su tolweb.org. URL consultato l'8 maggio 2011.