Elezioni politiche in Italia del 1948

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Elezione Legislatura

Le elezioni politiche del 1948 avvennero il 18 aprile.

Sono le prime elezioni italiane, dopo quelle svolte due anni prima per la costituzione dell'Assemblea Costituente. Il 1º gennaio è entrata in vigore la Costituzione Italiana, ad aprile nascono i primi governi effettivi.

Evidente risalta la vittoria della DC, che da questo momento si conferma il punto di riferimento dell' anticomunismo, raccogliendo in tal nome consensi anche da altri serbatoi elettorali, soprattutto liberale, monarchico, e repubblicano, che difatti vedranno i loro consensi notevolmente in calo rispetto al 1946.

Risultati elettorali

Lo stesso argomento in dettaglio: Grafico delle elezioni politiche italiane.
Distribuzione geografica del voto 1948 per la Camera.

Camera dei deputati

Partiti voti voti (%) seggi
Democrazia Cristiana (DC) 12.740.042 48,51 305
Fronte Democratico Popolare (FDP) 8.136.637 30,98 183
Unità Socialista (US) 1.858.116 7,07 33
Blocco Nazionale (BN) 1.003.727 3,82 19
Partito Nazionale Monarchico-Alleanza dei Lavoratori (PNM) 729.078 2,78 14
Partito Repubblicano Italiano (PRI) 651.875 2,48 9
Movimento Sociale Italiano (MSI) 526.882 2,01 6
Südtiroler Volkspartei (PPST-PPTT) 124.243 0,47 3
Partito dei Contadini d'Italia 95.914 0,37 1
Partito Cristiano Sociale 72.854 0,28 0
Partito Sardo d'Azione (PSd'Az) 61.928 0,24 1
Movimento Nazionale Democratici Socialisti 56.096 0,21 0
Unione Movimenti Federalisti 52.655 0,20 0
Blocco Popolare Unionista 35.899 0,14 0
Partito Comunista Internazionalista 20.736 0,08 0
altri 83.294 0,37 0
Totale 26.264.458 100,00 574

Fonte: Ministero dell'Interno

Senato della Repubblica

Partiti voti voti (%) seggi
Democrazia Cristiana (DC) 10.864.698 48,14 130
Fronte Democratico Popolare (FDP) 7.015.092 31,08 72
Blocco Nazionale (BN) 1.400.249 6,20 10
US - PRI [1] 816.546 3,62 6
Unità Socialista (US) 811.014 3,59 6
Partito Repubblicano Italiano (PRI) 605.192 2,68 4
Partito Nazionale Monarchico (PNM) 451.192 2,00 4
Movimento Sociale Italiano (MSI) 200.241 0,89 1
DC-PPST (Südtiroler Volkspartei, SVP)[2] 130.348 0,58 3
Partito dei Contadini d'Italia 65.925 0,29 0
Partito Sardo d'Azione (PSd'Az) 65.743 0,29 1
altri 572.322 2,53 0
Totale 22.657.290 100,00 237 [3]

Fonte: Ministero dell'Interno

Analisi territoriale del Voto

La Democrazia Cristiana si conferma come partito predominante nel Triveneto e nell'Alta Lombardia con percentuali superiori al 60%. Ottiene ottimi risultati anche in Abruzzo con consensi superiori al 55% dei voti. Conferma il pessimo radicamento in Emilia Romagna, Toscana e Umbria dove ottiene risultati intorno al 35% dei voti, sempre con l'eccezione della Provincia di Lucca dove supera il 50 % delle preferenze. Risultati in linea con la media nazionale nel Sud Italia e di poco inferiori nel Nord Ovest dove supera la maggioranza assoluta dei voti nelle province di Cuneo e Imperia.

Ottimi risultati per il Fronte Democratico Popolare nelle cosiddette Regioni Rosse (Emilia Romagna, Toscana e Umbria) con percentuali che sfiorano la maggioranza assoluta dei voti. Buoni risultati anche nel Nord Ovest, dove raggiunge anche il 40% dei voti, con l'eccezione della Provincia di Cuneo dove predomina la DC. Ottiene risultati in linea con la media nazionale o poco inferiori nel Sud Italia, mentre conferma i pessimi risultati di PSIUP e PCI alle elezioni politiche precedenti nel Nord Est, con le solite eccezioni di Rovigo e Venezia, in Campania e in Sardegna.

L'Unità Socialista ottiene buoni risultati nel Nord Italia dove si aggira tra l'8 e il 10%. Nel Centro Italia riscuote consensi in linea con la media nazionale e in qualche caso inferiori, mentre i risultati del Sud Italia sono nettamente inferiori alla media con qualche eccezione, come le province di Catania e Siracusa in cui si aggira intorno all'8%.

Il Blocco Nazionale ottiene risultati superiori al 2% solo in Piemonte e nel Centro-Sud dove raccoglie più del 5% dei voti. Va molto bene specialmente in Campania, Puglia, Sardegna e nella Sicilia Settentrionale, dove riscuote spesso più del 8% dei voti.

Il Partito Nazionale Monarchico raccoglie la maggior parte dei suoi voti nel Sud Italia, mentre nel Nord Italia raggiunge raramente l'1% dei voti. Ottiene ottimi risultati soprattutto in Campania, in cui supera il 10% dei consensi, e in Sicilia con risultati superiori al 6% dei voti.

Il Partito Repubblicano Italiano si conferma forte nel Centro Italia, specialmente nel Lazio, nelle Marche, in Romagna e sulla costa della Toscana con percentuali superiori al 10% dei voti. Risultati in linea con la media nazionale in Calabria e Sicilia, portati soprattutto dalla Provincia di Trapani in cui supera il 15% dei consensi. Nel Resto del Paese stenta molto spesso a superare l'1% dei voti.

Il Movimento Sociale Italiano supera il 2% dei voti solo nel Centro-Sud con risultati superiori al 5% in Calabria e nelle province di Roma e Napoli.

Note

  1. ^ candidature presentate in Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Liguria
  2. ^ Eletti due senatori SVP e uno DC.
  3. ^ Ai senatori elettivi vanno aggiunti quelli di diritto previsti dalla III disposizione transitoria della Costituzione, che prevede la nomina, per la sola prima Legislatura, per i perseguitati dal Fascismo, per coloro che sono stati destituiti dalla seduta della Camera del 9 novembre 1926, per chi ha fatto parte del disciolto Senato del Regno d'Italia e altre caratteristiche descritte nell'articolo. I senatori non elettivi furono 106 [1], che hanno quindi portato il totale a 343, rendendo così il Senato della I Legislatura il più numeroso di sempre nella Repubblica italiana. Inoltre, sempre durante la prima Legislatura, furono nominati otto senatori a vita più Enrico De Nicola, senatore a vita di diritto in quanto ex-Presidente della Repubblica.