Crassula cremnophila

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Crassula cremnophila
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
Ordine Saxifragales
Famiglia Crassulaceae
Sottofamiglia Crassuloideae
Genere Crassula
Specie C. cremnophila
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Rosidae
Ordine Rosales
Famiglia Crassulaceae
Genere Crassula
Specie C. cremnophila
Nomenclatura binomiale
Crassula cremnophila
van Jaarsv. & A.E.van Wyk, 1999[1]
Areale
Distribuzione di C. cremnophila[2].

Crassula cremnophila (van Jaarsv. & A.E.van Wyk, 1999) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, endemica del Sudafrica[3].

L'epiteto specifico cremnophila deriva dal greco γκρεμός (nkremós, "scogliera") e φίλος (fίlos, "amico"), con riferimento alla diffusione della pianta su pareti rocciose[4][5].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Rosetta singola di C. cremnophila.

C. cremnophila è una pianta perenne di piccole dimensioni e scarsamente ramificata, che forma gruppi composti da un massimo di 5 rosette alte fino a 12-25 millimetri.

Le foglie, disposte a coppie ed impilate le une sulle altre, hanno una forma ampiamente obovata e danno alla pianta l'aspetto di un corpo emisferico ampio circa 20–70 mm in diametro. Ciascuna di queste, di colore verde-glauco, misura circa 15–35 mm in lunghezza per 10–32 mm in larghezza, ha apici da arrotondati a subacuti e una superficie glabra, con margini ciliati.

Le infiorescenze a tirso dalla forma globulare, che si sviluppano tra primavera ed estate in posizione terminale, sono sorrette da un peduncolo lungo circa 35 mm su cui si trovano alcune coppie di brattee lanceolate, lunghe 7 mm e larghe 2 mm.

I fiori, da sessili a sorretti da un pedicello lungo circa 1 mm, presentano un calice formato da sepali oblungo-lanceolati, lunghi 1 mm e larghi circa 3 mm, con apici acuti e margine cigliato. La corolla, di colore rosato, è composta da petali non fusi tra loro, lunghi 7 mm per 1,5 mm in larghezza, dalla forma oblungo-oblanceolata ed apici da ottusi a subacuti. Gli stami portano delle antere di colore giallo[1][6][7].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

C. cremnophila è una specie rara, endemica in una ristretta area nella Provincia del Capo Orientale, nell'area compresa tra il fiume Kouga ed il fiume Baviaanskloof, suo principale affluente.

Il suo areale è incluso nelle due ecoregioni di fynbos e Macchia di Albany, dove la si può trovare negli anfratti di ombreggiate pareti rocciose. Di questa specie sono attualmente note due sole popolazioni ma, nonostante la diffusione limitata ad una EOO (Extent Of Occurance) inferiore di 500 km2, non risulta minacciata grazie all'isolamento dell'area, inaccessibile per il pascolo degli animali, e all'istituzione di alcune aree protette come la Baviaanskloof Mega Reserve[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Ernst van Jaarsveld e Abraham Erasmus Braam van Wyk, Crassula cremnophila van Jaarsv. & A.E.van Wyk sp. nov. (PDF), in Aloë, vol. 36, n. 4, South African Aloe and Succulent Society, 1999, p. 71.
  2. ^ a b (EN) Threatened Species Programme | SANBI Red List of South African Plants - Crassula cremnophila, su redlist.sanbi.org. URL consultato il 5 gennaio 2021.
  3. ^ (EN) Crassula cremnophila van Jaarsv. & A.E.van Wyk, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 5 gennaio 2021.
  4. ^ (EN) D. Gledhill, The Names of Plants, 4ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 6 marzo 2008, p. 124, ISBN 0-521-86645-6.
  5. ^ (EN) Urs Eggli e Leonard E. Newton, Etymological Dictionary of Succulent Plant Names, Springer Science & Business Media, 29 giugno 2013, p. 51, ISBN 978-3-662-07125-0. URL consultato il 13 dicembre 2020.
  6. ^ (ENFR) International Crassulaceae Network - Crassula cremnophila, su crassulaceae.ch. URL consultato il 5 gennaio 2021.
  7. ^ (EN) Urs Eggli, Illustrated Handbook of Succulent Plants: Crassulaceae, Springer Science & Business Media, 6 dic 2012, p. 46, DOI:10.1007/978-3-642-55874-0, ISBN 978-3-540-41965-5.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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