Crassula biplanata
Crassula biplanata | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
Ordine | Saxifragales |
Famiglia | Crassulaceae |
Sottofamiglia | Crassuloideae |
Genere | Crassula |
Specie | C. biplanata |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Rosales |
Famiglia | Crassulaceae |
Genere | Crassula |
Specie | C. biplanata |
Nomenclatura binomiale | |
Crassula biplanata Haw., 1824[1] | |
Sinonimi | |
Crassula kuhnii |
Crassula biplanata (Haw., 1824) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, endemica delle Province del Capo, in Sudafrica[2].
L'epiteto specifico biplanata deriva dal latino bi-, due, e planata, ossia appiattita, con riferimento alla forma delle foglie.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]C. biplanata è una pianta perenne a portamento erbaceo, composta da steli sia eretti che striscianti in grado di raggiungere 20 centimetri d'altezza. Questi, moderatamente ramificati, misurano circa 1 millimetro di diametro e, mentre gli steli più vecchi sono glabri e tendenti al marrone, quelli più giovani sono ricoperti da corte papille. A volte presentano delle radici aeree.
Le foglie sono carnose, lunghe tra 4 e 15 mm e larghe 1,5–3 mm, dalla forma lanceolata e le estremità acute. Hanno un profilo da appiattito (da cui il nome della pianta) a terete, ossia quasi circolare, e quelle più vecchie tenderanno a cadere. Il loro colore è generalmente verde scuro ma, quando durante il periodo della fioritura si ricoprono di polline, assumeranno un aspetto biancastro che frequentemente causa errate identificazioni come Crassula pruinosa.
Le infiorescenze a tirso sono ramificate in numerose dicasia, fittamente coperte da fiori ed unite alla pianta da un peduncolo lungo fino a 18 cm, sul quale si trovano due paia di brattee. Si sviluppano, in habitat, tra i mesi di agosto e settembre.
I fiori sono formati da sepali lunghi circa 2 mm mentre la corolla, di colore da bianco a crema e di forma tubolare, è composta da petali lunghi circa 6 mm che presentano estremità acute e una cresta dorsale. Gli stami portano delle antere di colore bruno[1][3][4][5][6].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]C. biplanata occupa un vasto areale che spazia tra le province del Capo Occidentale e del Capo Orientale e, nello specifico, la si può trovare nell'area compresa tra la cittadina di Franschhoek ad ovest e l'insediamento di Humansdorp ad est, nella fascia costiera ai piedi della Grande Scarpata[7].
È una specie originaria dell'ecoregione del fynbos e predilige suoli rocciosi, crescendo tra anfratti e crepe di pareti rocciose. In ragione della sua ampia diffusione in territori brulli e aridi, non è soggetta a particolari minacce e pertanto è classificata come una specie a rischio minimo[7].
Coltivazione
[modifica | modifica wikitesto]In genere le Crassula richiedono un terreno povero di componente organica e ricco di minerali, ben drenante in modo da evitare i ristagni idrici che potrebbero uccidere la pianta. Annaffiare solo a terreno ben secco e in misura maggiore durante il periodo di crescita della pianta in primavera ed autunno.
È una pianta originaria di aree incluse nelle USDA Hardiness Zones da 10a a 11b, pertanto non dovrebbe essere esposta a temperature inferiori a 10 °C e comunque mai al di sotto dei -1,1 °C. Preferisce difatti una posizione soleggiata ed alle nostre latitudini è consigliata la coltivazione in vaso.
Galleria d'immagini
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Esemplare di C. biplanata parzialmente coperto di polline.
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Esemplare di C. biplanata all'Orto botanico di Berlino.
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Isotipo di C. biplanata.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN, LA) Adrian Hardy Haworth, Decade of new Succulent Plants, in The Philosophical magazine and journal, vol. 64, Londra, R. Taylor, Luglio 1824, p. 186.
- ^ (EN) Crassula biplanata Haw., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 26 dicembre 2020.
- ^ International Crassulaceae Network, su crassulaceae.ch. URL consultato il 26 dicembre 2020.
- ^ (EN) Urs Eggli, Illustrated Handbook of Succulent Plants: Crassulaceae, Springer Science & Business Media, 6 dic 2012, pp. 40-41, DOI:10.1007/978-3-642-55874-0, ISBN 978-3-540-41965-5.
- ^ (EN) Doreen Court, Flora succulenta dell'Africa meridionale, CRC Press, 1º giugno 2000, p. 78, ISBN 9058093239.
- ^ (EN) Crassula biplanata, su World of Succulents, 10 aprile 2020. URL consultato il 26 dicembre 2020.
- ^ a b Threatened Species Programme | SANBI Red List of South African Plants, su redlist.sanbi.org. URL consultato il 26 dicembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN, LA) Adrian Hardy Haworth, Decade of new Succulent Plants, in The Philosophical magazine and journal, vol. 64, Londra, R. Taylor, Luglio 1824, p. 186.
- (EN) Urs Eggli, Illustrated Handbook of Succulent Plants: Crassulaceae, Springer Science & Business Media, 6 dic 2012, pp. 40-41, DOI:10.1007/978-3-642-55874-0, ISBN 978-3-540-41965-5.
- (EN) Doreen Court, Flora succulenta dell'Africa meridionale, CRC Press, 1º giugno 2000, p. 78, ISBN 9058093239.
- Gordon Rowley, Crassula. Guida alla coltivazione, traduzione di Elisabetta Oddo, Cactus & Co., 2003, ISBN 88-900511-2-4 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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