Colle Oppio
Parco di Colle Oppio e delle Terme di Traiano | |
---|---|
Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Roma |
Indirizzo | Municipio I (rione Monti) |
Caratteristiche | |
Tipo | parco storico[1] |
Superficie | 11 ettari |
Inaugurazione | 1871[1] |
Apertura | Tutti i giorni dall'alba al tramonto |
Ingressi | Via Mecenate, Via del Monte Oppio, Via Labicana |
Luoghi d'interesse | Domus Aurea, Terme di Traiano |
Mappa di localizzazione | |
![]() | |
Il Colle Oppio, a Roma, è una delle tre alture che, con Fagutal e Cispius, costituivano il Mons Esquilinus. È adibito a parco pubblico dal 1871.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il colle fu sede di uno dei villaggi da cui sorse Roma, e la memoria di questa sorta di nobiltà civile era ancor viva in epoca repubblicana, stando ad un'iscrizione ritrovata presso le Sette Sale, alle Terme di Traiano, che cita il restauro del sacellum compitale fatto a spese degli abitanti (de pecunia montanorum)[2].
Tra il Fagutal e la parte nordoccidentale del colle Oppio si trovava il quartiere delle Carinae [3][4], dove secondo la tradizione romana, Tullia avrebbe ucciso il padre Servio Tullio, travolgendolo con il suo carro trainato dai cavalli[5].
Nella suddivisione augustea della città il Mons Oppius fu compreso nella Regio III, denominata Isis et Serapis dal grande tempio che sorgeva alle sue pendici sudorientali, tra le odierne via Labicana e via Merulana.
Già sede (in direzione del Vicus Suburanus) del Portico di Livia, l'altura fu occupata in epoca neroniana dalla Domus aurea e dalle successive Terme di Tito e di Traiano. Vi si stabilirono poi, in epoca cristiana, il Titulus Eudoxiae (odierno San Pietro in Vincoli) e il Titulus Equitii (oggi San Martino ai Monti).
Oggi appartiene al rione Monti, di cui costituisce il polmone verde, ed è compreso tra via Labicana, via degli Annibaldi, via Cavour, via Giovanni Lanza, via Merulana. Le strade circostanti furono intensamente edificate tra fine ottocento e inizio novecento, mentre le emergenze archeologiche (quanto ne rimaneva, almeno, dalle spoliazioni) furono incluse nel vasto Parco del Colle Oppio, che digrada verso la valle del Colosseo.
I giardini pubblici[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1871, nell'ambito della riorganizzazione urbanistica a seguito dell'istituzione di Roma capitale, l'area venne destinata a giardini pubblici. Ma fu sotto la dittatura fascista, negli anni che vanno dal 1928 al 1936, che Colle Oppio assunse l'assetto attuale. L'architetto paesaggista Raffaele De Vico fu il progettista che se ne occupò.
L'estensione dei giardini è di 11 ettari; ingressi: viale del Monte Oppio, via delle Terme di Traiano, via Mecenate, via Labicana, via Nicola Salvi, via delle Terme di Tito[6].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Parco di Colle Oppio e delle Terme di Traiano, su 060608.it. URL consultato il 25-05-2010.
- ^ Si veda in Rodolfo Lanciani, Rovine e scavi di Roma antica, Roma 1985, pp. 312-321.
- ^ Thomas Henry Dyer, Ancient Rome: With a map of ancient Rome and numerous illustrations, Walton and Maberly, 1864, pp. 105–.
- ^ Filippo Coarelli, Rome and Environs: An Archaeological Guide, University of California Press, 10 maggio 2014, pp. 555–, ISBN 978-0-520-95780-0.
- ^ Tito Livio, Ab Urbe condita libri, I, 48.
- ^ Passeggiate, parchi e giardini: Parco del Colle Oppio, su sovraintendenzaroma.it, Sovraintendenza del Comune di Roma. URL consultato il 10-05-2010.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Colle Oppio
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Colle Oppio, su Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. URL consultato l'11 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2019).
- Parco del Colle Oppio, su Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. URL consultato l'11 dicembre 2019.
- Foto della "Città dipinta", su archart.it. URL consultato il 13 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2009).
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007405772005171 |
---|