Codici di riciclaggio dei rifiuti

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Un esempio dell'uso dei codici su una confezione di crema idratante.
Il simbolo relativo al tipo di materia plastica utilizzata stampato sul fondo di un bicchiere di plastica monouso.
Un esempio dell'uso del simbolo N° 41 ALU, stabilito dalla direttiva europea.
Un esempio dell'uso di simbolo diverso da quanto stabilito dalla direttiva europea. Sebbene il codice dell'alluminio sia effettivamente 41, il simbolo è quello della direttiva CEN/CR 14311:2002.[1]
Un esempio dell'uso dei codici su una confezione di latte a lunga conservazione, in Tetra Pak.

I codici di riciclaggio sono dei simboli che permettono di riconoscere in modo chiaro ed immediato il tipo di materiale del quale è costituito un oggetto riciclabile.[2] Non tutti i paesi del mondo hanno adottato gli stessi simboli, anche se molto spesso questi si somigliano. I codici di riciclaggio vigenti in Europa sono stati istituiti con Decisione dalla Commissione Europea del 28 gennaio 1997.

Normativa europea[modifica | modifica wikitesto]

Il loro uso è volontario, come stabilito dall'articolo 3 della Decisione. La numerazione e le abbreviazioni che costituiscono ogni codice sono riportate negli allegati I-VII della Decisione.

Benché i materiali dove compare tale simbolo siano tutti teoricamente riciclabili, per alcuni di essi i processi di recupero e di trasformazione risultano alquanto difficoltosi e quindi economicamente svantaggiosi; pertanto qualche consorzio di raccolta dei rifiuti urbani chiede di non gettare nel contenitore per il riciclaggio dei tipi di materiale che invece, in un certo senso, "ne avrebbero diritto". Inoltre c'è anche un problema legislativo: la normativa europea e italiana prevede infatti l'obbligo di riciclaggio solo per i prodotti in plastica che rappresentano imballaggi. Nel prezzo degli imballaggi messi in commercio è previsto quindi un contributo che i produttori devono versare al consorzio che si occupa della gestione delle operazioni di recupero e riciclo (CONAI per l'Italia).

A partire dal 1º maggio 2012 è possibile conferire negli appositi cassonetti, piatti e bicchieri di plastica monouso, sino a quel momento destinati all'indifferenziato. Restano invece esclusi dalla raccolta degli imballaggi in plastica le posate e piatti e bicchieri durevoli, non usa-e-getta, anche se in plastica.[3]

La decisione è stata comunicata ufficialmente da parte del Comitato di Coordinamento ANCI-CONAI (Associazione Nazionale Comuni Italiani-Consorzio Nazionale Imballaggi).

Codifica europea[modifica | modifica wikitesto]

Nella tabella seguente sono riportati codici di riciclaggio secondo la decisione della commissione 97/129/CE (allegati dal I al VII):

Simbolo Codice Descrizione Utilizzi
Plastiche
N° 1 PET o PETE Polietilene tereftalato Bottiglie di acqua e bibite, flaconi di shampoo e saponi, contenitori per cibi, fibre
N° 2 PE-HD o HDPE Polietilene ad alta densità Contenitori del latte, sacchetti, tappi, cestini
N° 3 PVC Polivinilcloruro Cornici di finestre, contenitori per sostanze chimiche, pavimentazioni
N° 4 PE-LD o LDPE Polietilene a bassa densità Sacchetti, contenitori per cibi surgelati, pellicola per alimenti, tubi
N° 5 PP Polipropilene Paraurti e interni di veicoli, fibre industriali, contenitori che possono entrare in microonde, contenitori per la pasta, custodie per DVD, Moplen
N° 6 PS Polistirene o Polistirolo Giocattoli, videocassette, piatti, bicchieri e posate monouso, grucce appendiabiti, vaschette e imballaggi di elettrodomestici
N° 7 O o OTHER Tutti gli altri materiali in plastica Comprendono: Policarbonato (PC), Poliammide (PA), il copolimero Stirene-Acrilonitrile (SAN), Poliacrilonitrile (PAN), il copolimero Acrilonitrile-Butadiene-Stirene (ABS), Bioplastiche
N° 8~19 Altri materiali in plastica
Carta
N° 20 PAP o PCB Cartone ondulato Scatole come imballaggi
N° 21 PAP Cartone non ondulato Scatole per alimenti
N° 22 PAP Carta Carta di giornale o rivista, sacchetti di carta, carta regalo, confezioni per alcuni cibi, cannucce compostabili
N° 24~39 Altri tipi di carta
Metalli
N° 40 FE Acciaio Barattoli e scatolette di cibo
N° 41 ALU Alluminio Lattine, Fogli di alluminio, Bombolette spray
N° 42~49 Altri tipi di metallo
Materiali in legno
N° 50 FOR Legno Mobili, matite, stuzzicadenti, scope
N° 51 FOR Sughero Tappi
N° 52~59 Altri tipi di materiali in legno
Tessili
N° 60 TEX o COT Cotone Abiti, asciugamani, cotton fioc
N° 61 TEX Juta Abiti
N° 62~69 Altri materiali tessili
Vetro
N° 70 GL o GLS Vetro trasparente/incolore Bottiglie per l'acqua, contenitori per cibi
N° 71 GL o GLS Vetro di colore verde Bottiglie per il vino, per la birra
N° 72 GL o GLS Vetro di colore marrone Bottiglie per liquidi sensibili alla luce (birre, oli, ecc.)
N° 74~79 GL o GLS Altri materiali in vetro
Materiali composti
N° 80 C/PAP Carta e cartone/metalli vari
N° 81 C/PAP Carta e cartone/plastica Sacchetti per biscotti, per cibi per animali, reti della frutta
N° 82 C/PAP Carta e cartone/alluminio
N° 83 C/PAP Carta e cartone/latta
N° 84 C/PAP Carta e cartone/plastica/alluminio Tetra-pak, contenitori per liquidi, contenitori per sigarette
N° 85 C/PAP Carta e cartone/plastica/alluminio/latta
N° 86 Altri materiali composti
N° 87 C/PAP Plastica biodegradabile Derivati da amido di mais, grano, patate, cellulosa
N° 88~89 Altri materiali composti
N° 90 C/LDPE Plastica/alluminio Sacchetti del caffè
N° 91 Plastica/latta
N° 92 Plastica/metalli vari
N° 93~94 Altri materiali composti
N° 95 Vetro/plastica
N° 96 Vetro/alluminio
N° 97 Vetro/latta
N° 98 Vetro/metalli vari
N° 99 Altri materiali composti

Nel caso dei materiali composti, la sigla corrispondente è "C" seguita dalla sigla del materiale preponderante.[2] Ad esempio nel caso di un materiale costituito da carta e alluminio con maggiore concentrazione di carta, la sigla da utilizzare è "C/PAP".

Codifica giapponese[modifica | modifica wikitesto]

In Giappone sono utilizzati i seguenti simboli per il riciclaggio dei rifiuti:

Simbolo Descrizione
Polietilene tereftalato
Alluminio
Carta
Plastica
Metallo
Batterie nichel-cadmio
Batterie nichel-metallo idruro
Batterie a ioni di litio
Batterie ad acidi di piombo
Polivinilcloruro

Codifica Taiwanese[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Linee guida per l'etichettatura ambientale degli imballaggi (PDF), su cial.it. URL consultato il 1º aprile 2011.
  2. ^ a b Direttiva 97/129/CE, su eur-lex.europa.eu.
  3. ^ Confermata dal 1 maggio 2012 l'estensione della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica anche a piatti e bicchieri monouso, su conai.org (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2014).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]