Ciorani (Mercato San Severino)

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Ciorani
frazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Comune Mercato San Severino
Territorio
Coordinate40°47′00″N 14°46′00″E / 40.783333°N 14.766667°E40.783333; 14.766667 (Ciorani)
Altitudine255 m s.l.m.
Abitanti703 ca (2001)
Altre informazioni
Cod. postale84085
Prefisso089
Fuso orarioUTC+1
Nome abitanticioranesi
Patronosan Gerardo Maiella
Giorno festivo16 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ciorani
Ciorani

Ciorani è una frazione del comune di Mercato San Severino, in provincia di Salerno.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Ciorani, sulla strada provinciale SP 98 Ciorani - Bracigliano, alle falde del monte Salto, comprende mel suo territorio il casale Piemonte e le località Vigna dei Padri, Vasche e Cerrelle.

Confina con i comuni di Bracigliano e Montoro, il capoluogo, Mercato San Severino, e le frazioni Galdo di Carifi e Carifi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini di Ciorani[1]., antico casale dello Stato di Sanseverino, risalgono al X secolo, quando i Longobardi costituiscono il Gastaldato di Rota, distretto amministrativo del principato di Salerno.[2].

Nel 1309 si ha notizia della chiesa parrocchiale di San Nicola, nel casale di Lizorano[3].

Feudo dei Sanseverino principi di Salerno, Ciorani è venduto, nel XVI secolo da Roberto II Sanseverino, o da suo figlio Ferrante Sanseverino, per 500 scudi, al Magnifico Scipione Antinoro[4] (come risulta anche dal testamento dello stesso Scipione del 1541[1])), esponente dei potenti Antinori, famiglia patrizia di Firenze, che si è portata nel Regno di Napoli nel 1458 e che darà origine ai duchi di Brindisi[5]. Con questa famiglia il feudo diviene molto produttivo economicamente, grazie all'impianto di attività proto-manifatturiere.

Dopo due secoli, ed alcuni passaggi ad altre famiglie (de Capua, de Crescenzo) il feudo sarà riacquistato dalla contessa Eleonora Antinori (1712), che vende parte di Ciorani e il casale Piemonte nello stesso anno alla famiglia Sarnelli, di Bracigliano, con assenso reale nel 1713[2], costituendo così una baronia separata dallo Stato di Sanseverino. La vendita avviene da parte della contessa Eleonora Antinori all'avvocato Angelo Sarnelli, che, a quanto pare, esaudisce la volontà del nonno Girolamo Sarnelli, legato a queste zone fin dagli anni in cui vi si recava a caccia con il viceré di Napoli Antonio Zapata y Cisneros.

Girolamo Sarnelli non aveva spezzato il legame con questa terra neppure dopo il trasferimento a Napoli, dove aveva assunto prestigiosi incarichi di governo, ed aveva espresso il desiderio di fondarvi un monastero, da donare ai padri Camaldolesi.

In seguito, la famiglia Sarnelli dona gran parte dei suoi beni a Sant' Alfonso Maria de' Liguori, che fonda a Ciorani, nel 1735, una seconda casa dei padri Redentoristi[6]. La curia Arcivescovile di Salerno, in nome di monsignor Fabrizio de Capua, accorda il suo assenso. Il Santo soggiorna a Ciorani in due periodi, nel 1736-1745 e nel 1747-1751.[7].

I Sarnelli avviano un rinnovamento urbanistico e architettonico di Ciorani. Rimaneggiano il palazzo baronale degli Antinori, con parco a giardino. Contribuiscono alla costruzione dell'istituto e della chiesa della SS.Trinità, opera dell'architetto regio Pietro Cimafonte.[8].

Nel 1810, dopo l'abolizione del Feudalesimo da parte de re di Napoli, Gioacchino Murat e una volta costituito il comune di Mercato, Ciorani, viene aggregato al comune di Bracigliano. Nel 1817, dopo una revisione dei confini comunali, è unito al comune di Mercato.

Nel 1922 viene fondato, nell'antico palazzo baronale, il monastero di clausura delle Suore visitandine , dell'Ordine della Visitazione di Santa Maria, chiuso nel 1996, per l'esiguo numero di suore rimaste.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo Alfonsiano - Casa dei Redentoristi[9].
  • Scuola Elementare e Materna Sant'Alfonso Maria de' Liguori

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Il toponimo Ciorani deriva, molto probabilmente, da Ciorro - sorgente d'acqua- o da cerro. In alcuni documenti, il paese è indicato anche con i nomi di Ciorano, Giurani, Lizorano.
  2. ^ a b Cfr. il grafico del Gastaldato di Rota, in P.Natella, I Sanseverino di Marsico. Una terra in regno, Mercato S.Severino, 1980.
  3. ^ G. Crisci - A. Campagna, Salerno Sacra, Salerno, 1962 e O. Caputo, Antiche chiese di Sanseverino in Diocesi di Salerno, Salerno, 1986.
  4. ^ P. Natella, op.cit.. Per quanto riguarda il testamento del Magnifico Scipione Antinoro (30 marzo 1539), cfr. G. Izzo - L.Noia - P.Trotta, La Terra di San Severino nel XVI secolo..., Fisciano, 2008, pp.108-110. Scipione Antinori paga in scudi romani - moneta circolante dopo il 1503 - Roberto II Sanseverino, principe di Salerno, morto nel 1508. Si desume che l'acquisto avvenne nel quadriennio 1504-1508.
  5. ^ Sugli Antinoriin seguito duchi di Brindisi e di Montagna cfr. C. de Lellis, Discorsi delle Famiglie nobili del Regno di Napoli, Napoli, 1654, vol. I, sub vocem.
  6. ^ Ha fondato a Scala, nel 1732, con il figlio del barone Angelo Sarnelli, il beato Gennaro Maria Sarnelli, la prima casa della congregazione
  7. ^ Così scrive il Tannoia (fine '700 - inizi '800), nel suo Della vita ed Istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso M.Liguori..., riguardo alla visita del Santo nella Baronia di Ciorani, "...fu consolato da Dio Alfonso tra queste Missioni col vedersi in Congregazione il Sacerdote D. Gennaro Maria Sarnelli, quando amico di cuore, altrettanto uniforme nello spirito. Nel principio di Gennaro, volendolo compiacere, si portò col medesimo, per dare gli Esercizi, nella Baronia di Ciorani. Ancora è viva tra questi naturali, la memoria di queste prime fatighe che Alfonso fece in quella Terra, non meno a beneficio proprio, che con profitto de' Casali, vi concorrevano..."
  8. ^ Nel 1802, Lorenzo Giustiniani scrive nel suo Dizionario geografico ragionato...: "...il migliore edificio e il palagio baronale costruito con qualche idea. In questo luogo l'ottimo vescovo di Sant'Agata de' Goti Alfonso di Liguoro edificò la prima casa de' Sacerdoti detti della Congregazione del SS. Salvatore...". Per quanto riguarda la presenza di Sant'Alfonso Maria de' Liguori a Ciorani e i suoi rapporti con la famiglia Sarnelli, cfr. O.Caputo, Ciorani e le missioni di S.Alfonso in diocesi di Salerno, Salerno, 1988
  9. ^ Il Museo Alfonsiano di Ciorani raccoglie i ricordi di sant'Alfonso Maria de' Liguori e delle origini della Casa, esposti in due sale. Le statue della Madonna del Patrocinio e le quattro piccole della Passione. I quadri del Crocifisso, della Madonna dei sette veli, dell'Addoloratae dell’Alma Redemptoris Mater. Manoscritti e prime edizioni delle opere del Santo. Indumenti personali del Santo. Croci missionarie. Il Planisfero, con lo sviluppo delle Missioni dei Redentoristi nei vari continenti. L'Elenco delle Missioni, dal 1736 al 1751. Da vedere, anche la Cappella del Capitolo, la Cella del Santo, la Biblioteca.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A.M. Tannoia, Della vita ed Istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso M. Liguori, Vescovo di S.Agata de' Goti, fondatore della Congregazione dei Preti Missionari del SS. Redentore, Napoli, 1798-1802
  • A. Berthe, Sant'Alfonso dei Liguori, Pagani, 1933
  • G. Crisci - A. Campagna, Salerno Sacra (Ricerche storiche), Salerno, 1962
  • O. Caputo, Antiche Chiese di Sanseverino in Diocesi di Salerno, Salerno, 1985
  • O. Caputo, Ciorani e le missioni di S. Alfonso in diocesi di Salerno, Salerno, 1988
  • O. Gregorio - G. Capone, Sant'Alfonso a Ciorani, Napoli, 1988
  • E. Pesce (a cura di), Ciorani nelle pagine di Antonio M. Tannoia, Mercato S.Severino, 1988
  • C. Manzi, Mosaico alfonsiano, Mercarto S, Severino, 1988
  • C. Manzi, Mercato S.Severino. Dagli archivi della memoria, Lancusi-Fisciano, 2000
  • G. Crisci, Salerno Sacra (Ricerche storiche), voll.II-III, Lancusi-Fisciano, 2001 (2ª ed.)
  • G. Izzo - L. Noia - P. Trotta, La Terra di San Severino nel XVI secolo. Momenti di vita sociale ed economica, Fisciano, 2008

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito web Ciorani, su ciorani.it. URL consultato il 20 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2009).