Childeberto III

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Childeberto III
Moneta con l'effigie di Childeberto III, British Museum
Re di tutti i Franchi
In carica695711
PredecessoreClodoveo IV
SuccessoreDagoberto III
Nascita678 circa
Morte23 aprile 711
DinastiaMerovingi
PadreTeodorico III
MadreClotilde detta Doda
ConiugeErmenechilde
FigliDagoberto

Childeberto III (678 circa – 23 aprile 711) è stato un re franco della dinastia dei Merovingi: regnò su tutti i Franchi di Neustria, Burgundia e Austrasia, dal 695 sino alla morte.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Era il primogenito del re dei Franchi Sali della dinastia merovingia, Teodorico III e, secondo il continuatore anonimo del cronista Fredegario, della moglie, Clotilde detta Doda, che alcune fonti dicono fosse discendente degli Arnolfingi, addirittura la sorella di Pipino di Herstal (secondo lo storico francese Christian Settipani, esperto di genealogie[1] era la figlia di Ansegiso).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Childeberto, a circa 16/17 anni, succedette, come re di tutti i Franchi[2][3], al fratello maggiore Clodoveo IV[4], morto, dopo quattro anni di regno, tra il 694 e il 695, all'età di circa 17/18 anni[2].
Regnò sotto la tutela del presunto zio materno, il maggiordomo di palazzo, Pipino di Herstal, che tenne effettivamente le redini del potere e che, nel 695, gli fece nominare maggiordomo di palazzo di Neustria, Grimoaldo, il secondogenito di Pipino[2].

Durante il suo regno, Pipino combatté i Frisoni condotti da Redbaldo, che furono sconfitti[5] e la parte occidentale della Frisia fu sottomessa[6]. Inoltre, poi, permise a san Villibrordo l'evangelizzazione, voluta da papa Sergio I[7], di quelle terre (ancora pagane) e alla creazione della diocesi di Utrecht[6].

Sotto il suo regno, le regioni meridionali della Gallia (Aquitania e Provenza) riuscirono a rendersi, di fatto, indipendenti.

Childeberto, dopo 16 anni di regno, morì nel 711, l'anno delle grandi inondazioni[8][9], e fu sepolto nella chiesa di Santo Stefano a Cauciaci[9][10]. Gli succedette il figlio Dagoberto III[3][9][11], che era ancora ragazzino[12].

Non avendo mai governato effettivamente (regnò sotto la tutela del maggiordomo di palazzo Pipino di Herstal, suo zio materno), è ricordato tra i Re fannulloni.

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Childeberto III aveva sposato una donna di nome Ermenechilde (secondo lo storico francese Christian Settipani, esperto di genealogie[13]) che gli diede un figlio:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Settipani (1993), p. 115
  2. ^ a b c Fredegario, Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars prima, auctore anonymo, CI
  3. ^ a b (LA) Annales Marbacenses, pag 4 21-27
  4. ^ (LA) Chronicon Moissiacensis , pag Pag 289 19-21 Archiviato il 28 dicembre 2013 in Internet Archive.
  5. ^ Fredegario, Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars prima, auctore anonymo, CII
  6. ^ a b (LA) Annales Xantenses, pag 35
  7. ^ (LA) Annales Marbacenses, pag 4 30-31
  8. ^ (LA) Chronicon Moissiacensis , pag Pag 289 34-38 Archiviato il 28 dicembre 2013 in Internet Archive.
  9. ^ a b c (LA) Annales Mettenses, pag 18
  10. ^ Fredegario, Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars prima, auctore anonymo, CIV
  11. ^ (LA) Domus Carolingicae genealogia , pag 311, 37 – 43
  12. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Ex brevi chronico S. Medardi , Pag 367-A
  13. ^ Settipani (1993), p. 119

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • Christian Pfister, La Gallia sotto i Franchi merovingi. Vicende storiche, in Storia del mondo medievale - VoI. I, Cambridge, Cambridge University Press, 1978, pp. 688-711.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Re del Regno Franco dell'est Successore
Clodoveo IV 695-711 Dagoberto III
Controllo di autoritàVIAF (EN81543178 · ISNI (EN0000 0000 8034 8875 · BAV 495/113024 · CERL cnp01166186 · GND (DE137338902 · BNF (FRcb177872576 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-81543178