Carpodacus

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Carpodacus
In alto C. erythrinus
In basso C. roseus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Passeroidea
Famiglia Fringillidae
Sottofamiglia Carduelinae
Tribù Carpodacini
Bonaparte, 1853
Genere Carpodacus
Kaup, 1829

Carpodacus Kaup, 1829 è un genere di uccelli passeriformi della famiglia dei Fringillidi[1].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico del genere, Carpodacus, deriva dall'unione delle parole greche καρπος (karpos, "frutto") e δακος (dakos, "morditore"), col significato di "colui che morde i frutti", in riferimento alla dieta di questi uccelli.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I carpodachi sono uccelli dall'aspetto slanciato, muniti di grande testa con grosso becco conico ma smussato e grandi occhi, ali di forma allungata e coda poco meno lunga delle ali e dalla punta lievemente forcuta. Il piumaggio varia a seconda della specie, pur presentando alcuni tratti comuni, ad esempio la presenza di rosso (principalmente su testa e petto, ma l'estensione del rosso è variabile a seconda della specie, con alcune specie di carpodaco quasi totalmente rosse) e il dicromatismo sessuale, che rende la presenza di tale colorazione rossa esclusiva dei maschi, mentre le femmine presentano colorazione più sobria e mimetica.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

I carpodachi sono uccelli diurni e granivori, che all'infuori della stagione degli amori si muovono in stormi anche di notevoli dimensioni e si nutrono soprattutto di semi di piante erbacee e durante l'estate anche d'insetti: rigidamente monogami, durante la stagione riproduttiva vivono in coppie e sono territoriali, coi maschi che si dimostrano estremamente protettivi nei confronti delle femmine.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il genere mostra distribuzione eurasiatica, con la maggior parte delle specie diffuse nell'area himalayana, ma con rappresentanti anche in Europa Centrale, Siberia, Medio Oriente ed Estremo Oriente.

Come intuibile dall'areale così vasto, le varie specie tendono ad adattarsi agli habitat più disparati, purché sia presente una congrua copertura vegetale e vi sia presenza di fonti d'acqua dolce permanenti.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

In alto coppia di C. trifasciatus
In basso coppia di C. stoliczkae.
Coppia di C. synoicus.

Il genere, originatosi nell'area himalayana, ha subito una serie di radiazioni durante la sua storia evolutiva[2].

Al genere vengono ascritte ventisette specie[1]:

La tassonomia del genere è sempre stata piuttosto travagliata, specialmente negli ultimi tempi. Le più recenti analisi del DNA mitocondriale hanno riscontrato una sua polifilia, che ha portato a numerose modifiche, con accorpamenti, rimaneggiamenti e segregazioni[3]:

Le specie ascritte al genere appartengono alla tribù dei Carpodacini Bonaparte, 1853, nell'ambito della quale Carpodacus rappresenta l'unico appartenente: i Carpodacini sono molto vicini ai Drepanidini hawaiiani, che ne sono diretti discendenti[8][9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 28 novembre 2018.
  2. ^ Tietze, D. T.; Päckert, M.; Martens, J.; Lehmann, H.; Sun, Y. H., Complete phylogeny and historical biogeography of true rosefinches (Aves: Carpodacus), in Zoological Journal of the Linnean Society, vol. 169, 2013, p. 215-234, DOI:10.1111/zoj.12057.
  3. ^ Zuccon D, Prys-Jones R, Rasmussen PC and Ericson PGP, The phylogenetic relationships and generic limits of finches (Fringillidae) (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol., vol. 62, 2012, pp. 581-596, DOI:10.1016/j.ympev.2011.10.002. URL consultato il 28 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2021).
  4. ^ Sangster, G.; Collinson, J. M.; Crochet, P.-A.; Knox, A. G.; Parkin, D. T.; Volter, S. C., Taxonomic recommendations for Western Palearctic birds: ninth report, in Ibis, vol. 155, 2013, p. 898–907, DOI:10.1111/ibi.12091.
  5. ^ Chesser, R. T.; Banks, R. C.; Barker, F. K., Fifty-third Supplement to the American Ornithologists' Union Check-list of North American Birds (PDF), in The Auk, vol. 129, n. 3, 2012, p. 573–588, DOI:10.1525/auk.2012.129.3.573.
  6. ^ Sangster, G.; Roselaar, C. S.; Irestedt, M.; Ericson, P. G. P., Sillem’s Mountain Finch Leucosticte sillemi is a valid species of rosefinch (Carpodacus, Fringillidae), in Ibis, 2016, DOI:10.1111/ibi.12323.
  7. ^ Groth, J. G., Molecular evidence for the systematic position of Urocynchramus pylzowi (PDF), in Auk, vol. 117, n. 3, 2000, p. 787–792, DOI:10.1642/0004-8038(2000)117[0787:MEFTSP]2.0.CO;2, ISSN 0004-8038 (WC · ACNP).
  8. ^ (EN) Fringillidae: Finches, Euphonias [collegamento interrotto], su TiF Checklist. URL consultato il 28 novembre 2016.
  9. ^ Lerner, H. R. L.; Meyer, M.; James, H. F.; Hofreiter, M.; Fleischer, R. C., Multilocus resolution of phylogeny and timescale in the extant adaptive radiation of Hawaiian honeycreepers, in Current Biology, vol. 21, n. 21, 2011, p. 1838–1844, DOI:10.1016/j.cub.2011.09.039, PMID 22018543.

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