Carpodacus dubius

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Carpodaco cigliabianche cinese
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Passeroidea
Famiglia Fringillidae
Sottofamiglia Carduelinae
Tribù Carpodacini
Genere Carpodacus
Specie C. dubius
Nomenclatura binomiale
Carpodacus dubius
Przewalski, 1876
Sinonimi

Carpodacus thura dubius

Il carpodaco cigliabianche cinese (Carpodacus dubius Przewalski, 1876) è un uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi[1].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico della specie, dubius, significa "dubbio" in latino.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura 17–18 cm di lunghezza, per 24-36 g di peso.

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto, muniti di testa tondeggiante con grandi occhi e becco robusto e conico, ali allungate e coda dalla punta lievemente forcuta.

Il piumaggio presenta dimorfismo sessuale: mentre i maschi presentano faccia, gola, petto, ventre e codione di solore rosa carico (fanno eccezione le penne della gola, dalla punta biancastra, ed il sopracciglio, che dà il nome comune alla specie ed è biancastro), vertice, nuca e dorso di colore bruno e ali e coda bruno-nerastre, le femmine mancano del rosso ventrale, sostituito da un più mimetico bruno-beige. In ambedue i sessi, becco e zampe sono di colore nerastro (il primo con parte inferiore più chiara) e gli occhi sono di colore bruno scuro.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Essendo stati a lungo considerati una sottospecie piuttosto che una specie a sé stante, i carpodachi cigliabianche cinesi non sono ancora stati studiati a fondo: si tratta tuttavia di uccelli dalle abitudini molto simili a quelle riscontrabili nei carpodacini.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Come intuibile dal nome comune, il carpodaco cigliabianche cinese è diffuso in Cina centrale e centro-meridionale, oltre che nella porzione orientale del Tibet.

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle aree boscose sia a latifoglie che a conifere, con presenza di sottobosco arbustivo, privilegiando le aree più sgombre, come il limitare delle foreste, le radure e i campi di taglio, e potendo essere osservati anche nelle pietraie.

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Maschio impagliato della sottospecie femininus.

Se ne riconoscono tre sottospecie[1]:

  • Carpodacus dubius dubius Przewalski, 1876 - la sottospecie nominale, diffusa nel Quinghai orientale, Gansu e Ningxia, a sud fino al Tibet orientale;
  • Carpodacus dubius femininus Rippon, 1906 - diffusa dal Quinghai meridionale all'area fra Tibet sud-orientale, Sichuan occidentale e Yunnan nord-occidentale;
  • Carpodacus dubius deserticolor (Stegmann, 1931) - diffusa nel Quinghai settentrionale;

Le popolazioni del sud-est dell'altopiano del Tibet, considerate sinonimo di intermedius, sono secondo alcuni da elevare al rango di sottospecie a sé stante col nome di C. d. charmensis.

In passato, questi uccelli venivano classificati come sottospecie del carpodaco cigliabianche dell'Himalaya, dal quale differiscono però per parametri biometrici (lunghezza di becco, ali e coda rispetto al corpo), vocalizzazioni e livrea, coi nomi rispettivamente di C. thura dubius, C. thura femininus e C. thura deserticolor: con le analisi del DNA mitocondriale, tuttavia, è stata evidenziata una differenza tassonomica tale da giustificarne la separazione e l'elevazione al rango di specie a sé stante[1][2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 7 dicembre 2016.
  2. ^ Tietze, D. T.; Päckert, M.; Martens, J.; Lehmann, H.; Sun, Y. H., Complete phylogeny and historical biogeography of true rosefinches (Aves: Carpodacus), in Zoological Journal of the Linnean Society, vol. 169, 2013, p. 215-234, DOI:10.1111/zoj.12057.

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