Carpodacus grandis

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Carpodaco dell'Himalaya
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Passeroidea
Famiglia Fringillidae
Sottofamiglia Carduelinae
Tribù Carpodacini
Genere Carpodacus
Specie C. grandis
Nomenclatura binomiale
Carpodacus grandis
Blyth, 1849
Sinonimi

Carpodacus rhodochlamys grandis

Il carpodaco dell'Himalaya o carpodaco di Blyth (Carpodacus grandis Blyth, 1849) è un uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi[1].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico della specie, grandis, è di origine latina e significa "grande", in riferimento alla maggiore taglia di questi uccelli rispetto alle specie affini quando essi venivano considerati ancora una sottospecie.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Maschio impagliato.
Femmina impagliata.

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura 18–20 cm di lunghezza, per 18-38 g di peso.

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto ma slanciato, muniti di forte becco conico, grossa testa arrotondata con grandi occhi, ali allungate e coda dalla punta leggermente biforcuta.

Il piumaggio presenta dimorfismo sessuale ben evidente: i maschi, infatti, presentano faccia e petto di colore rossiccio, mentre il ventre ed il sottocoda sono di color arancio, mentre l'area dorsale è bruna, con ali e coda più scure e dai bordi delle penne sfumati di rosso. Le femmine, invece, presentano colorazione dominata dalla tonalità del grigio-bruno, più scura dorsalmente e sulla testa e più chiara e tendente al grigio-biancastro su petto e ventre, con le singole penne munite di punta più scura, a dare un aspetto screziato. In ambedue i sessi il becco è nerastro con sfumature violacee sugli orli, gli occhi sono di colore bruno scuro e le zampe sono nerastre.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli diurni, che vivono in coppie o in gruppetti e si muovono perlopiù al suolo alla ricerca di cibo, tenendosi in contatto fra loro mediante continui richiami.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Questi uccelli sono prevalentemente granivori: la loro dieta è infatti composta perlopiù di piccoli semi e granaglie, comprendendo anche altri alimenti di origine vegetale come bacche e germogli, e sporadicamente anche insetti ed altri piccoli invertebrati.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Essendo stati a lungo considerati una sottospecie e non una specie a sé stante, la riproduzione dei carpodachi di Blyth non è ancora stata studiata in maniera estensiva: si ritiene tuttavia che essa non si differenzi significativamente per modalità e tempistica da quella di altre specie affini.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Come intuibile dal nome comune, il carpodaco dell'Himalaya è diffuso alle pendici sud-occidentali della catena dell'Himalaya (Uttarakhand, Himachal Pradesh, Kashmir), ma lo si trova anche in Afghanistan settentrionale.

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle pinete boreali submontane e montane, con presenza di abbondante sottobosco.

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Il carpodaco di Blyth è stato a lungo considerato una sottospecie dell'affine carpodaco mantorosso, e come tale classificato col nome di Carpodacus rhodochlamys grandis: recentemente, tuttavia, in base a differenze di carattere morfologico (taglia, forma di becco e coda, colore del piumaggio, arrangiamento delle penne alari) si è deciso di elevare questa popolazione al rango di specie a sé stante[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 30 novembre 2016.

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