Carpodacus thura

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Carpodaco cigliabianche dell'Himalaya
Illustrazione della sottospecie blythi.
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPasseroidea
FamigliaFringillidae
SottofamigliaCarduelinae
TribùCarpodacini
GenereCarpodacus
SpecieC. thura
Nomenclatura binomiale
Carpodacus thura
Bonaparte & Schlegel, 1850

Il carpodaco cigliabianche dell'Himalaya (Carpodacus thura Bonaparte & Schlegel, 1850) è un uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi[2].

Il nome scientifico della specie, thura, venne scelto in omaggio all'omonima figlia dello zoologo svedese Sven Nilsson.

Maschio in illustrazione del 1855.
Femmina in illustrazione del 1855.

Misura 17–18 cm di lunghezza, per 24-36 g di peso[3].

Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto, muniti di testa tondeggiante con grandi occhi e becco robusto e conico, ali allungate e coda dalla punta lievemente forcuta.

Il dimorfismo sessuale è ben evidente: il piumaggio dei maschi, infatti, è di colore rosa su guance, gola, petto, fronte e ventre, mentre il sottocoda è bianco e (come intuibile dal nome comune) anche la parte terminale del sopracciglio è dello stesso oclore, mentre la restante parte è anch'essa rosa, vertice, nuca e dorso sono di colore bruno (stesso colore della mascherina che dai lati del becco raggiunge gli occhi e i lati del cranio, delimitando il sopracciglio nel ricongiungersi col bruno dorsale) e ali e coda sono bruno-nerastre con penne orlate di bruno. Nelle femmine la colorazione rosata ventrale è del tutto assente, sostituita dal bruno-giallastro. In ambedue i sessi, il becco è nerastro (con tendenza a schiarirsi divenendo grigio-avorio nella parte inferiore e alla base), le zampe sono dello stesso colore e gli occhi sono di colore bruno-rossiccio.

Maschio nel Sikkim occidentale.

Questi uccelli presentano abitudini principalmente diurne, spostandosi in coppie o in gruppetti e passando la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo, muovendosi perlopiù al suolo o fra i cespugli.

Alimentazione

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Si tratta di uccelli perlopiù granivori, la cui dieta si compone in massima parte di semi e granaglie perlopiù di piante erbacee, ma comprende anche germogli, boccioli, bacche (specialmente bacche di Berberis e more[3]) e frutti, e specialmente durante il periodo estivo possono essere consumati anche piccoli invertebrati.

La stagione riproduttiva va dalla fine di giugno ad agosto: i maschi corteggiano le femmine (si tratta di uccelli rigidamente monogami) cantando da posatoi isolati ed elevati. Le coppie possono nidificare in semi-colonie con nidi distanziati, e ciascuna di esse difende strenuamente il territorio attorno al proprio sito di cova dagli intrusi.

Il nido, a forma di coppa, viene costruito alla biforcazione di un ramo intrecciando fibre vegetali e foderando l'interno con piumino, muschio ed altro materiale soffice: alla sua costruzione partecipa la sola femmina, col maschio che sporadicamente può fornire del materiale da costruzione. Al suo interno vengono deposte 3-6 uova, che la femmina provvede a covare da sola (il maschio rimane di guardia nei pressi del nido e si occupa di trovare il cibo per sé e per la compagna) per circa due settimane: i pulli, ciechi e implumi alla schiusa, vengono imbeccati da ambo i genitori, che li nutrono con semi rigurgitati e insetti, e sono in grado d'involarsi attorno alla terza settimana di vita.

Distribuzione e habitat

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Femmina nel Sikkim.
Maschio nel Bhutan.

Come intuibile dal nome comune, il carpodaco cigliabianche dell'Himalaya è diffuso lungo le pendici meridionali della catena dell'Himalaya, occupando un areale che si estende grossomodo dal Badakhshan alla Cina sud-occidentale. La specie è residente in tutto il suo areale, con tendenza a scendere di quota durante i mesi invernali per evitare l'eccessiva rigidità del clima.

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle aree boscose sia a latifoglie che a conifere, con presenza di sottobosco arbustivo, privilegiando le aree più sgombre, come il limitare delle foreste, le radure e i campi di taglio, e potendo essere osservati anche nelle pietraie.

Se ne riconoscono due sottospecie[2]:

In passato alla specie venivano ascritte anche le sottospecie dubius, deserticolor e femininus: con l'elevazione al rango di specie a sé stante del carpodaco cigliabianche cinese col nome di Carpodacus dubius, le altre due sono state ascritte a quest'ultimo[2].

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Carpodacus thura, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 7 dicembre 2016.
  3. ^ a b (EN) White-browed Rosefinch (Carpodacus thura), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 7 dicembre 2016.

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