Campionati del mondo di ciclismo su strada 2006 - Gara in linea maschile Elite

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Bandiera dell'Austria Campionati mondiali di ciclismo su strada - Gara in linea Uomini Elite 2006
Edizione73ª
Data24 settembre
PartenzaSalisburgo
ArrivoSalisburgo
Percorso265,2 km
Tempo6h15'36"
Media42,476 km/h
Ordine d'arrivo
PrimoBandiera dell'Italia Paolo Bettini
SecondoBandiera della Germania Erik Zabel
TerzoBandiera della Spagna Alejandro Valverde
Cronologia
Edizione precedenteEdizione successiva
Madrid 2005Stoccarda 2007

La gara in linea Uomini Elite dei Campionati del mondo di ciclismo su strada 2006 fu corsa il 24 settembre 2006 a Salisburgo, Austria, per un percorso totale di 265,2 km. Venne vinta dall'italiano Paolo Bettini, che terminò la gara in 6h15'36".

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

Le gare in linea si svolgevano invece lungo un circuito di 22,2 km intorno a Salisburgo; il punto più settentrionale era l'abitato di Elixhausen: lì era situato anche il punto più alto, 547 m s.l.m. Partenza e arrivo erano in Mirabellplatz. Il percorso della competizione maschile Elite prevedeva dodici giri (per un totale di 265,2 km), con salite per 2796 metri di dislivello complessivo.

Squadre e corridori partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

N. Cod. Squadra
1-9 BEL Bandiera del Belgio Belgio
10-18 ESP Bandiera della Spagna Spagna
19-27 FRA Bandiera della Francia Francia
28 SWE Bandiera della Svezia Svezia
29-33 BRA Bandiera del Brasile Brasile
34-36 DEN Bandiera della Danimarca Danimarca
37-45 RUS Bandiera della Russia Russia
46-54 GER Bandiera della Germania Germania
55-63 SUI Bandiera della Svizzera Svizzera
64-69 SLO Bandiera della Slovenia Slovenia
70-78 ITA Bandiera dell'Italia Italia
79-87 NED Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
88-90 KAZ Bandiera del Kazakistan Kazakhistan
91-99 USA Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
100-102 BLR Bandiera della Bielorussia Bielorussia
103-111 AUS Bandiera dell'Australia Australia
112-117 AUT Bandiera dell'Austria Austria
118-119 ARG Bandiera dell'Argentina Argentina
120-122 CRO Bandiera della Croazia Croazia
123-128 CZE Bandiera della Rep. Ceca Repubblica Ceca
129-131 GBR Bandiera del Regno Unito Gran Bretagna
N. Cod. Squadra
132-137 UKR Bandiera dell'Ucraina Ukraina
138-143 SVK Bandiera della Slovacchia Slovacchia
144-149 POL Bandiera della Polonia Polonia
150-155 RSA Bandiera del Sudafrica Sud Africa
156-158 IRL Bandiera dell'Irlanda Irlanda
159 CAN Bandiera del Canada Canada
160-165 POR Bandiera del Portogallo Portogallo
166-171 COL Bandiera della Colombia Colombia
172-174 NOR Bandiera della Norvegia Norvegia
175-176 LAT Bandiera della Lettonia Lettonia
177 LUX Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo
178-180 JPN Bandiera del Giappone Giappone
181-183 VEN Bandiera del Venezuela Venezuela
184 LTU Bandiera della Lituania Lituania
185-187 BUL Bandiera della Bulgaria Bulgaria
188-190 EST Bandiera dell'Estonia Estonia
191 FIN Bandiera della Finlandia Finlandia
192 HUN Bandiera dell'Ungheria Ungheria
193-195 BFA Bandiera del Burkina Faso Burkina Faso
196-197 MEX Bandiera del Messico Messico
198 CRC Bandiera della Costa Rica Costa Rica

Resoconto degli eventi[modifica | modifica wikitesto]

Pochi chilometri dopo il via, il venezuelano José Antonio Ramos lanciò il primo attacco, che fu tuttavia riassorbito dal gruppo ai piedi della prima ascesa, il Rennerberg. Lungo l'ascesa del Gschaiderberg fu quindi il colombiano Alex Cano a staccarsi dal gruppo di testa, con il solo Tyler Farrar lanciato al suo inseguimento. Al termine del primo giro, Cano aveva un vantaggio di 35" su Farrar e quasi due minuti sul gruppo. Solo lungo la seconda ascesa del Rennerberg un gruppetto, che divenne via via più sostanzioso, si portò all'inseguimento dei battistrada e raggiunse Farrar lungo la discesa. Sul traguardo il gruppo distava più di 4 minuti, mentre Cano solo un minuto (il colombiano venne raggiunto al nuovo passaggio sul Rennerberg).

Durante il quinto giro il vantaggio dei fuggitivi salì a 15 minuti, costringendo il gruppo a organizzarsi per ricucire lo svantaggio: con austriaci e belgi in testa a tirare, il distacco scese a 7'50" al termine del sesto giro. Annullato un tentativo lanciato dagli italiani nel settimo giro, il vantaggio dei battistrada scese al traguardo a 4'40" e diminuì ulteriormente nella tornata successiva, portando il gruppo a soli 2'30". Al nono passaggio sul Gschaiderberg, l'attacco di Luca Paolini e Juan Antonio Flecha annullò il vantaggio dei fuggitivi e fu seguito da un secondo attacco, lanciato dallo svizzero Fabian Cancellara lungo la discesa. All'inizio del decimo giro, in testa alla corsa si era formato un gruppetto di 25 corridori, con un vantaggio di 40 secondi sul gruppo. Spagnoli, belgi e olandesi riuscirono però ad annullare anche questo tentativo.

Negli ultimi due giri furono vanificati diversi ulteriori tentativi di attacco e il gruppo arrivò compatto fino all'ultima curva, quando riuscirono ad avvantaggiarsi Paolo Bettini, Alejandro Valverde, Samuel Sánchez ed Erik Zabel. Sánchez lanciò nel migliore dei modi la volata al compagno Valverde, ma fu Bettini ad aggiudicarsi la vittoria. Robbie McEwen vinse la volata per il quinto posto.[1]

Ordine d'arrivo (Top 10)[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Paolo Bettini Italia 6h15'36"
2 Bandiera della Germania Erik Zabel Germania s.t.
3 Bandiera della Spagna Alejandro Valverde Spagna s.t.
4 Bandiera della Spagna Samuel Sánchez Spagna a 2"
5 Bandiera dell'Australia Robbie McEwen Australia s.t.
6 Bandiera dell'Australia Stuart O'Grady Australia s.t.
7 Bandiera della Slovenia Uroš Murn Slovenia s.t.
8 Bandiera della Russia Aleksandr Bočarov Russia s.t.
9 Bandiera del Belgio Tom Boonen Belgio s.t.
10 Bandiera della Russia Vladimir Gusev Russia s.t.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Hedwig Kröner, Final corner decisive in near-bunch sprint finish, in Cyclingnews.com, 24 settembre 2006. URL consultato il 12 maggio 2012.

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