Céline Sciamma

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Céline Sciamma

Céline Sciamma (Pontoise, 12 novembre 1978) è una regista e sceneggiatrice francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Céline Sciamma è nata a Pontoise il 12 novembre 1978. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in letteratura francese, frequenta la scuola parigina di cinema La Fémis, dove si è diplomata in sceneggiatura. Collabora alla stesura della sceneggiatura di Les Premières communions (2004) e Cache ta Joie (2006), entrambi cortometraggi di Jean-Baptiste de Laubier.

Debutta alla regia nel 2007 con il film Naissance des pieuvres, scritto quando ancora frequentava La Fémis,[1] e conosciuto a livello internazionale con il titolo inglese Water Lilies. Presentato nella sezione Un Certain Regard al 60º Festival di Cannes, il film si è aggiudicato il Premio Louis-Delluc per la migliore opera prima, il Prix de la Jeunesse al Festival du film de Cabourg, ed è stato nominato per la migliore opera prima ai Premi César 2008. Sul set del film inoltre, conoscerà la futura compagna Adèle Haenel, alla seconda interpretazione della sua carriera.

Nel 2010 collabora alla sceneggiatura di Ivory Tower e dirige Pauline, uno dei cortometraggi della campagna 5 films contre l'omophobie. Nel finale del cortometraggio appare brevemente Haenel.

Nel 2011 vince il Premio della Giuria ai Teddy Award, e il Premio Ottavio Mai e Premio del pubblico al Torino GLBT Film Festival per il suo secondo lungometraggio, Tomboy, mentre l'anno successivo collabora alla sceneggiatura della serie televisiva Les Revenants di Canal+.

Nel 2014 dirige il suo terzo lungometraggio Diamante nero, affidandosi ad un cast composto da attrici non professioniste.[2] Il film chiude la cosiddetta Trilogia della giovinezza, iniziata con Water Lilies e proseguita con Tomboy, ed entrò, insieme a Ida e Class Enemy, fra i finalisti del Premio LUX.

Nel 2016 collabora alla sceneggiatura del film d'animazione in stop-motion La mia vita da Zucchina. Il film è stato candidato per l'Oscar al miglior film d'animazione ai Premi Oscar 2017.

Nel 2019 vince il Prix du scénario al 72º Festival di Cannes e l'European Film Award per la miglior sceneggiatura agli European Film Award per Ritratto della giovane in fiamme, film nel quale torna a dirigere Adèle Haenel. Acclamato dalla critica,[3] e candidato ai Golden Globe 2020 come miglior film straniero, nella classifica pubblicata dalla rivista del British Film Institute Sight & Sound aggiornata a dicembre 2022, Ritratto della giovane in fiamme è stato votato come il 30º più grande film mai realizzato nella storia del cinema, il posizionamento più alto fra i film usciti negli anni 2010.[4]

Nel 2021 dirige il film Petite Maman e collabora, insieme a Jacques Audiard e a Léa Mysius, alla sceneggiatura del film Parigi, 13Arr. di Audiard.

Nel 2023 collabora alla sceneggiatura del film Les Femmes au balcon di Noémie Merlant, alla sua seconda esperienza come regista, e già protagonista del film Ritratto della giovane in fiamme. L'inizio delle riprese del film sono previste per l'estate 2023.[5]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sciamma è dichiaratamente lesbica[6], ed è stata legata sentimentalmente all'attrice Adèle Haenel, conosciuta sul set del suo film d'esordio Water Lilies. Haenel aveva reso pubblica la loro relazione durante il suo discorso di ringraziamenti per il Premio César per la migliore attrice non protagonista nel 2014 per il film Suzanne[7]. Sciamma ha più volte dichiarato di aver scritto per Haenel la sceneggiatura di Ritratto della giovane in fiamme[8]. La relazione sentimentale si è esaurita prima della realizzazione del film[9], ma le due sono rimaste comunque in buoni rapporti.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Pauline (2010)
  • This is how a child becomes a poet (2023)

Sceneggiatrice[modifica | modifica wikitesto]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Federica Fabbiani, Chiara Zanini (a cura di), Architetture del desiderio. Il cinema di Céline Sciamma, Asterisco, 2021

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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