Brinzauls

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Brinzauls
frazione
Brinzauls – Stemma
Brinzauls – Veduta
Brinzauls – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Grigioni
RegioneAlbula
ComuneAlbula
Territorio
Coordinate46°40′08″N 9°35′42″E / 46.668889°N 9.595°E46.668889; 9.595 (Brinzauls)
Altitudine1 144 m s.l.m.
Superficie13,37 km²
Abitanti124 (2014)
Densità9,27 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale7084
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS3512
TargaGR
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Brinzauls
Brinzauls
Sito istituzionale

Brinzauls (toponimo romancio; in tedesco Brienz[1], in italiano Brienzola, desueto[1]) è una frazione di 124 abitanti del comune svizzero di Albula, nella regione Albula (Canton Grigioni).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Brinzauls è situato nella valle dell'Albula, sulla sponda destra. Dista 26 km da Coira, 31 km da Davos e 52 km da Sankt Moritz. Il punto più elevato del territorio è la cima del Lenzerhorn (2 906 m s.l.m.), sul confine con Lantsch.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome appare per la prima volta nell'840 circa come Brienzola[1] e deriva dal latino "primum solum" che identifica un avamposto di soldati romani[senza fonte]. Nel XII secolo Brinzauls faceva capo alla diocesi di Coira, sotto il controllo di varie signorie tra le quali quella dei baroni Von Vaz[senza fonte]. Brinzauls viveva, oltre che per la pastorizia, grazie agli introiti dei dazi riscossi per i passaggi nella valle dell'Albula[1]. Nel 1874 il villaggio venne distrutto da un incendio[1].

Il territorio del comune di Brinzauls prima degli accorpamenti comunali del 2015

Fino al 31 dicembre 2014 è stato un comune autonomo (nome ufficiale: Brienz/Brinzauls) che si estendeva per 13,37 km² e che comprendeva anche la frazione di Vazerol; nel 1869 inglobò il comune soppresso di Surava, tornato autonomo nel 1883. Il 1º gennaio 2015 Brinzauls è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Alvaneu, Alvaschein, Mon, Stierva, Surava e Tiefencastel per formare il nuovo comune di Albula[1][2]. Nel 2023 il villaggio viene fatto evacuare a causa di uno smottamento del monte situato a qualche centinaia di metri dall'abitato. Nonostante ciò, la frana non colpisce il villaggio.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è formato da tre anelli dorati che si intersecano su uno sfondo blu, simbolo della costituzione della Repubblica delle Tre Leghe[senza fonte] siglata – secondo una tradizione storicamente infondata – nella frazione di Vazerol[3].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Le rovine del castello Belfort
  • Chiesa cattolica di San Callisto, attestata dall'840 circa[1];
  • Rovine del castello Belfort, probabilmente costruito dai signori locali nel XIII secolo[1].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:

Abitanti censiti[4]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Un tempo esclusivamente di lingua romancia, il paese ha visto una progressiva espansione del tedesco[1]: oggi[quando?] il 32% della popolazione parla romancio, il resto parla tedesco[senza fonte].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione ferroviaria più vicina è Tiefencastel della Ferrovia Retica, a 5 km. L'uscita autostradale di Thusis, sulla A13/E43, dista 15 km.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del comune patriziale che ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene comune.

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Jürg Simonett, Brinzauls, in Dizionario storico della Svizzera, 1º dicembre 2016. URL consultato l'11 agosto 2020.
  2. ^ (DE) Geschichte, su sito istituzionale del comune di Albula. URL consultato l'11 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2017).
  3. ^ Jürg Simonett, Vazerol, in Dizionario storico della Svizzera, 11 novembre 2016. URL consultato l'11 agosto 2020.
  4. ^ Dizionario storico della Svizzera

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

AA. VV., Storia dei Grigioni, 3 volumi, Collana «Storia dei Grigioni», Edizioni Casagrande, Bellinzona 2000.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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