Bozza:Salvatore Ala

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Salvatore Ala

Salvatore Ala (Paceco, 16 dicembre 1939Milano, 9 ottobre 2014) è stato uno storico e gallerista italiano.

Salvatore Ala, mecenate e gallerista, nasce a Paceco (TP) il 16 dicembre 1939. Incontra l’arte nel 1964 tramite Lucio Fontana.[1] Da qui inizia il suo progetto di lavoro di andare in giro per l’Italia a promuovere le opere dell’artista, muovendosi viene a contatto con altre realtà esistenti in quel periodo. Ad esempio a Milano in quegli anni viene a conoscenza del lavoro di Piero Manzoni e degli artisti come Mimmo Rotella; a Venezia, Emilio Vedova; a Roma, Alberto Burri e la nuova generazione. Dall’Italia esce ed inizia a girare per l’Europa: Parigi, Francoforte, Londra, Amsterdam e qui incontra artisti come Gerhard Richter, Gilbert & George e Daniel Buren. Negli anni Settanta l’obbiettivo diventa New York, dove inizia a comprare opere di Agnes Martin, Mark Rothko, Ellsworth Kelly, Ad Reinhardt, Robert Ryman, Frank Stella, Andy Warhol e Morris Louis che porta in Italia per farle conoscere ai collezionisti.

Nel 1974 nasce la Galleria Salvatore Ala in Via Mameli a Milano (1974 - 1984) con le prime mostre in Europa di Joel Shapiro e appena dopo la mostra di Agnes Martin; tra una e l’altra, si svolgono le serate di Robert Wilson[2][3] e la sua equipe come anteprime in Italia. Intanto incomincia questo andirivieni Milano–New York e coglie l’attimo dell’inizio del fenomeno del Minimalismo e Concettualismo che germogliava in quel periodo, collezionando opere di artisti tra cui Dan Flavin, Sol LeWitt, Robert Mangold, Lawrence Weiner, Joseph Kosuth, Mel Bochner, Dorothea Rockburne, Richard Tuttle, Channa Horwitz, Dan Graham, Doug Wheeler, Eric Orr, Douglas Huebler, e John Baldessari. Tutta la cultura Underground che comprendeva la musica, il teatro, la danza, la performance, il filmmaker (Yvonne Rainer, Simone Forti, Lucinda Childs, Laurie Anderson, Meredith Monk, Philip Glass, Terry Riley, Charlemagne Palestine). Contemporaneamente porta avanti un programma di Post-Minimalismo con Jene Highstein, Barbara Munger, Mary Miss, Joel Fisher, Susan Harris, Stephen Rosenthal, Richard Nonas e molti altri. L’attività di intercalare le suddette discipline continua fino all’ ’80, quando tutte queste attività incominciano ad essere riconosciute dagli enti pubblici, come la performance di Robert Wilson alla Scala di Milano.[4] Nel 1975 nasce il rapporto con l’Arte povera con la mostra di Michelangelo Pistoletto e di seguito negli anni: Alighiero Boetti, Jannis Kounellis[5], Giulio Paolini, Luciano Fabro, Giovanni Anselmo, Giuseppe Penone, Gilberto Zorio, Mario Merz, Marisa Merz e Pier Paolo Calzolari. Nella seconda metà degli anni ’70 viene fatta la prima mostra di Wolfgang Laib, Gordon Matta-Clark, Rebecca Horn e Vito Acconci nella sede di Milano, la quale ospita anche la prima mostra in Italia di Anselm Kiefer (1981).[6] A New York incomincia la collaborazione con Keith Haring e il così detto Graffitismo che porta alla realizzazione a Milano della prima mostra di gruppo (Keith Haring, Ronnie Cutrone[7], Kenny Scharf e James Brown) nel 1983, quindi alla prima mostra personale a Milano di Keith Haring nel 1984[8][9].

Nel 1979 apre al 32 West 20th Street di New York, la Salvatore Ala Gallery (1979 - 1988), diretta da Caroline Ala[10]. Inaugurata con la mostra di Jannis Kounellis, è l'inizio di un programma di interscambio tra artisti italiani e americani tra le due gallerie di Milano e New York. Un lavoro che contribuí a portare le novità internazionali al circuito italiano dell'arte proprio mentre gli artisti italiani conquistavano i mercati ed i musei all'estero.

Contemporaneamente all'attività americana Salvatore Ala continua a Milano con la Galleria Salvatore Ala in Piazza Umanitaria (1985 - 1987) interessandosi alla giovane arte inglese, dalla scultura di Antony Gormley, Eric Bainbridge ed Alison Wilding, alla pittura di Jeffrey Dennis e Shafique Uddin. Tra le mostre in questa sede anche le personali degli artisti italiani Fabio Cresci e Libero Concordia.

Nel 1988 apre la seconda galleria a New York, la Salvatore Ala Gallery, 560 Broadway (1988 - 1995), sede di mostre museali come Field di Antony Gormley[11][12] (con la quale vinse il Turner Prize a Londra nel 1994), Pino Pascali, Alberto Burri, Emilio Vedova, Vincenzo Agnetti, Carla Accardi, Leoncillo Leonardi, Alighiero Boetti e la mostra collettiva di artisti internazionali del movimento Fluxus.

Dal 1997 Salvatore Ala torna a Milano con la Galleria Salvatore + Caroline Ala, nella sede di Via Monte di Pietà[13][14] (1997-2011), la cui apertura viene inaugurata dalla prima delle sette mostre personali in questa sede dell’artista tedesco Günther Förg dal titolo Facciate nere, finestre bianche.[15] Con la nascita dell’Unione Europea, Salvatore Ala supporta la nuova generazione di artisti europei con le [16]mostre di Christiane Löhr, Ralph Müller, Osmar Osten, Bärbel Schulte Kellinghaus, Martin Städeli e Kent Iwemyr. A queste si alternano riproposte storiche di Emilio Vedova, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto[17], Turi Simeti, Antony Gormley, Eric Bainbridge.

Nel 2011 si chiude l’attività espositiva e nasce l’Archivio Ala.

Nel 2011 si chiude l’attività espositiva e nasce l’Archivio Ala, tutelato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia[18], con l’intento di documentare l'attività di un gallerista internazionale attraverso 50 anni di lavoro e ricerca.

Pubblicazioni

[modifica | modifica wikitesto]
  • Jene Highstein. Five Black Cement Sculptures, a cura di Corinna Ferrari, Salvatore Ala Edition, 1977
  • Domenico Bianchi, Galleria Salvatore Ala, 1984
  • Ronnie Cutrone, Illumination, Galleria Salvatore Ala, 1984
  • Gianni Dessì, a cura di Giorgio Agamben, Galleria Salvatore Ala, 1984
  • Antony Gormley, a cura di Lynne Cooke, Galleria Salvatore Ala, 1984
  • Richard Hambleton. Painting, a cura di Carlo McCormick e Tommaso Trini, Galleria Salvatore Ala, 1984
  • Antony Gormley. Drawings, Galleria Salvatore Ala, 1985
  • Antony Gormley, a cura di Veit Loers, Stadtische Galerie Regensburg, 1985
  • Alison Wilding, a cura di Lynne Cooke, Arts Council of Great Britain, 1985
  • David Finn. Masked Figures, Salvatore Ala Gallery, 1986
  • Jeffrey Dennis. Paintings, a cura di Jeffrey Godfrey, 1988
  • Leoncillo. Works 1958-1963, a cura di Maurizio Calvesi e Enrico Mascelloni, Electa, Editori Umbri Associati, Galleria Salvatore Ala, 1990, ISBN 88-435-3122-0
  • Fernando Melani. La casa-studio, le esperienze, gli scritti, dal 1945 al 1985, a cura di Bruno Corà, Donatella Giuntoli e Ferdinando Melani, Electa, Galleria Salvatore Ala, 1991, ISBN 88-435-3196-4
  • Claus Brunsmann, Brigitte Dams, Bärbel Schulte Kellinghaus, Ursula Habermacher, Christiane Löhr, Sandra Voets. MEISTERSCHULE, a cura di Marco Meneguzzo e Angela Vettese, Charta, Galleria Salvatore + Caroline Ala,1997, ISBN 88-8158-169-8
  • Christiane Löhr, a cura di Francesca Pasini, Galleria Salvatore Ala, 2000
  • Claus Brunsmann, a cura di Heinz-Norbert Jocks, Galleria Salvatore + Caroline Ala, 2000
  • Günther Förg. Torso & Fragment: Sculpture, a cura di Johannes Gachnang e Max Wechsler, Galleria Salvatore + Caroline Ala, 2000, ISBN 3-88375-410-2
  • Christiane Löhr. Tendersi dentro, a cura di Giuliano Gori e Christoph Schreire, Gli Ori, 2004, ISBN 88-7336-119-6
  • Keith Haring a Milano, a cura di Alessandra Galasso, Johan & Levi, 2005, ISBN 88-6010-004-6
  • Emilio Vedova, a cura di Carlo Bertelli, Charta, Galleria Salvatore + Caroline Ala, 2006, ISBN 88-8158-583-9
  • Günther Förg. Felder-Ränder, a cura di Rudi Fuchs e Max Wechsler, SNOECK, 2007, ISBN 978-3-936859-65-2
  • Ralph Müller. WUM, a cura di Catherine Nichols, SNOECK, Galleria Salvatore + Caroline Ala, 2008, ISBN 978-3-936859-92-8
  • Salvatore Ala, Selected Exhibitions, Archivio Ala, 2024
  1. ^ redazione Exibart, Addio al grande gallerista-pioniere Salvatore Ala. Negli anni ’80 portò a Milano, per la prima volta in Italia, Anselm Kiefer e Keith Haring, in Exibart.com, 9 Ottobre 2014.
  2. ^ Donata Righetti, Bob Wilson a Milano, in Il giorno, 11 dicembre 1974.
  3. ^ Vicky Aliata, Bob Wilson e il teatro, una serata a Milano, in Domus, 15 febbraio 1975.
  4. ^ Nel 1989 realizza la regia per il Doktor Faustus di Giacomo Manzoni presso il Teatro alla Scala. Fonte: Wikipedia
  5. ^ Nuovo spazio, in Vogue Italia, Giugno 1993.
  6. ^ Helga Marsala, Milano, muore a 73 anni Salvatore Ala. Storico e brillante gallerista, portò in Italia Keith Haring e Anselm Kiefer, promuovendo l’Arte Povera oltreconfine, in Artribune, 9 Ottobre 2014.
  7. ^ Tommaso Trini, Ronnie Cutrone, in Flash Art International, Aprile/Maggio 1984.
  8. ^ Alessandra Galasso (a cura di), Keith Haring a Milano, Johan & Levi Editore, 2001, ISBN 88-60-10-004-6.
  9. ^ Alberto Saibene, Da Fiorucci alla Besana gli affreschi dimenticati di Keith Haring, in La Repubblica, 9 Novembre 2022.
  10. ^ Giacinto di Pietrantonio, Barry Schwabsky, Interview, in Flash Art International edition, Gennaio/Febbraio 1988.
  11. ^ Antony Gormely. Field, The Montreal Museum of Fine Arts, 1993, ISBN 2-89192-171-2.
  12. ^ Sito web Antony Gormely, su antonygormley.com.
  13. ^ Alberto Fiz, Le vie nuove di Brera, in Class, Ottobre 2000.
  14. ^ Valeria Montaldi, I molteplici linguaggi dell'arte contemporanea, in Live milano, Primavera 2001.
  15. ^ Johannes Gachnang e Max Wechsler (a cura di), Günther Förg. Torso & Fragment: Sculpture, 2000.
  16. ^ Margherita Angelus, Salvatore Ala, 2023
  17. ^ Alessio Catena, Sul simbolo, in Espoarte, Febbraio/Marzo 2006.
  18. ^ Sito web Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia, su sab-lom.cultura.gov.it.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]