Basarabidi

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Basarabidi
StatoPrincipato di Valacchia
TitoliPrincipi di Valacchia
Ultimo sovranoConstantin Brâncoveanu (morto 1714)
EtniaValacchi
Rami cadettiCraiovești-Brâncovenești; Dănești; Drăculești

I Basarabidi (o Balsarabidi) furono la casa reale che creò il principato di Valacchia, garantendo al paese la sua prima stirpe di governanti.

Il nome deriva dal turco-cumano/kipchaki e potrebbe essere interpretato come "re padri" (in cumano basar significa "regnare" e aba "padre") (etimologia analoga a quella di Bessarabia).

La dinastia fu strettamente legata ai Mușatini di Moldavia. Basarab I di Valacchia (1310-1352), fondatore della dinastia e dello stato valacco, si emancipò dal Regno d'Ungheria, divenendone solo nominalmente vassallo. Dopo il regno del nipote di Basarab, Radu I di Valacchia (...-1383), la dinastia si scisse in due rami, i Drăculești ed i Dănești, che si contesero il trono valacco tra XV e XVI secolo. Nel XVII secolo anche i voivoda della famiglia Craiovești accamparono una discendenza dalla schiatta dei Basarabidi: Basarab V Neagoe, Matei Basarab, Constantin Șerban ecc.

Il membro più noto della dinastia è certamente Vlad l'Impalatore ma la storiografia rumena attribuisce notevole importanza anche al nonno, Mircea il Vecchio. Gli ultimi Basarabidi furono Mosè di Valacchia (morto 1530) per i Dănești e Mihnea III di Valacchia (morto 1660), per i Drăculești.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Basarab I di Valacchia
Mircea cel Bătrân
Vlad Țepeș
Radu cel Mare
Michele il Coraggioso

La dinastia dei Basarabidi venne fondata da Basarab I di Valacchia (1310-1352), il primo voivoda (principe) indipendente di Valacchia, che approfittò del caos creato nel Regno d'Ungheria dall'estinzione della dinastia sovrana degli Arpadi per emanciparsi dal controllo del sovrano ungherese[1]. Nel 1330 Basarab occupò la regione dell'Oltenia, estendendo cioè i confini del suo regno fino al Danubio, e riportò poi una netta vittoria contro il re Carlo Roberto d'Angiò nella Battaglia di Posada[2].

L'erede di Basarab, Nicolae Alexandru (regno 1352-1364), rafforzò la posizione del regno ottenendo dal patriarca di Costantinopoli la creazione di una sede ecclesiastica ortodossa indipendente in Valacchia (1359), emancipandosi dalla chiesa cattolica ungherese mentre il re Luigi I d'Ungheria era impegnato nel conflitto contro la Repubblica di Venezia (1356-1358)[3][4]. Il terzo principe della dinastia, Vladislav I di Valacchia (regno 1364-1377), fu invece costretto a riallacciare stabili contatti con gli ungheresi per preservare la propria autonomia dall'ingerenza dei Bulgari dello zar Ivan Alessandro[5].

Al tempo del regno di Radu I di Valacchia (1377-1383), la dinastia dei Basarabidi si scisse in due tronconi. Dal figlio primogenito Dan I di Valacchia, morto (probabilmente assassinato[6]) mentre combatteva i bulgari dello zar Ivan Šišman nel 1386, originarono i Dănești filo-ungheresi, mentre dal secondogenito Mircea cel Bătrân (Mircea "il Vecchio") si originò la stirpe dei Drăculești anti-ungheresi[7].

Il voivoda Mircea cel Bătrân regnò per 32 anni (1386-1418). Irrobustì le basi di potere della dinastia, promuovendo il commercio lungo i valichi della Transilvania, rafforzando i confini con l'erigenda di numerose fortezze (fond. la costruzione del castello di Giurgiu[8]) e spostando il centro di potere dalla rocca montana di Poenari alla città di Târgoviște, ove fece costruire il palazzo noto come Curtea Domnească.
Mircea osteggiò apertamente il crescente potere dell'Impero ottomano nei Carpazi, appoggiando la Crociata di Nicopoli (1396) e contendendo al sultano Maometto I il controllo sulla Dobrugia. Alla fine del suo regno (1417) raffreddò il conflitto con gli ottomani accettando di fare della Valacchia uno stato tributario del sultano in cambio del libero transito delle merci e degli uomini nelle terre controllate dai turchi.

Scomparso Mircea, la contesa tra Dănești e Drăculești precipitò la Valacchia nel caos, mentre l'impero bizantino veniva sistematicamente schiacciato dalla potenza ottomana ed il regno d'Ungheria veniva conteso tra Asburgo, Jagelloni ed Hunyadi.

Dopo le alterne fortune dei voivoda Dan II di Valacchia (1420-1431) e Vlad II Dracul (1436-1447), fu Vlad Țepeș (il Dracula di Bram Stoker) l'unico discendente di Basarab, dopo Mircea il Vecchio, a divenire una seria minaccia al potere degli ottomani ormai padroni di Costantinopoli. Proprio contro Vlad III, il sultano Maometto II guidò una spedizione punitiva nel 1462, costringendo il Drăculești a rifugiarsi in Transilvania mentre sul trono veniva posto suo fratello Radu cel Frumos.

La scomparsa di Vlad III, imprigionato per ordine del re d'Ungheria Mattia Corvino, aprì una nuova fase di caos nella storia dei Basarabidi. Mentre i Dănești Basarab III Laiotă cel Bătrân e Basarab IV Ţepeluș cel Tânăr fallivano l'ultimo concreto tentativo della loro stirpe di insediarsi quali ufficiali regnanti valacchi, la contesa tra i figli legittimi ed illegittimi di Radu cel Mare (1495-1508) giocava a favore del sultano Solimano il Magnifico (1520-1566), impegnato a contendere il controllo dell'Ungheria e dell'Europa orientale agli Asburgo (v. Piccola guerra in Ungheria).

Si affermava nel frattempo una nuova schiatta di principi, i Craiovești d'Oltenia che, accampando una discendenza da Basarab I[9], arrivarono al trono con Basarab V Neagoe (1512-1521) spodestando il Drăculești Vlad cel Tânăr (...-1512) e provocando poi la caduta del capace voivoda anti-turco Radu V de la Afumați, assassinato nel 1529.

Durante la seconda metà del XVI secolo la continua contesa tra le tre schiatte dei Basarabidi (Drăculești, Dănești e Craiovești), peggiorate da una crescente ingerenza della Moldavia negli affari valacchi, permise ai turchi di rafforzare la loro presa sui Principati danubiani, mentre gli Asburgo, conformemente al Trattato di Gran Varadino (1551) prendevano possesso di ciò che restava del regno d'Ungheria.

Nel 1593 il sultano Murad III riconobbe la sovranità sulla Valacchia a Michele il Coraggioso (...-1601), discendente del Drăculești Radu cel Mare. Michele si alleò con l'imperatore Rodolfo II d'Asburgo e combatté nella Lunga Guerra che cercò di ridisegnare gli equilibri di forze tra l'Occidente cristiano e la Sublime porta. Nel 1600, grazie all'intrigo ed alle sue doti di comandante militare, Michele riunì sotto il suo scettro le corone di Valacchia, Transilvania e Moldavia: i tre principati che sarebbero poi confluiti nell'attuale Romania. Divenuto troppo potente, Michele venne assassinato per ordine degli Asburgo nel 1601.

Scomparsi i Dănești con il voivoda Mosè di Valacchia (sparito dalle cronache a partire dal 1530), la linea diretta dei Basarabidi si estinse con l'ultimo Drăculești, Mihnea III di Valacchia (...-1660), discendente diretto di Vlad Țepeș, voivoda di Valacchia e di Moldavia.

Per via indiretta, tramite la schiatta dei Craiovești-Brâncovenești, il nome di Basarab sopravvisse fino al XVIII secolo con il voivoda Constantin Brâncoveanu (1688–1714).

fanariotiValacchia

Toponomastica[modifica | modifica wikitesto]

L'importanza della stirpe di Basarab nella storia dei Carpazi e dell'Europa orientale in generale è ben testimoniata dalla fitta toponomastica legata al nome del primo voivoda valacco:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Holban, Maria (1981), Contribuții la studiul raporturilor dintre Țara Românească și Ungaria Angevină (problema stăpânirii efective a Severinului și a suzeranității în legătură cu drumul Brăilii), in Din cronica relațiilor româno-ungare în secolele XIII-XIV, Bucarest, p. 126 e s.
  2. ^ I documenti che funsero da preambolo alla Battaglia di Posada sono citati in Vasary I. (2005), Cumans and Tatars, Cambridge University Press, p. 150.
  3. ^ Giurescu, Constantin C. [e] Dinu C. (1976), Istoria Romanilor : volume II (1352-1606), Bucarest, pp. 22-25
  4. ^ Iorga, Nicolae (1937), Histoire des Roumains : volume IV, Les chevaliers, Bucarest, pp. 224-240.
  5. ^ Giurescu (1976), pp. 25-30
  6. ^ Bogdan, Ioan (1968), Contribuții la istoriografia bulgară și sârbă, in Scrieri alese, Bucarest, p. 266.
  7. ^ Papa Pio II, Historia rerum ubique gestarum locorum descriptio, ed. Helmstedt, 1609, p. 229: Ai nostri giorni esistono due fazioni presso i Valacchi: i Dan e i Dracula. Questi ultimi, essendo più deboli e vedendosi continuamente perseguitati in tutti i modi dai Dan, chiesero soccorso ai Turchi e con il loro aiuto militare schiacciarono i Dan e li annientarono quasi del tutto. I Dan si avvalsero dell'aiuto di Giovanni Hunyadi che al tempo regnava sugli Ungheresi; costui, però, non restituì loro i beni ma tenne per sé la gloria e la ricchezza. E, dopo aver strappato le terre dei Dan al dominio dei Turchi, le occupò e le serbò per sé e per i suoi successori come possesso perpetuo.
  8. ^ Iorga, Nicolae (1927), Cronica lui Wavrin si Rominii, in Buletinul Comisiei Istorice a Rominiei, VI, pp. 126-127 e 132: relativamente ai costi per l'erigenda delle fortezze lungo il Danubio, molto interessante ricordare quanto il figlio e successore di Mircea, Vlad II Dracul, soleva ricordare dell'erigenda di Giurgiu: "non c'era pietra di quel castello che non fosse costata a suo padre una pietra di sale."
  9. ^ È dato per certo un legame di natura quanto meno politica, se non familiare, tra i Craiovești ed i Dănești. Neagoe di Strehaia fu infatti uno dei protetti del voivoda Vladislav II di Valacchia nonché l'esecutore materiale delle sue esequie dopo che il Dănești era stato assassinato da uomini di Vlad l'Impalatore nel 1456. La lapide poi posta dai discendenti di Neagoe sulla tomba del voivoda Vladislav costituisce una delle principali fonti di informazioni per la storia della dinastia. Cit. in Cazacu, pp. 93-94 e 195

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  • Laonico Calcondila, Expuneri historische, Historiarum demonstrationes, ed. V. Grecu, Bucarest, 1958.
  • Papa Pio II, Historia rerum ubique gestarum locorum descriptio, ed. Helmstedt, 1609.
  • Ducas, Historia turco-bizantina 1341-1462, ed. Michele Puglia, Rimini, 2008, ISBN 88-8474-164-5.

Studi[modifica | modifica wikitesto]

  • Cazacu, Matei (2006), Dracula. La vera storia di Vlad III l'Impalatore, Milano, ISBN 88-04-55392-8.
  • Florescu, Radu R. [e] McNally, Raymond T. (1989), Dracula: Prince of Many Faces.
  • Giurescu, Constantin C. [e] Dinu C. (1976), Istoria Romanilor : volume II (1352-1606), Bucarest.
  • Iorga, Nicolae (1937), Histoire des Roumains : volume IV, Les chevaliers, Bucarest.
  • Iorga, Nicolae (1930), Domni români după portrete și fresce contemporane, Sibiu.
  • Minea, I (1928), Vlad Dracul si vremea sa, Iasi.
  • Treptow, Kurt W. (1991), Dracula : essays on the life and times of Vlad Țepeș, New York.
  • Trow, M.J. (2003), Vlad the Impaler, Glouchestershire.
  • Xenopol, Alexandru D (1896), Histoire des Roumains de la Dacie trajane : Depuis les origines jusqu'à l'union des principautés : Tome I des origines à 1633, Parigi, Ernest Leroux.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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