Arteria cerebellare anteriore inferiore

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Arteria cerebellare anteriore inferiore
Le tre maggiori arterie del cervelletto: la arteria cerebellare superiore (SCA), l'arteria cerebellare antero inferiore (AICA), e la arteria cerebellare posteriore inferiore (PICA)
Diagramma della circolazione arteriosa alla base del cervello (la AICA è indicata al centro dell'immagine)
Anatomia del Gray(EN) Pagina 580
OrigineArteria vertebrale
IrroraSuperficie anteroinferiore del cervelletto, il flocculo, il peduncolo cerebellare medio e la porzione inferolaterale del ponte
Rami collateraliarteria labirintica
Venavena cerebellare inferiore
Identificatori
TAA12.2.08.019
FMA50544

L'arteria cerebellare anteriore inferiore (AICA), è uno dei tre principali vasi che riforniscono di sangue arterioso il cervelletto. Insieme alla arteria cerebellare posteriore inferiore (PICA) ed alla arteria cerebellare superiore (SCA) oltre ad irrorare il cervelletto garantisce anche un regolare flusso ematico ai distretti del tronco encefalico.[1]

Decorso[modifica | modifica wikitesto]

L'arteria cerebellare antero inferiore (AICA) deriva dall'arteria basilare; la sua precisa posizione di origine è variabile. Si tratta di una singola arteria nel 60-80% dei casi, si presenta duplicata o triplicata nel 20-40% circa dei casi, mentre è assente solo nel 2% degli individui.

La AICA origina nel terzo inferiore dell'arteria basilare in oltre 3/4 dei casi, e nella giunzione vertebro-basilare solo nel 10% circa dei casi. Dalla sua origine l'arteria viene a decorrere lateralmente e inferiormente sulla faccia anteriore del ponte, dando origine a molteplici rami perforanti che vascolarizzano i 2/3 inferiori del ponte e la parte superiore del midollo allungato.

L'arteria entra quindi nella cisterna all'altezza dell'angolo del cervelletto e in prossimità del nervo facciale e del nervo vestibolococleare, inviando rami al canale uditivo interno e al plesso coroideo del IV ventricolo, sporgendo attraverso il foro laterale di Luschka. L'arteria si dirige quindi lateralmente, in posizione superiore rispetto al flocculo cerebellare, quindi piega medialmente, attraversando la faccia inferiore degli emisferi cerebellari, dove invia alcuni rami collaterali che vascolarizzano queste strutture, oltre a porzioni della parte inferiore del verme e, in profondità, il nucleo dentato omolaterale.[2]

Rami e territorio vascolarizzato[modifica | modifica wikitesto]

Durante il suo decorso nell'angolo ponto-cerebellare, l'arteria si biforca in due tronchi: il tronco rostrale e il tronco caudo-mediale. Il tronco rostrolaterale in genere entra in relazione con il complesso del nervo acustico e del nervo facciale, aggira il flocculo e vascolarizza i lobi semilunari superiore e inferiore.[3]
Il tronco caudomediale si porta verso il basso ed il margine mediale del cervelletto e va a vascolarizzare il lobulo biventre, il peduncolo cerebellare inferiore, la porzione laterale del ponte e una parte di cisterna nel plesso coroideo del 4° ventricolo.[4]

Significato clinico[modifica | modifica wikitesto]

L'occlusione dell'arteria cerebellare anteriore inferiore è considerata un evento raro che generalmente si manifesta con una sindrome pontina laterale, nota anche con il nome di "sindrome AICA". La sintomatologia è dominata dall'improvvisa comparsa di vertigine e vomito, nistagmo, disartria, tendenza alla caduta dal lato della lesione (a causa delle lesioni che coinvolgono i nuclei vestibolari), e di una varietà di caratteristiche che interessano il medesimo lato della lesione neurologica e comprendono emiatassia, perdita della sensibilità del volto (a causa di danni che coinvolgono il nucleo principale del trigemino sensoriale, paralisi facciale (per le lesioni del nucleo facciale), e perdita dell'udito e tinnito (a causa delle lesioni che interessano i nuclei cocleari).[5][6][7] La vertigine può talvolta presentarsi come sintomo isolato diverse settimane o mesi prima che si verifichi l'ischemia acuta e l'infarto cerebrale, probabilmente con il significato di ischemia transitoria interessante l'orecchio interno o il nervo vestibolare.[8] Spesso c'è anche perdita della capacità percepire il dolore e la temperatura negli arti e nel tronco controlateralmente al danno: questa evenienza può portare ad una errata diagnosi di attribuzione del disturbo alla cosiddetta sindrome midollare laterale, che si caratterizza anch'essa per la presenza di segni neurologici "incrociati", ma che normalmente non causa sintomi cocleari, gravi paralisi facciale o perdita della sensibilità al volto.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lee RM, Morphology of cerebral arteries, in Pharmacol. Ther., vol. 66, n. 1, 1995, pp. 149–73, PMID 7630927.
  2. ^ Pai BS, Varma RG, Kulkarni RN, Nirmala S, Manjunath LC, Rakshith S, Microsurgical anatomy of the posterior circulation, in Neurol India, vol. 55, n. 1, 2007, pp. 31–41, PMID 17272897. URL consultato il 17 febbraio 2018.
  3. ^ Yurtseven T, Savaş R, Koçak A, Turhan T, Aktaş EO, Işlekel S, Relationship between anterior inferior cerebellar artery and facial-vestibulocochlear nerve complex: an anatomical and magnetic resonance images correlation study, in Minim Invasive Neurosurg, vol. 47, n. 5, 2004, pp. 306–11, DOI:10.1055/s-2004-830091, PMID 15578345.
  4. ^ (PT) Reizinho C, Casimiro M, Luís A, Dominguez M, [AICA anatomic variation as a factor of worse prognosis for the surgical treatment of hemi-facial spasm], in Acta Med Port, vol. 26, n. 3, 2013, pp. 273–5, PMID 23815844. URL consultato il 17 febbraio 2018.
  5. ^ Atkinson WJ, The effects of occlusion of the anterior inferior cerebellar artery, in Ann R Coll Surg Engl, vol. 12, n. 2, 1952, pp. 126–35, PMC 2377605, PMID 13017512.
  6. ^ Amarenco P, Hauw JJ, Cerebellar infarction in the territory of the anterior and inferior cerebellar artery. A clinicopathological study of 20 cases, in Brain, 113 ( Pt 1), 1990, pp. 139–55, PMID 2302529.
  7. ^ Deschauer M, Georgiadis D, Lindner A, [Hearing loss as the leading symptom in anterior inferior cerebellar artery infarction], in Fortschr Neurol Psychiatr, vol. 66, n. 3, 1998, pp. 109–12, DOI:10.1055/s-2007-995245, PMID 9565760.
  8. ^ Oas JG, Baloh RW, Vertigo and the anterior inferior cerebellar artery syndrome, in Neurology, vol. 42, n. 12, 1992, pp. 2274–9, PMID 1461378.
  9. ^ Izumi M, Terao S, Sobue G, Koshimura J, Takatsu S, Yokoi Y, Takahashi M, Mitsuma T, [Clinical features of anterior inferior cerebellar artery territory infarcts--a study of ten patients], in No To Shinkei, vol. 49, n. 2, 1996, pp. 152–6, PMID 9046527.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Anastasi, Giuseppe Balboni, Pietro Motta, Anatomia umana, Quarta edizione, Milano, Edi.Ermes, 2010, ISBN 978-88-7051-428-5.
  • Susan Standring, Anatomia del Gray. Le basi anatomiche per la pratica clinica, Quarta edizione, Elsevier, 2009, ISBN 88-214-3132-0.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Anatomia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di anatomia