Aquilifer
Aquilifer | |
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La ricostruzione della tenuta di un aquilifero di una legione romana. | |
Descrizione generale | |
Attiva | 107 a.C. - ... |
Nazione | Roma antica |
Servizio | Esercito romano |
Tipo | Portainsegne |
Ruolo | Portatore dell'aquila della legione |
Dimensione | 1 per ogni legione |
Guarnigione/QG | castra stativa in epoca imperiale |
Battaglie/guerre | Battaglie romane |
Parte di | |
Legione romana | |
Comandanti | |
Comandante attuale | Centurione |
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L'aquilifero (in latino aquilifer, deriva da aquila e letteralmente "colui che porta l'aquila" riconosciuto anche come "l'aquila in persona") era il soldato incaricato di portare in battaglia l'aquila delle legioni romane, che tutti i soldati dovevano proteggere anche a costo della vita. L'aquila era infatti quanto di più prezioso aveva la legione e la sua perdita era considerata un'immane disgrazia. Faceva parte di quel ristretto gruppo di sotto-ufficiali chiamati principales.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La figura dell’aquilifer fu creata da Gaio Mario nell'agosto del 107 a.C., poiché a seguito della sua riforma sull’arruolamento militare molti soldati erano analfabeti e quindi incapaci di intendere gli stendardi militari.[senza fonte]
Con l’aquila Mario non solo creò un simbolo chiaro a tutti ma divinizzò la figura dell’aquila in se che rappresentava la forza delle legioni.[senza fonte]
La perdita dell'aquila accadde ad esempio a Carre, dove trovò la morte il triumviro Marco Licinio Crasso e nella disfatta di Teutoburgo, quando vennero annientate tre legioni. Augusto nel primo caso e Germanico nel secondo si occuparono di far tornare in patria le aquile perdute, in entrambi i casi con grande pubblicità.
Sono numerosi i casi di aquiliferi che, gettandosi contro il nemico portando l'insegna, hanno trascinato con sé i compagni, capovolgendo una situazione critica: un esempio è dato dal primo sbarco di Cesare in Britannia, quando le sue truppe, intimorite dai nemici, si decisero a sbarcare a terra per proteggere un aquilifero che da solo era sbarcato avanzando verso i nemici.
Oltre all'insegna dell'aquila l'aquilifero aveva come ornamenti sulla testa pellicce di animali come orso, leone o di lupo.
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