Anopheles messeae

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Anopheles messeae
Immagine di Anopheles messeae mancante
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
OrdineDiptera
SottordineNematocera
InfraordineCulicomorpha
FamigliaCulicidae
SottofamigliaAnophelinae
TribùAnophelini
GenereAnopheles
SpecieA. messae
Nomenclatura binomiale
Anopheles messeae
Falleroni, 1926

Anopheles messeae Falleroni, 1926 è una zanzara della famiglia Culicidae, che può provocare la malaria.[1][2]

Distribuzione e habitat

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Anopheles messeae ha un ampio areale che si estende dall'Irlanda e dalla Gran Bretagna, attraverso l'Europa centrale, meridionale e orientale, in Asia sino alla Russia e alla Cina.[1][2]

È particolarmente diffusa nell'Italia settentrionale.

La specie si trova tipicamente nell'entroterra, in particolare nelle valli fluviali e nelle paludi.[2]

Si trova raramente sulle coste, qui predomina Anopheles atroparvus[senza fonte].

Le zanzare di questa specie sono solitamente attive al tramonto. Le uova vengono depositate preferenzialmente femmine in acque più grandi, poco profonde e ben vegetate. Si possono trovare le larve nei torrenti e soprattutto nei fiumi, nei fossati e sulle rive di laghi e stagni. Le femmine trascorrono l'inverno in stanze non riscaldate, in primavera depongono le uova dopo aver preso il sangue. Tra la metà e la fine di maggio compaiono le zanzare della nuova generazione.

Questa specie fa parte del gruppo Anopheles maculipennis .

Anopheles messeae è suscettibile all'infezione da Plasmodium vivax ma sembrerebbe essere refrattaria ai ceppi tropicali di Plasmodium falciparum.[2]

Raramente punge l'uomo ed è considerato un vettore di malaria solo in poche aree dove dense popolazioni vivono in contiguità di aree paludose (alcune aree dell'Ungheria e il lago Malik in Albania).[3]

  1. ^ a b (EN) Gaffigan T.V. et al., Anopheles messeae, su Systematic Catalog of Culicidae, Division of Entomology, Walter Reed Army Institute of Research (WRAIR), Silver Spring, Maryland, USA. URL consultato l'11 maggio 2018.
  2. ^ a b c d (EN) Anopheles (Anopheles) messeae Falleroni, 1926, su The Malaria Atlas Project. URL consultato il 9 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2018).
  3. ^ (EN) Anopheles (Anopheles) messeae, su wrbu.org. URL consultato l'11 maggio 2018.