Adriana Giorda

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Adriana Giorda

Adriana Giorda (Racconigi, 31 gennaio 1942Torino, 13 gennaio 2018) è stata una pittrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di Giovanni, impiegato di banca, e di Jolanda Traversa, ereditò dal nonno materno e dalla mamma la genialità, la fantasia e la straordinaria manualità, che la  predisponevano alle attività artistiche e si rivelarono fin dalla prima infanzia.

Frequentò la  Scuola d’Arte “Felice Faccio” di  Castellamonte (To), istituita per insegnare l’arte della ceramica, ma dotata di eccellenti docenti di disegno, che le diedero le prime basi,  e il Liceo Artistico di Torino,  dove venne in contatto con le tecniche e gli stili più innovativi, che non corrispondevano però alle sue tendenze; non volle quindi accedere all’Accademia di Belle Arti e scelse di ispirarsi all’Ottocento.  Per avvicinare e studiare a fondo i maestri di quell’epoca, che grandemente ammirava e desiderava emulare, per circa due anni frequentò il laboratorio di un antiquario-restauratore, dove riuscì ad intuire una buona parte delle loro tecniche, ma ebbe sempre il rimpianto di essere nata troppo tardi per poter “andare a bottega” da uno di loro, per esempio Giacomo Grosso o Jean-Honoré Fragonard.

Visse a Torino, Bordighera e Gardone Riviera, traendo da queste due località continue ispirazioni.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Olio, carboncino, china/tempera sono le tecniche con cui si espresse da sempre, eccellendo – a detta dei critici – soprattutto nel carboncino;  più tardi si  dedicò anche a litografia e incisione, pastello e acquaforte.

Eseguì molte litografie su commissione di grandi aziende e compagnie di assicurazione, nonché in occasione di ricorrenze come i 50 anni della via Roma di Torino o della Targa Florio.

I suoi personaggi preferiti erano le ballerine, che ritraeva, rigorosamente dal vero, nell’atto della danza o nei momenti di preparazione o riposo. Fu ritrattista di successo: accanto a bimbi e vecchi, spesso presi dalla strada, e persone comuni, si trovano nella sua produzione molti personaggi famosi e del mondo dello spettacolo: per citarne  qualcuno Vittorio Gassman (sia ad olio  che a carboncino), Gigi Proietti, Rossano Brazzi, Lydia Alfonsi, Gipo Farassino, Milly, Oriella DorellaLuca di Montezemolo, il pilota di F1 Carlos Reutemann. Su commissione della Banca Intesa-Sanpaolo realizzò il ritratto dell’ex-Presidente Gianni Zandano, collocato nella “Sala dei Presidenti” accanto ai grandi dell’Otto/Novecento.

Molta attenzione dedicava anche alla natura: fiori senza tempo, paesaggi quasi sempre con acqua e piante riflesse, nature morte mai banali. E scenette di vita, spesso bucoliche, sempre ispirate dalla realtà, che fecero dire a Vittorio Sgarbi “Il buon tempo antico che ritorna”[1].

Riservata e schiva dalla mondanità e dalla competizione, non volle mai partecipare a concorsi di alcun tipo, ma realizzò oltre 40 mostre personali, a partire dal 1970, in prestigiose istituzioni e località di tutta l’Italia Centro-settentrionale e partecipò a collettive in Francia e Germania. Amava collocare le sue opere in castelli, palazzi aviti, antiche chiese sconsacrate.

Nel 1974 fu la prima donna invitata ad esporre al Circolo degli Artisti di Torino, fino allora rigorosamente precluso al mondo femminile.

Oltre alle numerose personali presso la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino e il Circolo degli Artisti di Torino, ricordiamo quelle di Milano, Studio Zero e Galleria Cortina; Torino, La Parisina, Galleria Area,  Galleria Arte Italiana nel Mondo, L’Ariete; Genova, Galleria Coin d’Art;  quelle sotto l’egida dei comuni di Cuneo, Guarene, Vignale Monferrato, Cavour, Busca, Cumiana, Aosta e Cervinia, Gargnano, Salò, Gardone Riviera e Sirmione; quella promossa dal Casinò Municipale di Sanremo.

Nel 2019 il Comune di Racconigi, sua Città natale, volle ricordarla con una antologica che inaugurava la nuova sala espositiva pubblica.

Sue opere si trovano in permanenza presso la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino.

Accanto a  critici d’arte, come Marziano Bernardi, Luigi Carluccio, Gianni Carlo Sciolla, Angelo Dragone, Angelo Mistrangelo, Augusto Minucci, Bona Alterocca, Franco Caresio, le hanno dedicato scritti,  tra gli altri, Giovanni Arpino, Guido Curto, Roberto Gervaso, Lorenzo Mondo, Dina Rebaudengo.

Cataloghi e pubblicazioni varie[modifica | modifica wikitesto]

  • Diverse edizioni dell’Annuario Comanducci[2], Guida ragionata delle belle Arti,
  • del Catalogo Nazionale Bolaffi d’Arte Moderna[3] e del Catalogo dell’Arte Moderna Giorgio Mondadori.
  • Cataloghi delle mostre collettive dei soci della Promotrice delle Belle Arti di Torino dal 1978 al 2023
  • Cataloghi delle mostre collettive del Circolo degli Artisti di Torino dal 1980 al 2018
  • Donne nell’arte. L’eterno femminile tra natura ed artificio da Camille Claudel a oggi. Ed Arsev, Roma, 2015
  • La Compagnia di San Paolo 1563-2013, a cura di W. Barberis, A. Cantaluppi, Einaudi 2013
  • Il corpo nudo, Fondazione Sandro Perna, Torino 2008
  • Adriana Giorda, una vita tra matite, gessi e colori, Torino 2002[4]
  • I fiori del bene di Angelo Caroli, Graphot Editrice, Torino 2000
  • Arte Italiana per il Mondo, Celit, Torino 1991
  • Il Timone, Asti – 4° mostra internazionale arti figurative “Città di Asti” 1975


Un interessante compendio della sua arte è rappresentato dalla monografia, uscita ad un anno dalla  morte, per i tipi della Silvana Editoriale di Milano e curata dal critico Angelo Mistrangelo, dal titolo “Dipingere le emozioni[5].”

Note[modifica | modifica wikitesto]