Adtranz

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Adtranz
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StatoBandiera della Germania Germania
Fondazione1º gennaio 1996
Fondata daABB e Daimler-Benz
Chiusura2001 (smembramento in Bombardier Transportation, Stadler Rail e Balfour Beatty Rail)
Sede principaleBerlino
GruppoDaimler-Benz
DaimlerChrysler
SettoreTrasporto
Prodottisistemi ferrotranviari
Dipendenti22.000 (1996)
Slogan«We speak railways»

ADtranz era il nome della società nata nel 1996 dalla joint-venture fra ABB Daimler Benz Transportation e DaimlerChrysler Rail Systems.

Nato in un quadro di progressive fusioni che caratterizzò quel periodo, tale gruppo industriale fu infine venduto nel 2001 alla Bombardier, dando vita alla divisione Bombardier Transportation.

Settori di attività[modifica | modifica wikitesto]

Ereditate le linee di produzione delle realtà fra loro incorporate, ADtranz si presentò come uno dei principali fornitori europei di veicoli ferroviari e tranviari, con un'offerta destinata sia alle lunghe distanze sia al trasporto regionale e metropolitano.

Fra i nomi commerciali con cui venivano proposti i rotabili figuravano i marchi "Innovia" per le soluzioni di people mover, i tram "Incentro", "Movia", i treni regionali "Itino", quelli per il mercato nordico "Crusaris" e le locomotive "Octeon"[1].

Fra le ordinazioni ereditate dalla precedente ABB Tecnomasio figurano le locomotive interoperabili E.412/EU43 e le loro unità derivate EU11 a corrente continua, nonché le unità FS E.464 in seguito divenute il parco di locomotive italiane più numeroso. Nel settore dei veicoli tranviari fra le produzioni più note figurano gli "Eurotram" destinati alle reti di Milano, Porto e Strasburgo.

Costruì, sia autonomamente sia in collaborazione con altre società, anche sistemi di trazione filoviari. Un modello di filobus che ebbe sistemi di trazione ADTranz fu il CAM BusOtto.[senza fonte]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Premesse[modifica | modifica wikitesto]

Tram Incentro a Nantes
Locomotiva EU11-014
Treno class 357 a Londra centrale

La progressiva apertura dei mercati aveva portato, nell'ultimo decennio del XX secolo alla progressiva concentrazione di produttori che per aumentare la propria competitività miravano ad assumere dimensioni sovranazionali; in tale contesto la svizzera Brown, Boveri & Cie (BBC), che già nel 1967 aveva a sua volta acquisito la Maschinenfabrik Oerlikon, si fuse nel 1988 con la svedese Allmänna Svenska Elektriska Aktiebolaget (ASEA) e la tedesca Henschel & Sohn dando vita alla Asea Brown Boveri (ABB).

Più complesse le vicende dell'altro partner: nel frattempo la divisione trasportistica della Daimler-Benz, fino al 1985 nota come AEG Aktiengesellschaft era stata suddivisa fra AEG Schienenfahrzeuge con sede a Hennigsdorf e AEG Bahnfahrwegsysteme. La AEG Schienenfahrzeuge nel 1992 diventò parte della AEG Westinghouse Transport-Systeme, della quale faceva parte la tedesca orientale LEW Hennigsdorf. La AEG Bahnfahrwegsysteme nel 1994 faceva parte della casa madre AEG Aktiengesellschaft.

La AEG Westinghouse Transport-Systeme, divisione ferroviaria della AEG Aktiengesellschaft, nel 1988 si fuse con la Westinghouse in dando vita alla AEG Westinghouse Transport-Systeme. Occupatasi principalmente della fornitura di people mover, sistemi allora in corso di diffusione, nel 1990 tale azienda acquisì la divisione MAN Gutehoffnungshütte Schienenverkehrstechnik della MAN e nel 1993 la svizzera Von Roll[2].

Costituzione di ADtranz[modifica | modifica wikitesto]

L'unione di ABB Verkehrssysteme e della divisione della Daimler-Benz allora a marchio AEG avvenne il 1º gennaio 1996 dando vita alla ABB Daimler Benz Transportation (ADtranz) che faceva capo alla holding Daimler-Benz.

Con 22.000 dipendenti in 40 Paesi, ADtranz rappresentava il più grande al mondo di sistemi di trasporto ferrotranviari[3].

La direzione antitrust della Commissione europea sancì peraltro per la cessione della parte di AEG della Kiepe, che produceva sistemi di trasporto rapido di massa[4].

Contestualmente, nel 1996 la ADtranz acquisì la Ingenieurgesellschaft für Verkehrsplanung und Verkehrssicherung (IVV) di Braunschweig, poi rinominata Adtranz Signal. Presidente della ADtranz fu nominato, nel 1998, Rolf Eckrodt.

Smembramento e cessione[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ambito del piano di razionalizzazione avviato dal gruppo, nel novembre 1999 venne ceduto lo stabilimento svizzero di Pratteln, rinato due anni dopo come Railcor[5].

Con il ritorno della ABB al mercato sistemi ferroviari, quest'ultima uscì dalla compagine societaria e conseguentemente 1º luglio 1999 la ADtranz fu rinominata DaimlerChrysler Rail Systems, detenuta al 100% dalla Daimler AG. Il 4 agosto 2000, infine la DaimlerChrysler cedette la Adtranz alla canadese Bombardier Transportation.

Il 3 aprile 2001 la Commissione Europea esaminò anche tale operazione[6] decidendo nell'arco di un anno di scorporare la sede di Berlino-Pankow della Stadler Rail (Joint-Venture al 50%) e l'allora Balfour Beatty plc comprata dalla Balfour Beatty Rail GmbH.

Nel dicembre 2000 fu chiusa la fabbrica di Donauwörth, con 41 esuberi, sede che aveva 54 anni di storia come Waggon und Maschinenbau GmbH (WMD); la stessa venne in seguito acquisita dalla MBB che dal 1991 la destinò alla sola attività di progettazione[7].

A metà 2001 venne altresì chiusa la sede di Norimberga, presso la quale era terminata la costruzione dei convogli tedeschi 423/433 084[8].

Dati aziendali[modifica | modifica wikitesto]

Marchio ADtranz sul cruscotto di un treno americano

A connotare la propria corporate identity, la ABB Daimler Benz Transportation utilizzò il marchio "Adtranz" ideato dalla Landor Associates[9], in cui la A e D erano le iniziali maiuscole della ABB e della Daimler[10]; tale marchio fu di fatto hanno assimilato al nome della società e utilizzato in sua vece[11].

Lo slogan dell'azienda era ADtranz - we speak railways[12].

Aziende incorporate[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Adtranz: restructuring based on seven product lines, in Railway Age, aprile 1998.
  2. ^ AEG Westinghouse buying Swiss system - monorail business of Von Roll AG, in Railway Age, gennaio 1993.
  3. ^ Meldung ABB Daimler-Benz heißt Adtranz In: Eisenbahntechnische Rundschau. 45, Nr. 1/2, 1996, S. 1.
  4. ^ 97/25/EG: Entscheidung der Kommission vom 18. Oktober 1995 über die Vereinbarkeit eines Zusammenschlusses mit dem Gemeinsamen Markt und der Funktionsfähigkeit des EWR-Abkommens in einem Verfahren nach der Verordnung (EWG) Nr. 4064/89 des Rates (Sache IV/M.580 - ABB/Daimler- Benz) (PDF)., Amtsblatt der Europäischen Union Nr. L 011 vom 14. Januar 1997, S. 0001 - 0029.
  5. ^ Von Adtranz Pratteln zu Railcor AG. In: Eisenbahn-Revue International, Heft 4/2001, ISSN 1421-2811 (WC · ACNP), S. 168 f.
  6. ^ EU-Kommission genehmigt Adtranz-Übernahme unter Vorbehalten. In: Eisenbahn-Revue International, Heft 5/2001, ISSN 1421-2811 (WC · ACNP), S. 228.
  7. ^ Meldung „Aus“ für Standort Donauwörth. In: Eisenbahn-Revue International, Heft 2/2001, ISSN 1421-2811 (WC · ACNP), S. 57.
  8. ^ Meldung Aktuelles in Kürze. In: Eisenbahn-Revue International, Heft 7/2001, ISSN 1421-2811 (WC · ACNP), S. 292 f.
  9. ^ Registerauskunft des Deutschen Patent- und Markenamtes (DPMA), su register.dpma.de.
  10. ^ ADtranz — Neue Corporate Identity und Namensentwicklung für ein führendes Bahntechnik-Unternehmen (PDF), su landor.com (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2011).
  11. ^ Adtranz in brief, su adtranz.com. URL consultato il 23. Januar 2011 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 1996).
    «The international railway group Adtranz is the world's most complete provider of railway systems. The group was legally formed on January 1, 1996 by merging the respective railway activities of Swiss-Swedish elecrical engineering group ABB, Zurich, Switzerland, and Daimler-Benz AG, Stuttgart, Germany.»
  12. ^ Registerauskunft des Deutschen Patent- und Markenamtes (DPMA), su register.dpma.de.
  13. ^ Annual Report 1997 (PDF), su daimler.com, p. 40 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Balfour Beatty Rail GmbH, su bbrail.de. URL consultato il 13 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2020).