Mario Corsi: differenze tra le versioni

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Ex militante dei [[Nuclei Armati Rivoluzionari]], organizzazione [[Terrorismo|terroristica]] di [[estrema destra]] attiva durante gli [[anni di piombo]], è stato accusato di numerosi fatti di cronaca nera, fra cui l'[[Omicidio di Fausto e Iaio|omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci]] (due studenti milanesi appartenenti al [[CS Leoncavallo|Leoncavallo]]) e di [[Ivo Zini]],<ref>Cfr. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/09/03/ucciso-dai-nar-all-alberone.html ''Ucciso dai Nar all'Alberone''], la Repubblica, 3 settembre 2004, pag. 7.</ref><ref>[http://archivio.unita.it/v2/carta/showoldpdf.asp?anno=2008&mese=09&file=28riia «Trenta anni dopo i giovani non sanno nulla di Ivo Zini» - L'Unità - Pagina I Cronaca di Roma - domenica 28 settembre 2008]</ref> studente universitario romano con simpatie di sinistra.<ref>Cfr. Andrea Barbera (a cura di), [http://www.reti-invisibili.net/ivozini/ Ivo Zini], Reti Invisibili.net.</ref> In seguito a un lungo percorso giudiziario, che lo ha visto in un primo tempo condannato, Corsi è stato assolto dall'accusa di omicidio nei confronti di Ivo Zini con sentenza definitiva in [[Cassazione]] nel [[1989]], mentre il caso Fausto e Iaio è stato archiviato nel [[2000]] per insufficienza di prove (alcuni elementi erano indiziari mentre altre prove furono distrutte o sparirono).<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2000/dicembre/15/Fausto_Iaio_prove_sparite_indagine_co_7_0012159298.shtml Fausto e Iaio, prove sparite e indagine archiviata - Corriere della Sera - Pagina 49 -15 dicembre 2000 ]</ref>
Conduce la trasmissione più importante ed ascoltata sulla Roma da oltre dieci anni.


==Militanza neofascista e vicende giudiziarie==
Ha creato dal nulla, nel vero senso della parola, alcune realtà radiofoniche romane.
Cresciuto nel quartiere romano della [[Balduina]], Mario Corsi, estremista di destra, nel [[1977]] entra a far parte del gruppo terroristico dei [[Nuclei Armati Rivoluzionari|NAR]], Gruppo [[Prati (rione di Roma)|Prati]].


Nel [[1978]] viene indiziato con [[Massimo Carminati]] e [[Claudio Bracci]] dell'omicidio di [[Fausto e Iaio]], due ragazzi del centro sociale milanese [[CS Leoncavallo|Leoncavallo]], avvenuto a [[Milano]], uccisi con 8 colpi calibro 32 in [[via Mancinelli]] 41 e nello stesso anno assieme a [[Valerio Fioravanti]] e [[Guido Zappavigna]] è anche accusato di aver progettato l'attentato nei confronti di [[Andrea Bellini]].
Ha dato visibilità e, di conseguenza, reso famosi giornalisti o aspiranti tali che hanno poi invaso le redazioni delle più importanti testate giornalistiche italiane.
Alcuni degli indizi per l'accusa da parte del [[Giudice Istruttore]] [[Guido Salvini]], come cita il procedimento penale concernente l'omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo "Iaio" Iannucci sono:<ref>[http://www.faustoeiaio.org/html/salvini.htm Tribunale civile e penale di Milano — Procedimento penale del Giudice Salvini — 14 luglio 1997]</ref>
{{quote|il sequestro nella sua abitazione nel 1978 a seguito di un arresto avvenuto a Roma per un'altra aggressione, di fotografie di Fausto e Iaio e dei funerali degli stessi acquisite presso l'archivio di uno zio giornalista a Cremona.
La disponibilità di tali fotografie appare assolutamente ingiustificata trattandosi non di fotografie di camerati, ma di avversari politici caduti per di più in un'altra città;}}
{{quote|presenza di Mario Corsi, unitamente ad altri camerati romani, secondo la testimonianza di Mario Spotti sostanzialmente non smentita dallo stesso Corsi, a Cremona nei giorni circostanti l’omicidio.
In tale città, in quel periodo prestava servizio militare un altro esponente del F.U.A.N., Guido Zappavigna, mentre Mario Spotti si era poco tempo prima recato a Roma per acquistare una pistola da Franco Anselmi.
Mario Spotti ha inoltre ammesso di avere distrutto la propria agenda del 1978 che poteva fornire ulteriori dettagli dei legami logistici fra Roma e la Lombardia.
Lo stesso, coinvolto in altre vicende di armi a Bolzano, si è suicidato circa 2 anni or sono.}}
{{quote|indicazioni, sia pur generiche, in ordine alla responsabilità del gruppo CORSI nel duplice omicidio, provenienti dai pentiti dell’area di estrema destra Cristiano Fioravanti, Walter Sordi, Stefano Soderini, Paolo Bianchi, Patrizio Trochei e Angelo Izzo, mentre le indicazioni di Sergio Calore e Paolo Aleardi riguardano genericamente la destra romana.
In particolare Paolo Bianchi avrebbe ricevuto dal Corsi una sorta di confessione diretta e caratterizzata da qualche particolare (cfr. episodio della cabina telefonica) in occasione di una successiva azione di autofinanziamento commessa in comune con il gruppo di CORSI;}}
{{quote|soprattutto [[Angelo Izzo]] ha parlato di un episodio avvenuto a Milano nel 1978 riconducibile, quale modus operandi, al duplice omicidio di Fausto e Iaio in quanto rivolto contro un altro esponente del Leoncavallo (seppure a livello più alto) e commesso da elementi dell'estrema destra romana in trasferta.
Angelo Izzo ha infatti dichiarato di avere appreso da Valerio Fioravanti e Mario CORSI che costoro si erano recati a Milano, nel 1979 , insieme a Guido Zappavigna con l'intenzione di uccidere Andrea Bellini, esponente prima del gruppo Casoretto e poi del Circolo Leoncavallo, che allora era sospettato di avere partecipato all'uccisione dello studente missino Sergio Ramelli (cfr. interrogatori Izzo, 4.5.1988, 14.3.1989 e 19.9.1991). In tale occasione Guido Zappavigna aveva preso alloggio presso un albergo, portando con sè le armi necessarie per l'azione, e Valerio Fioravanti gli aveva addirittura chiesto di provare uno dei silenziatori sparando un colpo all'interno della camera.
Il gruppo appoggiato da una struttura logistica milanese conosciuta da Fioravanti, aveva avuto a disposizione un furgone con targhe false, ma, dopo alcuni appostamenti, non avendo potuto vedere Bellini, aveva rinunciato all'operazione.
In tale occasione Mario Corsi si era lamentato con Fioravanti in quanto per l'azione dell'anno precedente egli non aveva potuto usufruire degli appoggi logistici di cui FIORAVANTI disponeva a Milano.}}
Tra le varie piste con altri delitti avvenuti a militanti della sinistra il giudice istruttore trova alcuni collegamenti:
{{quote|Stefano SODERINI (cfr. verbali dinanzi all’A.G. di Roma acquisiti in tabulato), Angelo IZZO (cfr. interr. 19.9.1991) e Cristiano Fioravanti hanno sottolineato l’estrema pericolosità di Carminati e del suo gruppo, caratterizzato da un anti comunismo viscerale, molto compartimentato e probabilmente responsabile di altre azioni di "killeraggio" quali l’omicidio a Roma dell’esponente dell’Autonomia Operaia [[Valerio Verbano]] (cfr. interr. SODERINI al P.M. di Roma, 15.4.1986 e 28.5.1986 e interr. SORDI a questo ufficio, 7.9.1991);}}


Il [[28 agosto]] [[1980]] viene arrestato per l'inchiesta sulla [[strage della stazione di Bologna]] insieme ad altri appartenenti al gruppo NAR , per un totale di 28 ordini di cattura tra cui [[Roberto Fiore]], [[Gabriele Adinolfi]], [[Francesca Mambro]], [[Valerio Fioravanti]], [[Aldo Semerari]], [[Maurizio Neri]]. Vengono subito interrogati a Ferrara, Roma, Padova e Parma. Saranno poi tutti rilasciati nel [[1981]].<ref>[http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=743:la-strage-di-bologna-un-ricordo-indelebile&catid=96:memoria&Itemid=296 2 agosto 1980 La strage di Bologna. Un ricordo indelebile — dazebao]</ref>
Con la sua trasmissione conduce battaglie sociali che vanno oltre il calcio.


{{vedi anche|Strage di Bologna}}
Ha portato in piazza migliaia di persone per festeggiare con sei mesi di anticipo lo scudetto del 2000-2001.


Il [[20 aprile]] [[1982]] il Tribunale di Roma condanna Corsi, assieme a [[Massimo Morsello]], [[Emanuele Appio]] e [[Maurizio Catena]], per l'assalto del 1979 alla scuola romana ''Fratelli Bandiera''.
Ha organizzato manifestazioni di contestazione goliardica che hanno giustamente guadagnato le prime pagine dei giornali.


Il [[28 maggio]] dello stesso anno viene rinviato a giudizio insieme ad altri 55 militanti dei NAR, in cui il giudice istruttore contesta {{quote| 220 capi di imputazione che vanno dalla strage alla rapina, omicidio, violazione della legge sulle armi, danneggiamento doloso.}}
Ha organizzato forme di protesta on line che hanno 'costretto' televisioni satellitari ed istituti bancari a cambiare l'atteggiamento nei confronti dei tifosi della Roma


Nel [[1984]] viene condannato per gli incendi nei cinema "Induno" e "Gardena", avvenuti a Roma tra il 1979 e il 1980.<ref>[http://www.faustoeiaio.org/html/corsi.htm Gli indiziati Mario Corsi]</ref> Nel [[1985]] è recluso nel carcere romano di Rebibbia.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/12/29/fascisti-in-carcere-respingono-sospetti.html I fascisti in carcere respingono i sospetti, Repubblica — 29 dicembre 1984, pagina 4]</ref>
...............


Nel dicembre dello stesso anno viene accusato dell'omicidio del giovane simpatizzante del Pci, [[Ivo Zini]], freddato in Via Appia nel [[1978]] mentre leggeva [[l'Unità (quotidiano)|l'Unità]] a una bacheca. Nel maggio 1985 con la sentenza denominata "Nar 1" Corsi riceve una condanna a 9 anni<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/05/03/assalti-attentati-un-omicidio-ai-nar-quattro.html Assalti, attentati e un omicidio - ai NAR quattro secoli di carcere, 1985, Repubblica]</ref> mentre per il delitto Zini viene prosciolto per non aver commesso il fatto, sentenza poi ribaltata al secondo grado. In appello Corsi viene condannato a 23 anni di carcere. Per lui la Corte d'Assise di Appello di Roma emette un mandato di cattura. Il [[9 aprile]] [[1987]], la Cassazione dispone un nuovo processo per Corsi relativo sempre a Zini e Corsi ottiene l'assoluzione, ratificata poi definitivamente nel 1989.
Guglielmo Marconi ha creato la radio ma sicuramente Marione le ha dato un senso.


Si riapre nel [[1991]] il procedimento a suo carico per il delitto di Fausto e Iaio, per il quale era stato prosciolto. Dopo nove anni, il [[24 settembre]] [[1999]], il [[pubblico ministero]] di Milano [[Stefano Dambruoso]] chiede l'archiviazione del procedimento.
quasi dimenticavamo......LUI è da SEMPRE tifoso della Roma
{{quote|Nel corso delle deposizioni successive, Spotti precisava che il Corsi si era recato a Cremona frequentemente perché aveva dei parenti e, soprattutto, perché in collegamento con il MSI locale ed in particolare con Cavazzi con cui aveva rapporti privilegiati, nonché con Arnoldi, Ratti, Di Felice, Protti. Aggiungeva, anche ad interpretazione della lettera inviata al Corsi, che lo stesso era interessato sia ad un’opera di infiltrazione negli ambienti dell’estrema sinistra, sia a procurarsi dell’esplosivo e che perciò era in contatto con lui. Circa i rapporti del CORSI con Milano, riferiva che lo stesso gli aveva parlato, anche precedentemente all’incontro in questione, di contatti con la sede milanese del MSI di via Mancini. A Roma, invece, il CORSI frequentava, unitamente allo Zappavigna, la sede del FUAN di via Siena.}}

Il [[27 settembre]] [[1996]] viene arrestato assieme ad altri esponenti della tifoseria romanista, accusati di aver esercitato pressioni su dirigenti della società giallorossa, orientando contro l'opinione pubblica della piazza tramite il mezzo radiofonico ed esigendo pacchetti di ingressi gratuiti allo stadio delle partite della [[AS Roma]], paventando probabili disordini sugli spalti.
Vengono inoltre accusati anche di effettuare irruzioni in radio private per obbligare la loro partecipazione alle trasmissioni e far leggere i propri comunicati; minacce a giornalisti e cronisti sportivi di quotidiani romani; e per l'esposizione allo stadio di striscioni di chiara matrice intimidatoria. Vengono poi emessi dal Gip del tribunale di Roma altri provvedimenti per violenza privata, in seguito alle indagini condotte dalla [[Digos]]<ref>[http://archivio.unita.it/v2/carta/showoldpdf.asp?anno=1996&mese=09&file=29spo02a La Digos: «Sensi, perché?» Domenica 29 settembre 1996 pagina15 l’Unità]</ref> della questura di Roma, diretta da Domenico Vulpiani.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/10/22/ricatti-botte-minacce-ai-cronisti-del-calcio.html Ricatti, botte e minacce ai cronisti del calcio, 1996, Repubblica]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/09/28/034roma.html Roma, finisce in trappola la banda dell'olimpico, 1996, Repubblica]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/settembre/28/Retata_ultra_ricattavano_Sensi_co_0_96092812659.shtml Indagini - Sette arresti tra i capi tifosi della Roma Corriere della Sera]</ref>

Nel [[1997]], il giudice [[Guido Salvini]] asserì che vi sarebbe stata una certa somiglianza nelle striature dei proiettili che avevano ucciso [[Valerio Verbano]] e [[Fausto e Iaio]]. Sennonché, aggiunse il giudice, il reperto, essendo transitato per vari uffici giudiziari, venne smarrito.<ref>[http://archivio.unita.it/v2/carta/showoldpdf.asp?anno=2005&mese=02&file=20int12a «Mio figlio Valerio, ucciso e dimenticato per25anni» L'Unità — 20 febbraio 2005]</ref>

Il [[18 marzo]] [[2000]], il consigliere di [[Rifondazione Comunista]] [[Umberto Gay]] denuncia pubblicamente Corsi:<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2000/marzo/19/dico_chi_ucciso_Fausto_Iaio_co_0_0003199613.shtml - «Vi dico chi ha ucciso Fausto e Iaio» - Corriere della Sera - Pagina 18 - 19 marzo 2000 ]</ref> {{quote|Io accuso Mario Corsi di essere nella migliore delle ipotesi la "spalla" e nella peggiore il killer di Fausto e Iaio. Mi assumo le mie responsabilità - spiega Gay, che per rendere pubblica la sua denuncia ha incontrato i giornalisti nel palazzo di giustizia di Milano - e per la prima volta siete di fronte ad un soggetto privato che sceglie di accusare una persona con nome e cognome per quel delitto.}}
Corsi annuncia una querela nei confronti di Umberto Gay ma il consigliere di [[Rifondazione Comunista]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/12/15/gay-assassino-ha-un-nome-ma-non.html Gay: 'L'assassino ha un nome ma non si vuole fare piena luce', 2000, Repubblica]</ref> dichiara di non avere ricevuto alcuna querela paventata da Mario Corsi per le dichiarazioni sul caso Fausto e Iaio.

Nel dicembre [[2000]] il magistrato [[Clementina Forleo]] archivia<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2000/dicembre/15/Fausto_Iaio_prove_sparite_indagine_co_7_0012159298.shtml Fausto e Iaio, prove sparite e indagine archiviata - Corriere della Sera - Pagina 49 -15 dicembre 2000 ]</ref> la sua posizione per insufficienza di prove.<ref>[http://www.faustoeiaio.org/html/archiviazione.htm Tribunale di Milano - DECRETO DI ARCHIVIAZIONE - Il Giudice Dr. Clementina Forleo - 6 dicembre 2000 ]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2000/dicembre/15/Fausto_Iaio_prove_sparite_indagine_co_7_0012159298.shtml Fausto e Iaio, prove sparite e indagine archiviata - Corriere della Sera - Pagina 49 -15 dicembre 2000 ]</ref> {{quote|Pur in presenza dei significativi elementi indiziari a carico della destra eversiva ed in particolari degli attuali indagati, appare evidente allo stato la non superabilità in giudizio del limite appunto indiziario di questi elementi, e ciò soprattutto per la natura de relato delle pur rilevanti dichiarazioni.}}

== Carriera radiofonica ==

Nei primi [[Anni 1990|anni novanta]], essendo stato insieme a [[Guido Zappavigna]] uno dei ''leader'' dei [[Boys_(gruppo ultras)|Boys]], gruppo ultras della curva sud della Roma, nel periodo della dirigenza di [[Giuseppe Ciarrapico]] veniva invitato ad intervenire telefonicamente a numerose trasmissioni radiofoniche calcistiche nelle radio private romane.<ref>[http://www.altremappe.org/28ottobrenondimenticare.htm]</ref>

Contemporaneamente Mario Corsi è per anni responsabile di Easy London a Roma, il cui fondatore è il neofascista [[Roberto Fiore]] rifugiatosi con [[Massimo Morsello]] ed altri a Londra negli anni '80.<ref name=voci>[http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=22 I legami neofascisti e il tifo violento - La Voce delle voci - 01 aprile 2004]</ref>

Passa poi direttamente alla conduzione, su [[Radio Incontro]], come spalla di Bruno Ripepi. Nel corso della stagione 1996/97 Ripepi lascia la radio e Corsi viene chiamato a condurre la trasmissione.

Nel [[1998]] la trasmissione cambia nome in ''Te La Do Io Tokyo''. Nel [[2001]] la trasmissione si sposta su Rete Sport.

Il [[21 ottobre]] [[2004]] la [[Gazzetta dello Sport]] denuncia di aver avuto minacce da Mario Corsi durante la sua trasmissione.<ref>[http://archivio.unita.it/v2/carta/showoldpdf.asp?anno=2004&mese=10&file=23spo17a Minacce ai giornalisti della Gazzetta - L'Unità — 23 ottobre 2004]</ref>

Dal [[2005]] ''Te La Do Io Tokyo'' si sposta su un'altra emittente romana, [[Centro Suono Sport]].

Anche la sua attività radiofonica è stata oggetto di critiche.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/03/23/estremisti-infiltrati-in-curva-ecco-tutti-nuovi.html Estremisti infiltrati in curva, ecco i nuovi padroni su Repubblica — 23 marzo 2004 pagina 12 sezione: SPORT]</ref><ref name=voci /> Nel [[2008]] la trasmissione da lui condotta è accusata di avere minacciato i cronisti [[SKY Italia|Sky]],<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/02/29/cronisti-sky-minacciati-da-radio-romana.html I cronisti Sky minacciati da radio romana, 2008, Repubblica]</ref><ref>[http://www.corriere.it/sport/08_febbraio_28/sky_contestazione_tifosi_roma_f056eb8a-e619-11dc-ab61-0003ba99c667.shtml La rabbia dei romanisti si scatena su Sky, 2008, Corriere della Sera]</ref> la notizia viene smentita da Corsi e tutta la redazione della trasmissione.<ref>[http://www.marione.net/notizie/legginews.php?Action=Full&NewsID=2974 Smentita di Mario Corsi e della redazione di ''Te la do io Tokyo'']</ref> Nel corso della sua trasmissione "Te la do io Tokio", scaturiscono altre polemiche e Mario Corsi è costretto a leggere la rettifica ordinata dall'autorità Garante delle Comunicazioni per le affermazioni fatte sul conto del direttore del giornale il Romanista.<ref>[http://www.ilromanista.it/?section=news&id=15448 Mario Corsi legge in diretta la rettifica ordinata dal Garante delle Comunicazioni , il Romanista]</ref> La sua trasmissione è tuttavia apprezzata come dimostrano i crescenti dati di ascolto.<ref>[http://www.audiradio.it/upload/swf/2008/3391_09_2008.swf Dati di ascolto Centro Suono Sport nel 2008]</ref><ref>[http://www.audiradio.it/upload/swf/2007/3391_09_2007.swf Dati di ascolto Centro Suono Sport nel 2007]</ref> Ultimamente la trasmissione si è occupata di pedofilia e dei fatti di [[Rignano Flaminio]] e la relativa manifestazione, da lui organizzata, contro la pedofilia proprio a Rignano Flaminio il 28 febbraio 2009,<ref>[http://www.marione.net/notizie/legginews.php?Action=Full&NewsID=3661 Comunicato manifestazione di Rignano Flaminio]</ref> alla quale hanno aderito anche diversi personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della politica, come l'ex prefetto di Roma Achille Serra,<ref>[http://www.dalpaesedeibalocchi.com/?p=2312 Adesione di Achille Serra alla manifestazione di Rignano Flaminio - dalpaesedeibalocchi.com]</ref> gli avvocati [[Carlo Taormina|Taormina]] e Cardamone, [[Francesco Venditti]] e [[Michele Baldi]].<ref>[http://www.dalpaesedeibalocchi.com/?p=2323 Manifestazione contro la pedofilia tenutasi a Rignano, un grande successo - dalpaesedeibalocchi.com]</ref><ref>[http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=48651&sez=HOME_ROMA Rignano Flaminio, corteo antipedofilia, con bambini e genitori sfilano ultrà Roma - IlMessaggero.it - 28 febbraio 2009]</ref>

Nel [[2010]] Mario Corsi viene condannato per aver fatto intendere, nel corso di una trasmissione radiofonica, che l'ex calciatore della Juventus [[Sergio Brio]] avesse una relazione omosessuale con il giornalista [[Alessandro Cecchi Paone]]<ref>[http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=97982 condannato Mario Corsi, speaker radio - IlMessaggero.it - 14 Aprile 2010]</ref>.

== Note ==
<references />

== Voci correlate ==
* [[Nuclei Armati Rivoluzionari]]
* [[Anni di piombo]]
* [[Fausto e Iaio]]
* [[Strage di Bologna]]

== Collegamenti esterni ==
*[http://www.marione.net Sito ufficiale]
*[http://www.faustoeiaio.org Fausto e Iaio]
*[http://www.retedigreen.com/index-35.htm Daniele Biacchessi]
*[http://www.reti-invisibili.net/faustoeiaio Reti invisibili]
*[http://strano.net/stragi/stragi/crono/crono00.htm Stragi]
*[http://isole.ecn.org/leoncavallo/faja/index.htm Pagina di approfondimento sul vecchio sito del CSOA Leoncavallo]
*[http://www.inventati.org/noeasylondon/CALCIO%20E%20POLITICA.htm easy london di Peter Gomez]
*[http://www.archivio900.it/it/libri/lib.aspx?id=606 archivio900]

== Video Audio e interviste ==
* [http://it.youtube.com/watch?v=rm6ivtSZseo Fausto e Iaio - Intervista con la madre Danila Tinelli]
* [http://it.youtube.com/watch?v=Og6lr-0JM0w&feature=related 18 marzo 1978 - Fausto e Iaio Confini RAI 3]
* [http://it.youtube.com/watch?v=_AonSPVjHbA&watch_response Fausto e Iaio Trent'anni dopo 1978-2008]
* [http://www.radiopopolare.it/archivio/archivioaudio/faustoeiaio/ Come Radio Popolare raccontò Fausto e Iaio]

== Bibliografia ==
* "Lotta Continua", "[[l'Unità (quotidiano)|l'Unità]]", "[[L'Avanti!]]" dei giorni immediatamente successivi l'omicidio.
* V. Borracetti, (a cura di), "Eversione di destra terrorismo e stragi. I fatti e l'intervento giudiziario", [[Franco Angeli]], Milano 1986 [http://opac.internetculturale.it/cgi-bin/details.cgi ISBD 87-302]. In particolare il saggio di G. Capaldo, L. D'Ambrosio, "L'eversione di destra a Roma dal 1977 al 1983".
* G. Bianconi (a cura di), "A mano armata. Vita violenta di Giusva Fioravanti", Baldini&Castoldi, Roma 1996.
* Baldoni, S. Provvisionato, "A che punto è la notte?", Vallecchi, Firenze 2003.
* [[Daniele Biacchessi]]. ''Fausto e Iaio. La speranza muore a diciotto anni''. Baldini Castoldi Dalai, 1996. ISBN 9788880890942.
* “Calcio e politica: la vera mappa dell’odio” da [[L'Espresso]], 2 dicembre 1999
* ''Strage di Bologna, 23 anni dopo'' [[RAI]] NEWS, 02 agosto 2003
* ''[[Omicidio di Fausto e Iaio|Fausto e Iaio]]''. Baldini&Castoldi, 1996. ISBN 8880890948.
* Caprara, M.; Semprini, G. (2007): ''Destra estrema e criminale'', Roma, Newton Compton, ISBN 9788854108837.
* Barbato Tullio, Il terrorismo armato in Italia negli anni Settanta, Milano, Editrice Bibliografica, 1980
* Tassinari Ugo Maria. Fascisteria. Storie, mitografia e personaggi della destra radicale in Italia. Sperling & Kupfer 2008 ISBN 8820044498
{{Portale|biografie|calcio}}

[[Categoria:Anni di piombo|Mario,Corsi]]
[[Categoria:A.S. Roma]]

Versione delle 08:57, 6 set 2010

Mario Corsi, detto Marione (Roma, 26 agosto 1958), è un conduttore radiofonico italiano.

Ex militante dei Nuclei Armati Rivoluzionari, organizzazione terroristica di estrema destra attiva durante gli anni di piombo, è stato accusato di numerosi fatti di cronaca nera, fra cui l'omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci (due studenti milanesi appartenenti al Leoncavallo) e di Ivo Zini,[1][2] studente universitario romano con simpatie di sinistra.[3] In seguito a un lungo percorso giudiziario, che lo ha visto in un primo tempo condannato, Corsi è stato assolto dall'accusa di omicidio nei confronti di Ivo Zini con sentenza definitiva in Cassazione nel 1989, mentre il caso Fausto e Iaio è stato archiviato nel 2000 per insufficienza di prove (alcuni elementi erano indiziari mentre altre prove furono distrutte o sparirono).[4]

Militanza neofascista e vicende giudiziarie

Cresciuto nel quartiere romano della Balduina, Mario Corsi, estremista di destra, nel 1977 entra a far parte del gruppo terroristico dei NAR, Gruppo Prati.

Nel 1978 viene indiziato con Massimo Carminati e Claudio Bracci dell'omicidio di Fausto e Iaio, due ragazzi del centro sociale milanese Leoncavallo, avvenuto a Milano, uccisi con 8 colpi calibro 32 in via Mancinelli 41 e nello stesso anno assieme a Valerio Fioravanti e Guido Zappavigna è anche accusato di aver progettato l'attentato nei confronti di Andrea Bellini. Alcuni degli indizi per l'accusa da parte del Giudice Istruttore Guido Salvini, come cita il procedimento penale concernente l'omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo "Iaio" Iannucci sono:[5]

«il sequestro nella sua abitazione nel 1978 a seguito di un arresto avvenuto a Roma per un'altra aggressione, di fotografie di Fausto e Iaio e dei funerali degli stessi acquisite presso l'archivio di uno zio giornalista a Cremona. La disponibilità di tali fotografie appare assolutamente ingiustificata trattandosi non di fotografie di camerati, ma di avversari politici caduti per di più in un'altra città;»

«presenza di Mario Corsi, unitamente ad altri camerati romani, secondo la testimonianza di Mario Spotti sostanzialmente non smentita dallo stesso Corsi, a Cremona nei giorni circostanti l’omicidio. In tale città, in quel periodo prestava servizio militare un altro esponente del F.U.A.N., Guido Zappavigna, mentre Mario Spotti si era poco tempo prima recato a Roma per acquistare una pistola da Franco Anselmi. Mario Spotti ha inoltre ammesso di avere distrutto la propria agenda del 1978 che poteva fornire ulteriori dettagli dei legami logistici fra Roma e la Lombardia. Lo stesso, coinvolto in altre vicende di armi a Bolzano, si è suicidato circa 2 anni or sono.»

«indicazioni, sia pur generiche, in ordine alla responsabilità del gruppo CORSI nel duplice omicidio, provenienti dai pentiti dell’area di estrema destra Cristiano Fioravanti, Walter Sordi, Stefano Soderini, Paolo Bianchi, Patrizio Trochei e Angelo Izzo, mentre le indicazioni di Sergio Calore e Paolo Aleardi riguardano genericamente la destra romana. In particolare Paolo Bianchi avrebbe ricevuto dal Corsi una sorta di confessione diretta e caratterizzata da qualche particolare (cfr. episodio della cabina telefonica) in occasione di una successiva azione di autofinanziamento commessa in comune con il gruppo di CORSI;»

«soprattutto Angelo Izzo ha parlato di un episodio avvenuto a Milano nel 1978 riconducibile, quale modus operandi, al duplice omicidio di Fausto e Iaio in quanto rivolto contro un altro esponente del Leoncavallo (seppure a livello più alto) e commesso da elementi dell'estrema destra romana in trasferta. Angelo Izzo ha infatti dichiarato di avere appreso da Valerio Fioravanti e Mario CORSI che costoro si erano recati a Milano, nel 1979 , insieme a Guido Zappavigna con l'intenzione di uccidere Andrea Bellini, esponente prima del gruppo Casoretto e poi del Circolo Leoncavallo, che allora era sospettato di avere partecipato all'uccisione dello studente missino Sergio Ramelli (cfr. interrogatori Izzo, 4.5.1988, 14.3.1989 e 19.9.1991). In tale occasione Guido Zappavigna aveva preso alloggio presso un albergo, portando con sè le armi necessarie per l'azione, e Valerio Fioravanti gli aveva addirittura chiesto di provare uno dei silenziatori sparando un colpo all'interno della camera. Il gruppo appoggiato da una struttura logistica milanese conosciuta da Fioravanti, aveva avuto a disposizione un furgone con targhe false, ma, dopo alcuni appostamenti, non avendo potuto vedere Bellini, aveva rinunciato all'operazione. In tale occasione Mario Corsi si era lamentato con Fioravanti in quanto per l'azione dell'anno precedente egli non aveva potuto usufruire degli appoggi logistici di cui FIORAVANTI disponeva a Milano.»

Tra le varie piste con altri delitti avvenuti a militanti della sinistra il giudice istruttore trova alcuni collegamenti:

«Stefano SODERINI (cfr. verbali dinanzi all’A.G. di Roma acquisiti in tabulato), Angelo IZZO (cfr. interr. 19.9.1991) e Cristiano Fioravanti hanno sottolineato l’estrema pericolosità di Carminati e del suo gruppo, caratterizzato da un anti comunismo viscerale, molto compartimentato e probabilmente responsabile di altre azioni di "killeraggio" quali l’omicidio a Roma dell’esponente dell’Autonomia Operaia Valerio Verbano (cfr. interr. SODERINI al P.M. di Roma, 15.4.1986 e 28.5.1986 e interr. SORDI a questo ufficio, 7.9.1991);»

Il 28 agosto 1980 viene arrestato per l'inchiesta sulla strage della stazione di Bologna insieme ad altri appartenenti al gruppo NAR , per un totale di 28 ordini di cattura tra cui Roberto Fiore, Gabriele Adinolfi, Francesca Mambro, Valerio Fioravanti, Aldo Semerari, Maurizio Neri. Vengono subito interrogati a Ferrara, Roma, Padova e Parma. Saranno poi tutti rilasciati nel 1981.[6]

Lo stesso argomento in dettaglio: Strage di Bologna.

Il 20 aprile 1982 il Tribunale di Roma condanna Corsi, assieme a Massimo Morsello, Emanuele Appio e Maurizio Catena, per l'assalto del 1979 alla scuola romana Fratelli Bandiera.

Il 28 maggio dello stesso anno viene rinviato a giudizio insieme ad altri 55 militanti dei NAR, in cui il giudice istruttore contesta

«220 capi di imputazione che vanno dalla strage alla rapina, omicidio, violazione della legge sulle armi, danneggiamento doloso.»

Nel 1984 viene condannato per gli incendi nei cinema "Induno" e "Gardena", avvenuti a Roma tra il 1979 e il 1980.[7] Nel 1985 è recluso nel carcere romano di Rebibbia.[8]

Nel dicembre dello stesso anno viene accusato dell'omicidio del giovane simpatizzante del Pci, Ivo Zini, freddato in Via Appia nel 1978 mentre leggeva l'Unità a una bacheca. Nel maggio 1985 con la sentenza denominata "Nar 1" Corsi riceve una condanna a 9 anni[9] mentre per il delitto Zini viene prosciolto per non aver commesso il fatto, sentenza poi ribaltata al secondo grado. In appello Corsi viene condannato a 23 anni di carcere. Per lui la Corte d'Assise di Appello di Roma emette un mandato di cattura. Il 9 aprile 1987, la Cassazione dispone un nuovo processo per Corsi relativo sempre a Zini e Corsi ottiene l'assoluzione, ratificata poi definitivamente nel 1989.

Si riapre nel 1991 il procedimento a suo carico per il delitto di Fausto e Iaio, per il quale era stato prosciolto. Dopo nove anni, il 24 settembre 1999, il pubblico ministero di Milano Stefano Dambruoso chiede l'archiviazione del procedimento.

«Nel corso delle deposizioni successive, Spotti precisava che il Corsi si era recato a Cremona frequentemente perché aveva dei parenti e, soprattutto, perché in collegamento con il MSI locale ed in particolare con Cavazzi con cui aveva rapporti privilegiati, nonché con Arnoldi, Ratti, Di Felice, Protti. Aggiungeva, anche ad interpretazione della lettera inviata al Corsi, che lo stesso era interessato sia ad un’opera di infiltrazione negli ambienti dell’estrema sinistra, sia a procurarsi dell’esplosivo e che perciò era in contatto con lui. Circa i rapporti del CORSI con Milano, riferiva che lo stesso gli aveva parlato, anche precedentemente all’incontro in questione, di contatti con la sede milanese del MSI di via Mancini. A Roma, invece, il CORSI frequentava, unitamente allo Zappavigna, la sede del FUAN di via Siena.»

Il 27 settembre 1996 viene arrestato assieme ad altri esponenti della tifoseria romanista, accusati di aver esercitato pressioni su dirigenti della società giallorossa, orientando contro l'opinione pubblica della piazza tramite il mezzo radiofonico ed esigendo pacchetti di ingressi gratuiti allo stadio delle partite della AS Roma, paventando probabili disordini sugli spalti. Vengono inoltre accusati anche di effettuare irruzioni in radio private per obbligare la loro partecipazione alle trasmissioni e far leggere i propri comunicati; minacce a giornalisti e cronisti sportivi di quotidiani romani; e per l'esposizione allo stadio di striscioni di chiara matrice intimidatoria. Vengono poi emessi dal Gip del tribunale di Roma altri provvedimenti per violenza privata, in seguito alle indagini condotte dalla Digos[10] della questura di Roma, diretta da Domenico Vulpiani.[11][12][13]

Nel 1997, il giudice Guido Salvini asserì che vi sarebbe stata una certa somiglianza nelle striature dei proiettili che avevano ucciso Valerio Verbano e Fausto e Iaio. Sennonché, aggiunse il giudice, il reperto, essendo transitato per vari uffici giudiziari, venne smarrito.[14]

Il 18 marzo 2000, il consigliere di Rifondazione Comunista Umberto Gay denuncia pubblicamente Corsi:[15]

«Io accuso Mario Corsi di essere nella migliore delle ipotesi la "spalla" e nella peggiore il killer di Fausto e Iaio. Mi assumo le mie responsabilità - spiega Gay, che per rendere pubblica la sua denuncia ha incontrato i giornalisti nel palazzo di giustizia di Milano - e per la prima volta siete di fronte ad un soggetto privato che sceglie di accusare una persona con nome e cognome per quel delitto.»

Corsi annuncia una querela nei confronti di Umberto Gay ma il consigliere di Rifondazione Comunista[16] dichiara di non avere ricevuto alcuna querela paventata da Mario Corsi per le dichiarazioni sul caso Fausto e Iaio.

Nel dicembre 2000 il magistrato Clementina Forleo archivia[17] la sua posizione per insufficienza di prove.[18][19]

«Pur in presenza dei significativi elementi indiziari a carico della destra eversiva ed in particolari degli attuali indagati, appare evidente allo stato la non superabilità in giudizio del limite appunto indiziario di questi elementi, e ciò soprattutto per la natura de relato delle pur rilevanti dichiarazioni.»

Carriera radiofonica

Nei primi anni novanta, essendo stato insieme a Guido Zappavigna uno dei leader dei Boys, gruppo ultras della curva sud della Roma, nel periodo della dirigenza di Giuseppe Ciarrapico veniva invitato ad intervenire telefonicamente a numerose trasmissioni radiofoniche calcistiche nelle radio private romane.[20]

Contemporaneamente Mario Corsi è per anni responsabile di Easy London a Roma, il cui fondatore è il neofascista Roberto Fiore rifugiatosi con Massimo Morsello ed altri a Londra negli anni '80.[21]

Passa poi direttamente alla conduzione, su Radio Incontro, come spalla di Bruno Ripepi. Nel corso della stagione 1996/97 Ripepi lascia la radio e Corsi viene chiamato a condurre la trasmissione.

Nel 1998 la trasmissione cambia nome in Te La Do Io Tokyo. Nel 2001 la trasmissione si sposta su Rete Sport.

Il 21 ottobre 2004 la Gazzetta dello Sport denuncia di aver avuto minacce da Mario Corsi durante la sua trasmissione.[22]

Dal 2005 Te La Do Io Tokyo si sposta su un'altra emittente romana, Centro Suono Sport.

Anche la sua attività radiofonica è stata oggetto di critiche.[23][21] Nel 2008 la trasmissione da lui condotta è accusata di avere minacciato i cronisti Sky,[24][25] la notizia viene smentita da Corsi e tutta la redazione della trasmissione.[26] Nel corso della sua trasmissione "Te la do io Tokio", scaturiscono altre polemiche e Mario Corsi è costretto a leggere la rettifica ordinata dall'autorità Garante delle Comunicazioni per le affermazioni fatte sul conto del direttore del giornale il Romanista.[27] La sua trasmissione è tuttavia apprezzata come dimostrano i crescenti dati di ascolto.[28][29] Ultimamente la trasmissione si è occupata di pedofilia e dei fatti di Rignano Flaminio e la relativa manifestazione, da lui organizzata, contro la pedofilia proprio a Rignano Flaminio il 28 febbraio 2009,[30] alla quale hanno aderito anche diversi personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della politica, come l'ex prefetto di Roma Achille Serra,[31] gli avvocati Taormina e Cardamone, Francesco Venditti e Michele Baldi.[32][33]

Nel 2010 Mario Corsi viene condannato per aver fatto intendere, nel corso di una trasmissione radiofonica, che l'ex calciatore della Juventus Sergio Brio avesse una relazione omosessuale con il giornalista Alessandro Cecchi Paone[34].

Note

  1. ^ Cfr. Ucciso dai Nar all'Alberone, la Repubblica, 3 settembre 2004, pag. 7.
  2. ^ «Trenta anni dopo i giovani non sanno nulla di Ivo Zini» - L'Unità - Pagina I Cronaca di Roma - domenica 28 settembre 2008
  3. ^ Cfr. Andrea Barbera (a cura di), Ivo Zini, Reti Invisibili.net.
  4. ^ Fausto e Iaio, prove sparite e indagine archiviata - Corriere della Sera - Pagina 49 -15 dicembre 2000
  5. ^ Tribunale civile e penale di Milano — Procedimento penale del Giudice Salvini — 14 luglio 1997
  6. ^ 2 agosto 1980 La strage di Bologna. Un ricordo indelebile — dazebao
  7. ^ Gli indiziati Mario Corsi
  8. ^ I fascisti in carcere respingono i sospetti, Repubblica — 29 dicembre 1984, pagina 4
  9. ^ Assalti, attentati e un omicidio - ai NAR quattro secoli di carcere, 1985, Repubblica
  10. ^ La Digos: «Sensi, perché?» Domenica 29 settembre 1996 pagina15 l’Unità
  11. ^ Ricatti, botte e minacce ai cronisti del calcio, 1996, Repubblica
  12. ^ Roma, finisce in trappola la banda dell'olimpico, 1996, Repubblica
  13. ^ Indagini - Sette arresti tra i capi tifosi della Roma Corriere della Sera
  14. ^ «Mio figlio Valerio, ucciso e dimenticato per25anni» L'Unità — 20 febbraio 2005
  15. ^ - «Vi dico chi ha ucciso Fausto e Iaio» - Corriere della Sera - Pagina 18 - 19 marzo 2000
  16. ^ Gay: 'L'assassino ha un nome ma non si vuole fare piena luce', 2000, Repubblica
  17. ^ Fausto e Iaio, prove sparite e indagine archiviata - Corriere della Sera - Pagina 49 -15 dicembre 2000
  18. ^ Tribunale di Milano - DECRETO DI ARCHIVIAZIONE - Il Giudice Dr. Clementina Forleo - 6 dicembre 2000
  19. ^ Fausto e Iaio, prove sparite e indagine archiviata - Corriere della Sera - Pagina 49 -15 dicembre 2000
  20. ^ [1]
  21. ^ a b I legami neofascisti e il tifo violento - La Voce delle voci - 01 aprile 2004
  22. ^ Minacce ai giornalisti della Gazzetta - L'Unità — 23 ottobre 2004
  23. ^ Estremisti infiltrati in curva, ecco i nuovi padroni su Repubblica — 23 marzo 2004 pagina 12 sezione: SPORT
  24. ^ I cronisti Sky minacciati da radio romana, 2008, Repubblica
  25. ^ La rabbia dei romanisti si scatena su Sky, 2008, Corriere della Sera
  26. ^ Smentita di Mario Corsi e della redazione di Te la do io Tokyo
  27. ^ Mario Corsi legge in diretta la rettifica ordinata dal Garante delle Comunicazioni , il Romanista
  28. ^ Dati di ascolto Centro Suono Sport nel 2008
  29. ^ Dati di ascolto Centro Suono Sport nel 2007
  30. ^ Comunicato manifestazione di Rignano Flaminio
  31. ^ Adesione di Achille Serra alla manifestazione di Rignano Flaminio - dalpaesedeibalocchi.com
  32. ^ Manifestazione contro la pedofilia tenutasi a Rignano, un grande successo - dalpaesedeibalocchi.com
  33. ^ Rignano Flaminio, corteo antipedofilia, con bambini e genitori sfilano ultrà Roma - IlMessaggero.it - 28 febbraio 2009
  34. ^ condannato Mario Corsi, speaker radio - IlMessaggero.it - 14 Aprile 2010

Voci correlate

Collegamenti esterni

Video Audio e interviste

Bibliografia

  • "Lotta Continua", "l'Unità", "L'Avanti!" dei giorni immediatamente successivi l'omicidio.
  • V. Borracetti, (a cura di), "Eversione di destra terrorismo e stragi. I fatti e l'intervento giudiziario", Franco Angeli, Milano 1986 ISBD 87-302. In particolare il saggio di G. Capaldo, L. D'Ambrosio, "L'eversione di destra a Roma dal 1977 al 1983".
  • G. Bianconi (a cura di), "A mano armata. Vita violenta di Giusva Fioravanti", Baldini&Castoldi, Roma 1996.
  • Baldoni, S. Provvisionato, "A che punto è la notte?", Vallecchi, Firenze 2003.
  • Daniele Biacchessi. Fausto e Iaio. La speranza muore a diciotto anni. Baldini Castoldi Dalai, 1996. ISBN 9788880890942.
  • “Calcio e politica: la vera mappa dell’odio” da L'Espresso, 2 dicembre 1999
  • Strage di Bologna, 23 anni dopo RAI NEWS, 02 agosto 2003
  • Fausto e Iaio. Baldini&Castoldi, 1996. ISBN 8880890948.
  • Caprara, M.; Semprini, G. (2007): Destra estrema e criminale, Roma, Newton Compton, ISBN 9788854108837.
  • Barbato Tullio, Il terrorismo armato in Italia negli anni Settanta, Milano, Editrice Bibliografica, 1980
  • Tassinari Ugo Maria. Fascisteria. Storie, mitografia e personaggi della destra radicale in Italia. Sperling & Kupfer 2008 ISBN 8820044498