Referendum sulla devoluzione scozzese del 1997

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Referendum sulla devoluzione scozzese
StatoRegno Unito (bandiera) Regno Unito
RegioneScozia (bandiera) Scozia
Data11 settembre 1997
Tipoconsultivo
Esito
  
74,29%
No
  
25,71%
Quorum raggiunto
Affluenza60,13%
Risultati per aree amministrative

     sì

Il referendum sulla devoluzione scozzese del 1997 fu un referendum pre-legislativo tenutosi in Scozia l'11 settembre 1997 affinché gli elettori potessero esprimere il proprio sostegno per la creazione di un Parlamento scozzese con poteri devoluti, e se il Parlamento dovesse avere poteri fiscali autonomi. Il referendum costituì un impegno del Partito Laburista e si tenne nel suo primo mandato a seguito delle elezioni generali del 1997. Questo fu il secondo referendum tenutosi in Scozia sulla questione della devoluzione, il primo si tenne nel 1979. L'affluenza al referendum fu del 60,13%.

Un primo referendum si tenne nel 1979 con il governo laburista che decise che sarebbe stata istituita un'Assemblea Scozzese se il referendum fosse stato sostenuto da almeno il 50% dei votanti, con la controversa regola dell'approvazione da parte del 40% degli aventi diritto. Nonostante il 51,6% avesse votato a favore, l'affluenza fu solo del 63,72% fece sì che la proposta fu approvata solo dal 32,9% dell'elettorato, pertanto l'Assemblea non vide mai la luce. Poco dopo, vinse le elezioni generali britanniche del 1979 il Partito Conservatore, forte oppositore della devoluzione.

Per continuare la campagna per la devoluzione, fu costituita la Campagna per l'Assemblea Scozzese, che unì diverse personalità scozzesi che sottoscrissero un documento pubblicato nel 1988 da parte di molti politici, consigli locali, sindacati e chiese.

Si decise di costituire una Convenzione Costituzionale Scozzese, composta da tutti i parlamentari e consiglieri scozzesi; ciò avvenne nonostante l'opposizione del governo nazionale guidato all'epoca da John Major; dato che il Partito Laburista aveva una forte maggioranza all'interno della Convenzione, il Partito Nazionale Scozzese ne uscì.[1]

Il Partito Laburista incluse l'istituzione del Parlamento scozzese nel proprio manifesto per le elezioni generali nel Regno Unito del 1997, che vinsero con una maggioranza schiacciante di 177 deputati.

Campagna elettorale

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Il Partito Laburista Scozzese, il Partito Nazionale Scozzese (SNP), i Liberal Democratici (LD) e il Partito Verde Scozzese erano favorevoli al "Sì" ad entrambe le proposte, mentre il Partito Conservatore si oppose ad entrambe le proposte. Il deputato laburista Tam Dalyell si oppose alla creazione del Parlamento, ma era favorevole a che tale Parlamento avesse il potere di imposizione di tasse sulla base del fatto che, nonostante egli si opponesse al Parlamento come proposto dal suo partito, se esso fosse stato approvato, avrebbe dovuto avere poteri fiscali autonomi.[2]

La campagna ufficiale del "Sì", Scotland Forward ("la Scozia avanti"), fu diretta dall'imprenditore Nigel Smith e fu costituita dai gruppi che in precedenza avevano formato la Convenzione Costituzionale Scozzese, insieme al Partito Nazionale Scozzese (SNP). Era sostenuta dai laburisti, dal SNP, dai LD e dai verdi.[3]

La campagna ufficiale per il "No", Think twice ("Pensaci due volte") fu guidata da Brian Monteith, un ex impiegato di un deputato conservatore scozzese, Michael Forsyth. I membri della presidenza annoveravano Donald Findlay, Consigliere della Regina, rettore dell'Università di St Andrews e vice presidente del Rangers Football Club, e dal Lord conservatore Peter Fraser. Tuttavia, essi faticarono molto ad ottenere il sostegno degli imprenditori, dato che erano consapevoli di opporsi ad un progetto che era molto sostenuto dal nuovo governo che contava su una larga maggioranza.[3]

Primo quesito

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     80–90% Sì

     70–80% Sì

     60–70% Sì

totale percentuale (%)
Elettori registrati 3 973 673  
Votanti 2 401 431 60,43% (su n. elettori registrati)
Schede bianche e nulle 11 986 0,50% (su n. votanti)
Voti validi 2 389 445 99,50% (su n. votanti)
Voti %
Sono d'accordo che esista un Parlamento scozzese Si  1 775 045 74,29%
Non sono d'accordo che esista un Parlamento scozzese  No 614 400 25,71%
Totale voti validi 2 389 445 100%

Divisi per consiglio locale

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Consiglio locale No Sì % No %
Aberdeen 65.035 25.580 71,8 28,2
Aberdeenshire 61.621 34.878 63,9 36,1
Angus 33.571 18.350 64,7 35,3
Argyll e Bute 30.452 14.796 67,3 32,7
Ayrshire Meridionale 40.161 19.909 66,9 33,1
Ayrshire Orientale 49.131 11.426 81,1 18,9
Ayrshire Settentrionale 51.304 15.931 76,3 23,7
Clackmannanshire 18.790 4.706 80 20
Dumfries e Galloway 44.619 28.863 60,7 39,3
Dunbartonshire Occidentale 39.051 7.058 84,7 15,3
Dunbartonshire Orientale 40.917 17.725 69,8 30,2
Dundee 49.252 15.553 76 24
Ebridi Esterne 9.977 2.589 79,4 20,6
Edimburgo 155.900 60.832 71,9 28,1
Falkirk 55.642 13.953 80 20
Fife 125.668 39.517 76,1 23,9
Glasgow 204.269 40.106 83,6 16,4
Highland 72.551 27.431 72,6 27,4
Inverclyde 31.680 8.945 78 22
Lanarkshire Meridionale 114.908 32.762 77,8 22,2
Lanarkshire Settentrionale 123.063 26.010 82,6 17,4
Lothian Occidentale 56.923 14.614 79,6 20,4
Lothian Orientale 33.525 11.665 74,2 25,8
Midlothian 31.681 7.979 79,9 20,1
Moray 24.822 12.122 67,2 32,8
Perth e Kinross 40.344 24.998 61,7 38,3
Renfrewshire 68.711 18,213 79 21
Renfrewshire Orientale 28.253 17.573 61,7 38,3
Scottish Borders 33.855 20.060 62,8 37,2
Stirling 29.190 13.440 68,5 31,5
Orcadi 4.749 3.541 57,3 42,7
Shetland 5.430 3.275 62,4 37,6
TOTALE 1.775.045 614.400 74,3 25,7

Diversamente dal referendum in Galles, il "Sì" vinse in tutti i consigli locali.[4]

Secondo quesito

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Cartina con i risultati per area.

     70-80% Sì

     60-70% Sì

     50-60% Sì

     <50% Sì

totale percentuale (%)
Elettori registrati 3 973 673  
Votanti 2 402 165 60,45% (su n. elettori registrati)
Schede bianche e nulle 19 013 0,79% (su n. votanti)
Voti validi 2 383 152 99,21% (su n. votanti)
Voti %
Sono d'accordo che il Parlamento scozzese abbia poteri fiscali autonomi Si  1 512 889 63,48%
Non sono d'accordo che il Parlamento scozzese abbia poteri fiscali autonomi  No 870 263 36,52%
Totale voti validi 2 383 152 100%

Divisi per consiglio locale

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Consiglio locale No Sì % No %
Aberdeen 54.320 35.709 60,3 39,7
Aberdeenshire 50,295 45.929 52,3 47.7
Angus 27.641 24.089 53,4 46,6
Argyll e Bute 25.746 19.429 57 43
Ayrshire Meridionale 33.679 26.217 56,2 43,8
Ayrshire Orientale 42.559 17,824 70,5 29,5
Ayrshire Settentrionale 43.990 22.991 65,7 34,3
Clackmannanshire 16.112 7.355 68,7 31,3
Dumfries e Galloway 35.737 37.499 48,8 51,2
Dunbartonshire Occidentale 34.408 11.628 74,7 25,3
Dunbartonshire Orientale 34.576 23.914 59,1 40,9
Dundee 42.304 22.280 65,5 34,5
Ebridi Esterne 8.557 3.947 68,4 31,6
Edimburgo 133.843 82.188 62 38
Falkirk 48.064 21.403 69,2 30,8
Fife 108.021 58.987 64,7 35,3
Glasgow 182.589 60.842 75 25
Highland 61.359 37.525 62,1 37,9
Inverclyde 27.194 13.277 67,2 32,8
Lanarkshire Meridionale 99.587 47.708 67,6 32,4
Lanarkshire Settentrionale 107.288 41.372 72,2 27,8
Lothian Occidentale 47.990 23.354 67,3 32,7
Lothian Orientale 28.152 16.765 62,7 37,3
Midlothian 26.776 12.762 67,7 32,3
Moray 19.326 17.344 52,7 47,3
Perth e Kinross 33.398 31.709 51,3 48,7
Renfrewshire 55.075 31.537 63,6 36,4
Renfrewshire Orientale 23.580 22.153 51,6 48,4
Scottish Borders 27.284 26.487 50,7 49,3
Stirling 25.044 17.487 58,9 41,1
Orcadi 3.917 4.344 47,4 52,6
Shetland 4.478 4.198 51,6 48,4
TOTALE 1.512.889 870.253 63,5 36,5

I voti a favore dei poteri fiscali autonomi si imposero a maggioranza, anche se comparati a quelli favorevoli all'istituzione del Parlamento. La maggioranza degli elettori votò "Sì" in tutti i consigli locali tranne a Dumfries e Galloway[5] e nelle Orcadi.[6]