Dittico
Il dittico (dal greco δίπτυχον, Dis-, "due" + ptychē, "piega") era una tavoletta formata di due assicelle riunite a libro da un lato, con una cerniera o un legaccio di cuoio.
Storia e tipologie
[modifica | modifica wikitesto]I primi dittici, cosiddetti tali, erano usati dai Romani per scrivervi appunti, con lo stilo, sulle due facce interne in legno semplice spalmate di cera come in un taccuino. Ve ne erano di vario tipo, anche piccolissimi che stavano nel pugno (pugillares).
Il dittico consolare, per lo più in avorio od osso, era un oggetto di lusso, costituito da due tavole artisticamente decorate con iscrizioni, decorazioni e immagini, che viene usato dal III secolo per celebrare le elezioni dei consoli i quali usavano regalarne agli amici in occasione della nomina.
Dal medioevo in poi il termine dittico è invece attribuito a dipinti su tavola costituiti da due parti unite con una cerniera, che in genere potevano aprirsi e chiudersi oppure essere fissi, completati da cornici. Analogamente, se l'opera aveva tre pannelli dipinti si parla di trittico, altrimenti, in generale, si parla di polittico.
Esempi di dittico
[modifica | modifica wikitesto]Dittici romani
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Dittico detto di Simmaco, 400 circa, British Museum
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Dittico di Stilicone, 400 circa, museo del Duomo di Monza
Tra i dittici consolari romani sono da ricordare:
- dittico di Anicio Petronio Probo (406, Occidente);
- dittico di Costanzo III (413 o 417, Occidente;
- dittico di Costanzo Felice (428, Occidente);
- dittico di Astirio (449, Occidente);
- dittico di Manlio Boezio (487, Occidente);
- dittico di Rufio Achilio Sividio (488, Occidente);
- dittico di Areobindo Dagalaifo Areobindo (506, Oriente);
- dittico di Tauro Clementino Armonio Clementino (513, Oriente);
- dittico di Sabiniano (517, Oriente);
- dittico di Magno (518, Oriente);
- dittico di Giustiniano I (521, Oriente);
- dittico di Teodoro Filosseno Soterico Filosseno (525, Oriente);
- dittico di Rufio Gennadio Probo Oreste (530, Oriente);
- dittico di Giustino (540, Oriente);
- dittico di Anicio Fausto Albino Basilio (541, Oriente).
Dittici dipinti
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Bonaventura Berlinghieri, Dittico della Crocifissione e della Madonna col Bambino e santi, 1255 circa, tempera su tavola, Firenze, Galleria degli Uffizi
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Il Dittico Wilton, 1399 circa
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Piero della Francesca, Doppio ritratto dei duchi di Urbino, 1465-72, olio su tavola, Firenze, Galleria degli Uffizi
Nel cristianesimo
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Marco Cristini: Eburnei nuntii: i dittici consolari e la diplomazia imperiale del VI secolo, in Historia: Zeitschrift für Alte Geschichte, 68 (2019), pp. 489-520.
- Wolfgang Kermer: Studien zum Diptychon in der sakralen Malerei: von den Anfängen bis zur Mitte des sechzehnten Jahrhunderts: mit einem Katalog. Düsseldorf: Dr. Stehle, 1967 (Phil. Diss. Tübingen 1966)
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul dittico
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- dittico, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Luisa Becherucci, DITTICO, Cirillo KOROLEVSKIJ e Giuseppe DE LUCA, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
- C. Jhm, DITTICO, in Enciclopedia dell'Arte Antica, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960.
- (EN) diptych, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Dittico, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
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