Wheels of Fire

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Wheels of Fire
album in studio
ArtistaCream
Pubblicazione14 giugno 1968
Durata84:23
Dischi2
Tracce13
GenereRock psichedelico
Blues rock
Hard rock
Proto-metal
EtichettaPolydor (U.K.)
Atco (U.S.)
ProduttoreFelix Pappalardi
Registrazione1967–1968, IBC Studios, Londra; Atlantic, New York; Winterland & The Fillmore, San Francisco, California
Certificazioni
Dischi d'argentoBandiera del Regno Unito Regno Unito[1]
(vendite: 60 000+)
Cream - cronologia
Album precedente
(1967)
Album successivo
(1969)
Singoli
  1. White Room/Those Were the Days
    Pubblicato: novembre 1968
  2. Crossroads/Passing the Time
    Pubblicato: gennaio 1969
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[2]
About.com[3]
The Encyclopedia of Popular Music[4]
MusicHound[5]
Rolling Stone(Positivo)[6]
Chicago Tribune[7]
Musician(Positivo)[8]
The Daily VaultA[9]
Piero Scaruffi7/10[10]

Wheels of Fire è il terzo album del gruppo rock britannico Cream, pubblicato nel 1968; è un doppio album, con il primo disco registrato in studio e il secondo dal vivo.

Raggiunge la prima posizione nella Billboard 200 per quattro settimane, in Australia per quattro settimane, in Canada, e la terza nel Regno Unito. Il singolo White Room raggiunse la prima posizione in Australia, la seconda in Olanda, Canada e Nuova Zelanda e la sesta nella Billboard Hot 100.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Fu deciso che il terzo disco dei Cream sarebbe stato un album doppio nel quale il produttore della Atco Records Felix Pappalardi e il gruppo avrebbero incluso varie esecuzioni dal vivo.[11] A differenza di Disraeli Gears, che era stato registrato in una manciata di giorni, le sessioni in studio per Wheels of Fire si svolsero per brevi periodi nel corso di molti mesi. La band e Pappalardi avevano, nel luglio-agosto 1967, inciso del materiale presso gli IBC Studios di Londra. Le sedute proseguirono agli Atlantic Studios nel settembre, ottobre e dicembre 1967.

Ulteriore lavoro fu svolto alla Atlantic nel febbraio 1968, durante una pausa del tour della band.[11] Il mese seguente, Pappalardi ordinò di spedire a Los Angeles uno studio di registrazione mobile al Fillmore Auditorium e al Winterland Ballroom di San Francisco.[11] Sei concerti furono registrati a San Francisco da Pappalardi e dall'ingegnere del suono Bill Halverson, e il materiale extra non incluso in Wheels of Fire finì in Live Cream e Live Cream Volume II.[11] Le registrazioni in studio e il missaggio per l'album furono completati nel giugno 1968, quasi un anno dopo l'inizio delle sessioni.

Il batterista della band Ginger Baker compose tre canzoni per l'album insieme al pianista Mike Taylor. Il bassista Jack Bruce co-scrisse quattro brani con il poeta Pete Brown. Infine, il chitarrista Eric Clapton contribuì al disco scegliendo due brani blues da reinterpretare.[11] Per il secondo disco dal vivo, Felix Pappalardi scelse Traintime perché gli piaceva Jack Bruce alla voce e all'armonica a bocca, e Toad per il lungo assolo di batteria di Ginger Baker, mentre Spoonful e Crossroads furono utilizzate per illustrare l'abilità di Eric Clapton alla chitarra.[11]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

In the Studio (disco uno)[modifica | modifica wikitesto]

  1. White Room – 4:58 (J. Bruce, P. Brown)
  2. Sitting on Top of the World – 4:58 (C. Burnett)
  3. Passing the Time – 4:37
  4. As You Said – 4:20
  5. Pressed Rat and Warthog – 3:13 (G. Baker)
  6. Politician – 4:12 (J. Bruce, P. Brown)
  7. Those Were the Days – 2:53 (G. Baker, M. Taylor)
  8. Born Under a Bad Sign – 3:09 (Booker T. Jones, W. Bell)
  9. Deserted Cities of the Heart – 3:38 (J. Bruce, P. Brown)

Live at the Fillmore (disco due)[modifica | modifica wikitesto]

  1. Crossroads – 4:14
  2. Spoonful – 16:48
  3. Traintime – 6:52
  4. Toad – 16:16

Nonostante il disco sia intitolato Live at the Fillmore, solamente la quarta traccia è stata registrata a Fillmore West. Le altre tre tracce furono registrate dal vivo al Winterland Ballroom di San Francisco[12].

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Wheels of Fire, su British Phonographic Industry. URL consultato il 27 gennaio 2023.
  2. ^ Wheels of Fire, AllMusic.
  3. ^ History of Cream, su thoughtco.com, about.com. URL consultato il 26 dicembre 2013.
  4. ^ Colin Larkin, Cream: Albums, in The Virgin Encyclopedia of Popular Music, Random House, 2013, ISBN 978-1448132744.
  5. ^ Cream: Wheels of Fire, su acclaimedmusic.net. URL consultato il 23 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2016).
  6. ^ 500 Greatest Albums of All Time, in Rolling Stone. URL consultato il 13 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2018).
  7. ^ It's A Roller-coaster Career From Blues To Pop And Back, su articles.chicagotribune.com.
  8. ^ Wheels of Fire – Product Reviews – Musician, su cduniverse.com. URL consultato il 27 maggio 2018.
  9. ^ David Bowling, The Daily Vault Music Reviews: Wheels of Fire, in dailyvault.com, 2019. URL consultato il 17 febbraio 2019.
  10. ^ The History of Rock Music. Cream, su scaruffi.com. URL consultato il 13 dicembre 2022.
  11. ^ a b c d e f Michael Schumacher, Chapter 4: Power Trio (1966–68), in Crossroads: The Life and Music of Eric Clapton, 1st, New York City, Hyperion, 1995, pp. 96–100, 102, ISBN 0-7868-6074-X.
  12. ^ Note interne dell'album The Very Best of Cream.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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