Welträtsel

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Il termine Welträtsel (in italiano Enigma del mondo o anche L'enigma dell'universo) allude alla natura ultima dell'universo e della vita. Benché introdotto dal fisiologo Emil Heinrich Du Bois-Reymond, il termine è stato associato, per oltre un secolo, principalmente al filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, che lo menzionò in Così parlò Zarathustra, ed al biologo e filosofo Ernst Haeckel, che scrisse il libro intitolato Die Welträtsel.

La domanda e la risposta all'Enigma del Mondo sono state anche fonte di ispirazione per alcune composizioni musicali, come ad esempio la progressione armonica irrisolta creata dal compositore Richard Strauss alla fine di Così parlò Zarathustra e resa famosa dal film 2001: Odissea nello spazio.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Welträtsel fa riferimento a uno scritto del fisiologo berlinese Emil Heinrich Du Bois-Reymond, che essendo rigorosamente materialista, in una famosa allocuzione all'Accademia prussiana delle scienze a Berlino nel 1880 elencò i sette "misteri dell'universo" (Welträtsel). Tre di essi sarebbero sempre rimasti irrisolti perché "trascendenti" le capacità scientifiche dell'uomo,[1] non sapendo egli spiegarsi come diverse combinazioni di atomi nel suo cervello potessero produrre, a suo dire, le esperienze originarie e innegabili del dolore, del desiderio, dei profumi, dei suoni, dei colori; perciò egli concluse con le famose parole Ignoramus et ignorabimus («ignoriamo e ignoreremo»).

Nietzsche[modifica | modifica wikitesto]

L'opinione di Nietzsche sul Welträtsel venne espressa in Così parlò Zarathustra (1883-1891); tuttavia, la sua influenza diretta sul termine riguardò solo pochi anni della vita del filosofo, a causa della sua salute cagionevole.

Haeckel[modifica | modifica wikitesto]

Ernst Haeckel, pur condividendo la filosofia monista di Du Bois-Reymond, riteneva che non ci fosse alcun limite alla conoscenza umana e scrisse perciò un saggio, intitolato appunto Die Welträtsel (1895-99),per combattere la tesi di Du Bois-Reymond. Haeckel considerava il Welträtsel come una doppia domanda, della forma: "Qual è la natura dell'universo fisico e qual è la natura del pensiero umano?", che doveva avere una risposta unica, dal momento che gli esseri umani e l'universo erano contenuti all'interno di un solo sistema di tipo monista. Nel testo "Il monismo, legame fra Religione e Scienza" (1895) Haeckel ha scritto:

«La lezione seguente sul monismo è un indirizzo informale presentato estemporaneamente il 9 ottobre 1892, a Altenburg, in occasione del settantacinquesimo anniversario della Naturforschende Gesellschaft des Osterlandes[2] [...] il "rigoroso" fisiologo berlinese ha escluso questa conoscenza dalla sua mente e, con una miopia quasi inconcepibile, ha posto questa speciale questione neurologica a fianco del grande "Enigma del Mondo", la questione fondamentale della sostanza, la questione generale del rapporto tra materia ed energia. Come ho sottolineato molto tempo fa, queste due grandi questioni non sono due distinti "Indovinelli del Mondo." Il problema neurologico della coscienza è solo un caso speciale dell' onnicomprensivo problema cosmologico, la questione della sostanza. Se avessimo compreso la natura della materia e dell'energia, dovremmo anche capire come la sostanza sottostante ad esse possa, sotto certe condizioni, sentire, desiderare e pensare. Negli animali superiori la coscienza, come il sentire e il volere, è un'elaborazione meccanica delle cellule gangliari, e come tale deve essere ricondotta a eventi chimico-fisici nel loro plasma.»

William James[modifica | modifica wikitesto]

Il filosofo William James ha messo in dubbio l'atteggiamento di pensare che ci sia una sola risposta applicabile a tutto e tutti, una e una sola verità assoluta. Nel settimo capitolo del suo libro Pragmatismo (1907) ha scritto riguardo al Welträtsel[3]:

«Tutte le grandi risposte all'enigma del mondo, costituite da una sola parola, come Dio, l'Uno, la Ragione, la Legge, lo Spirito, la Materia, la Natura, la Polarità, il processo dialettico, l'Idea, il Sé, la Superanima, traggono da questo ruolo oracolare l'ammirazione che gli uomini hanno profuso su di esse. L'universo è rappresentato tanto dai dilettanti di filosofia quanto dai professionisti come una strana specie di sfinge pietrificata, il cui fascino consiste per l'uomo in una sfida monotona ai suoi poteri divinatori. La Verità: che idolo perfetto per una mente razionalista!»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nicholas Rescher, I limiti della scienza, p. 139, Armando Editore, 1990.
  2. ^ L'"Associazione per le ricerche di storia naturale delle terre orientali", fondata nel 1817, è una delle molte associazioni di questo tipo che nacquero in Germania nel XIX secolo.
  3. ^ "The Project Gutenberg EBook of Pragmatism, by William James" (text), Lecture VII, Project Gutenberg, 2002, Gutenberg.org webpage:Gutenberg-Pragmatism Archiviato il 5 giugno 2011 in Internet Archive..
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