Volo Pacific Southwest Airlines 1771

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Volo Pacific Southwest Airlines 1771
Un Pacific Southwest Airlines British Aerospace BAe 146-200, simile a quello coinvolto
Tipo di eventoDirottamento aereo
Data7 dicembre 1987
TipoIntrusione in cabina di pilotaggio e manovra suicida
LuogoCayucos, California
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Coordinate35°31′20″N 120°51′25″W / 35.522222°N 120.856944°W35.522222; -120.856944
Tipo di aeromobileBritish Aerospace BAe 146
Nome dell'aeromobileThe Smile of Stockton
OperatorePacific Southwest Airlines
Numero di registrazioneN350PS
PartenzaAeroporto Internazionale di Los Angeles, Los Angeles, Stati Uniti
DestinazioneAeroporto Internazionale di San Francisco, San Francisco, Stati Uniti
Occupanti43
Passeggeri38
Equipaggio5
Vittime43
Feriti0
Sopravvissuti0
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Stati Uniti d'America
Volo Pacific Southwest Airlines 1771
Dati estratti da Aviation Safety Network[1]
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia

L'incidente al volo Pacific Southwest Airlines 1771 fu un disastro aereo avvenuto il 7 dicembre 1987 nei pressi di Cayucos, California (negli Stati Uniti d'America), allorché un BAe 146 della compagnia PSA in servizio tra Los Angeles e San Francisco venne dirottato da un ex dipendente della US Airways (facente parte del medesimo gruppo), David Burke, al fine deliberato di farlo schiantare e "vendicare" il suo licenziamento da parte della compagnia aerea.[1]

Tutti i 43 passeggeri e l'equipaggio a bordo dell'aereo morirono, cinque dei quali, compresi i due piloti, furono presumibilmente uccisi a colpi di arma da fuoco prima che l'aereo precipitasse.

L'incidente fu il secondo peggior omicidio di massa nella storia della California, dopo l'analogo incidente del Volo Pacific Air Lines 773 nel 1964. il secondo incidente mortale di PSA dopo il Volo Pacific Southwest Airlines 182.

Velivolo ed equipaggio[modifica | modifica wikitesto]

L'aereo coinvolto era un British Aerospace 146-200A, che aveva volato per la prima volta il 24 novembre 1984 ed era stato consegnato alla Pacific Southwest Airlines il 7 dicembre, esattamente tre anni prima del dirottamento. L'aereo si chiamava The Smile of Stockton ed era alimentato da quattro motori turbofan Lycoming ALF502R-3.[1][2][3]

L'equipaggio di volo era composto dal capitano Gregg Lindamood (43) e dal primo ufficiale James Howard Nunn (48), che lavoravano per la compagnia aerea rispettivamente dal 1973 e dal marzo 1987. Il capitano Lindamood aveva 11.000 ore di volo, di cui 1.500 sul BAe-146. Il primo ufficiale Nunn aveva 12.000 ore di volo, ma solo 300 di queste erano sul BAe-146.[4] A bordo c'erano tre assistenti di volo: Debbie Nissen Neil (37), Debra Watterson Vuylsteke (32) e Julie Gottesman (20), impiegate dalla compagnia aerea rispettivamente nel 1970, 1977 e 1987.[4]

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

David Burke, responsabile della strage.

David Burke nacque il 18 maggio 1952 nel Regno Unito da genitori giamaicani. In seguito con la famiglia si trasferì negli Stati Uniti, a Rochester, dove iniziò a lavorare nel trasporto aereo.

Ben presto la sua condotta lavorativa destò perplessità: fu tra l'altro sospettato di sfruttare la possibilità di volare gratis con la compagnia aerea per cui era impiegato al fine di trasportare cocaina dalla Giamaica; nessuna accusa formale venne però formulata contro di lui. Alcune sue precedenti fidanzate e alcuni suoi conoscenti lo descrivevano come un uomo violento.[5]

Passato a lavorare per la US Airways, che nel 1986 si era fusa con la Pacific Southwest Airlines, sul finire del 1987 Burke fu licenziato a seguito di un furto da lui commesso per il valore di 69 dollari e per il sospetto che avesse compiuto altri crimini.[6] Egli tentò di convincere il suo supervisore, Raymond F. Thomson, a reintegrarlo, ma gli venne opposto un diniego.

Burke era un passeggero abituale del volo PSA 1771, che usava per tornare a casa a San Francisco dal suo lavoro all'aeroporto di Los Angeles; dopo il fallimentare colloquio con l'ormai ex datore di lavoro, venuto a sapere che quest'ultimo avrebbe preso a sua volta tale volo, acquistò nuovamente un biglietto, stavolta con l'obiettivo di "farla pagare" alla compagnia per il suo licenziamento.[7]

Grazie alle sue credenziali dell'US Airways, che aveva omesso di restituire alla Compagnia, Burke poté salire a bordo del quadrimotore BAe 146 della PSA armato di pistola, evitando i controlli di sicurezza all'aeroporto di Los Angeles.[8]

Il volo[modifica | modifica wikitesto]

USAir, che aveva recentemente acquistato Pacific Southwest Airlines (PSA), ha licenziato David A. Burke, un agente di biglietteria,[9] per un piccolo furto di 70 dollari dalle ricevute dei cocktail di bordo; era stato anche sospettato di coinvolgimento in un giro di narcotici.[6] Dopo aver incontrato Ray Thomson, il suo manager, nel tentativo fallito di essere reintegrato, Burke acquistò un biglietto sul volo PSA 1771, un volo giornaliero dall'Aeroporto Internazionale di Los Angeles (LAX) all'Aeroporto Internazionale di San Francisco (SFO). Thomson era un passeggero del volo, che prendeva regolarmente per i suoi spostamenti quotidiani dal suo posto di lavoro al LAX a casa sua nella zona della Baia di San Francisco.[10] Il volo 1771 è partito da LAX alle 15:31 PST, con arrivo a San Francisco alle 16:43.[11]

Utilizzando le credenziali di un dipendente USAir che non si era ancora arreso, Burke, armato con un revolver Smith & Wesson Model 29 .44 Magnum che aveva preso in prestito da un collega, è stato in grado di aggirare il normale checkpoint di sicurezza dei passeggeri all'aeroporto di Los Angeles.[12] Ha ottenuto l'accesso all'aereo attraverso la porta dell'equipaggio chiusa a chiave utilizzando il codice di accesso inciso sopra la serratura, come riportato da uno degli avvocati che rappresentano le famiglie di due passeggeri morti. Dopo essere salito sull'aereo, Burke ha scritto un messaggio su una borsa per il mal d'aria, ma non è noto se abbia dato o meno il messaggio a Thomson perché lo leggesse prima di sparargli. La nota diceva:

Ciao Ray. È quasi assurdo che siamo finiti così. Ti ho chiesto un po' di pietà per la mia famiglia, ricordi? Bene, io non l'ho ricevuta e neanche tu l'avrai.[6][13][14]

Mentre l'aereo si trovava in crociera a circa 6 700 metri s.l.m., il Cockpit Voice Recorder registrò il suono di una persona entrare ed uscire dalla toilette; pochi istanti dopo, mentre pilota e co-pilota si stavano informando sulle turbolenze, si udirono due spari nella cabina passeggeri, probabilmente esplosi da Burke contro Thomson, seguiti dalle urla di terrore dei passeggeri.

Immediatamente il co-pilota immise nel transponder il codice 7700 (indicativo di "emergenza generica") e avvertì il controllo del traffico aereo di aver udito il rumore dei colpi d'arma da fuoco: questa rimase l'ultima comunicazione radio giunta dal volo 1771.

A questo punto la scatola nera registrò il rumore della porta della cabina di pilotaggio che si apriva e una voce femminile, verosimilmente di una hostess, che diceva all'equipaggio: "Abbiamo un problema". Il comandante fece in tempo a rispondere: "Che genere di problema?", dopodiché si udì un nuovo sparo (che verosimilmente uccise l'assistente di volo) e la voce di Burke annunciare: "Sono io il problema". Il dirottatore quindi esplose altri colpi di pistola contro i membri dell'equipaggio, così da ucciderli o neutralizzarli, quindi (come desunto dall'analisi combinata di CVR - che registrò l'aumento del rumore del parabrezza - e Flight Data Recorder) si sedette ai comandi, mise le manette dei motori al massimo e spinse in avanti il volantino. Poco dopo venne registrato un ulteriore sparo, che verosimilmente uccise un altro pilota che era presente a bordo dell'aereo e che aveva tentato di riprendere il controllo del mezzo; l'ipotesi che Burke si fosse suicidato con questo colpo venne esclusa poiché si trovò un frammento della falange dell'attentatore sul grilletto, segno che l'arma era stata tenuta saldamente fino all'impatto.[15]

L'aereo andò quindi in velocissima picchiata e si schiantò alle 16:16 nelle montagne di Santa Lucia, non lontano da Paso Robles, ad una velocità approssimativa di 1240 km/h, di poco superiore a quella del suono, disintegrandosi completamente. La forza dell'impatto fu tale da sminuzzare i corpi delle 43 persone a bordo, tanto che il più grande resto umano rinvenuto fu un piede protetto dalla sua scarpa. I resti di 27 passeggeri non vennero mai identificati.

Il sacchetto del vomito col messaggio di commiato e pochi altri frammenti, tra cui alcune parti dell'arma di Burke, si salvarono rimbalzando sul suolo e sfuggendo quindi alle fiamme che consumarono i resti dell'aereo, ma furono comunque necessari due giorni di scavi per poter rinvenire tutti i frammenti sopravvissuti all'impatto.

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il disastro vennero introdotte numerose leggi federali, tra cui una per imporre l'immediato ritiro delle credenziali dopo un licenziamento[16], e un'altra che impose le stesse misure di sicurezza adottate per i passeggeri anche per gli equipaggi.

L'incidente provocò la morte di 3 manager e del Presidente di Chevron Corporation e di 3 membri del Direttivo della Pacific Bell: questo fatto portò all'introduzione, in molte Società, di regolamenti interni atti a evitare la presenza sullo stesso volo di un eccessivo numero di manager.

Nella sezione "Giardino della Speranza" del Los Osos Valley Memorial Park, una lapide in granito e bronzo onora le 42 vittime del volo 1771, e un certo numero di passeggeri e dell'equipaggio sono sepolti in quel cimitero.[17]

Il volo PSA 1771 nei media[modifica | modifica wikitesto]

Il volo PSA 1771 è stato analizzato nella puntata Blocco ai reattori della undicesima stagione del documentario Indagini ad Alta Quota trasmesso da National Geographic Channel.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Harro Ranter, ASN Aircraft accident British Aerospace BAe-146-200 N350PS Paso Robles, CA, su aviation-safety.net. URL consultato il 26 gennaio 2020.
  2. ^ "PSA N350PS (BAe 146 / Avro RJ - MSN 2027)", su airfleets.net.
  3. ^ "N350PS Pacific Southwest Airlines (PSA) British Aerospace 146-200A", su planespotters.net.
  4. ^ a b "41 of 43 Victims Identified With PM-Plane Crash, Bjt", su apnews.com (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2020).
  5. ^ (EN) Knight-Ridder, Jet Crash Suspect Had Violent Side, in Chicago Tribune, 11 dicembre 1987.
  6. ^ a b c (EN) Judith Cummings, Kin of suspect defiant and contrite, in The New York Times, 11 dicembre 1987.
  7. ^ (EN) Gun-toting fired employee linked to PSA plane crash; ex-boss was also on flight, in Los Angeles Times, 8 dicembre 1987.
  8. ^ (EN) Security badges lost, in Houston Chronicle, 17 dicembre 1987. URL consultato il 23 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2012).
  9. ^ "From the Archives: Crash of a Pacific Southwest Airlines jetliner centers on fired employee", su latimes.com.
  10. ^ "Gun-Toting Fired Employee Linked to PSA Plane Crash : Ex-Boss Was Also on Flight", su latimes.com.
  11. ^ "California Plane Crash Kills 44; Gunshots Are Reported in Cabin", su nytimes.com.
  12. ^ "Security badges lost", su chron.com (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2012).
  13. ^ (EN) Note of doom found in PSA jet wreckage; message apparently written by fired USAir employee supports FBI's theory of vengeance, in Los Angeles Times, 11 dicembre 1987.
  14. ^ (EN) E. Malnic, K. Murphy, PSA Gunman's Note Told Boss He Was About to Die : Message Written on Paper Bag, in Los Angeles Times, 10 dicembre 1987.
  15. ^ Ex-worker's badge found, su chron.com (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2012).
  16. ^ Katrina Pescador, Alan Renga e Pamela Gay, San Diego International Airport, Lindbergh Field, Arcadia Publishing, 2012, pp. 110, ISBN 978-0-7385-8908-4.
  17. ^ "PSA Flight 1771 Memorial Cache"., su geocaching.com.

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