Valico di Prebenico

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Valico di Prebenico
StatiBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Slovenia Slovenia
Regione  Friuli-Venezia Giulia
Litorale
Provincia  Trieste
Litorale-Carso
Località collegatePrebeneg e San Servolo (Socerb)
Altitudine282 m s.l.m.
Coordinate45°35′27.2″N 13°51′11.99″E / 45.59089°N 13.85333°E45.59089; 13.85333
Altri nomi e significatiValico confinario di San Servolo
(mejni prehod Socerb)
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Valico di Prebenico
Valico di Prebenico

Il valico di Prebenico è un valico di frontiera fra l'Italia e la Slovenia.

Collega le località di Prebeneg (in comune di San Dorligo della Valle, nell'ex provincia di Trieste) e di San Servolo (Socerb) (in comune di Capodistria). Da parte slovena è chiamato, per l'appunto, valico confinario di San Servolo (mejni prehod Socerb). Tale nome è di uso comune anche da parte italiana.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il valico è detto di Prebenico, dal nome italiano della località nei pressi del quale è posizionato. Il nome sloveno deriva dalla località più vicina al valico, San Servolo. Il valico è posizionato in zona boschiva, denominata Gornji Plehnek.

Da parte italiana vi termina l'ex strada provinciale 11, che parte dall'incrocio dell'ex dazio sulla Strada Regionale 14, nei pressi del bivio ad H, che permette la connessione con Trieste, Basovizza, la Strada Statale 202 e i principali centri del comune di San Dorligo della Valle. Da parte slovena vi giunge una strada che parte da Castel e che termina presso l'uscita autostradale della Capodistria-Lubiana.

Il valico è caratterizzato da traffico locale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il valico è stato istituito nel 1947, a seguito della modifica del confine orientale dell'Italia, disegnata dal trattato di Parigi.

Fino al 1954 fu valico tra la zona A del Territorio Libero di Trieste e la Jugoslavia. Con l'annessione della zona A alla Repubblica italiana il valico divenne di frontiera tra l'Italia e la Jugoslavia, a cui subentrò, dal 1991, la neoindipendente Slovenia.

Era un valico di seconda categoria, ovvero poteva essere superato dalle persone dotate di apposito lasciapassare, che era concesso ai soli residenti in aree nei pressi del confine tra i due Paesi. Il valico era soggetto al controllo della Brigata di Prebenico della Guardia di Finanza, fino alla soppressione della brigata stessa, avvenuta il 1º gennaio 2008.[3] Nel 1970 il traffico venne indicato, secondo i dati della Camera di commercio di Trieste, in 28.771 passaggi, che aumentò, nel 1973, a 44.747, per poi calare, nel 1975, a 39.582. Il dato lo poneva tra i valichi permanenti meno frequentati della provincia di Trieste, precedendo il solo valico di Gropada. Il calo del traffico venne imputato, tra le varie cause, all'andamento del cambio fra lira italiana e dinaro jugoslavo.[4]

Con l'entrata della Slovenia nell'area Schengen, il 21 dicembre 2007, l'accesso al valico è stato liberalizzato. In tale occasione venne organizzata una manifestazione celebrativa.[5] Già dal 1º febbraio 2006 solo la polizia italiana aveva proseguito nel controllo dei documenti per le persone che transitavano al valico.[1]

Nel 2013 la Provincia di Trieste finanziò la risistemazione della pavimentazione stradale del valico e del piazzale ove era posta la guardiola.[6]

Dall'11 marzo 2020 le autorità slovene, al fine di prevenire un aumento del numero dei contagi da COVID-19, stante la situazione italiana, decidono di incrementare i controlli sanitari al confine, lasciando aperti solo i valichi più importanti. Il valico di Prebenico viene perciò chiuso alla circolazione,[7] fino al 15 giugno successivo.[8]

Dal 29 marzo 2021 il valico viene nuovamente chiuso, per la recrudescenza dell'epidemia in Slovenia, dopo che nei giorni precedenti ne era già stata limitata l'apertura oraria.[9] Il 28 aprile successivo il valico viene riaperto.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Sergio Rebelli, La polizia slovena lascia i valichi, in Il Piccolo, 29 gennaio 2006, p. 26. URL consultato il 2 marzo 2020.
  2. ^ Dolce, p. 29.
  3. ^ Trieste, su lascuolaalpinagdfsiamonoi.it. URL consultato l'8 marzo 2020.
  4. ^ Dolce, p. 30.
  5. ^ Cristina Polselli, A Sgonico attraverso l'antica strada del latte, in Il Piccolo, 24 dicembre 2007. URL consultato il 1º maggio 2020.
  6. ^ La Provincia restaura otto valichi minori e la viabilità carsica, in Il Piccolo, 1° agosto 2013. URL consultato il 2 marzo 2020.
  7. ^ Covid-19, le regole per entrare in Slovenia. Controlli sanitari e certificazioni, su triesteallnews.it, 13 marzo 2020. URL consultato il 27 marzo 2020.
  8. ^ Coronavirus: Slovenia riapre a Italia,via barriere a valichi, in ansa.it, 15 giugno 2020. URL consultato il 16 giugno 2020.
  9. ^ TRIESTE SLOVENIA: CHIUSI I CONFINI MINORI, SI PASSA SOLO CON IL TAMPONE, su telequattro.medianordest.it, 30 marzo 2021. URL consultato il 2 aprile 2021.
  10. ^ Slovenia: da domani non ci saranno più punti di controllo ai confini, su triesteprima.it, 27 aprile 2021. URL consultato il 29 aprile 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Dolce, Piano comunale di sviluppo e di adeguamento del commercio – Parte prima, Comune di Duino Aurisina, 1976.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]