Utente:Rosa Mauro/Sandbox2

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Titanus Museum
Ubicazione
StatoBandiera di San Marino San Marino
LocalitàCittà di San Marino
Caratteristiche

Il Titanus Museum è un museo multimediale situato a Città di San Marino dedicato alla storia di San Marino.

Il museo[modifica | modifica wikitesto]

Il museo è costituito da tre sale:

  • Sala Antica
  • Sala Moderna
  • Sala Contemporanea

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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Nei media[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

  • Genova ore 11:36, regia di Emiliano Bechi Gabrielli (2019)
  • 43. Il ponte spezzato, regia di Philippe Blanc (2019), documentario della RSI
  • Il Ponte di Genova: cronologia di un disastro, regia di Marco Visalberghi (2019), documentario di National Geographic
  • Il Ponte della vergogna, regia di Fabio Giovinazzo (2021)
  • ll crollo [The Collapse], regia di Massimo Cannarella ed Enrico Fravega (2022)
  • Senza Respiro 14 Agosto 2018 ore 11.36, regia di Franco Nativo (2023)

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Musica[modifica | modifica wikitesto]

  • C'è da fare (2019), che vede la collaborazione di venticinque artisti della musica italiana realizzato per devolvere interamente i proventi alla comunità colpita dalla tragedia del crollo. L'ideatore del progetto è stato il comico genovese Paolo Kessisoglu, che ha composto il testo della canzone[1].
  • Al di là del Ponte di Fabrizio Nitti (2019).
  • Il Ponte Morandi del Collettivo Coraut (2019)
  • Piove sulla mia anima (2019) di Laura Battiloro, sorella di Giovanni.
  • Sospeso (2019) di Francesco Ciccotti dedicata alla piccola vittima Samuele Robbiano (7 anni).

Libri[modifica | modifica wikitesto]

Vito Casalinuovo
NascitaSan Vito sullo Ionio, 21 febbraio 1898
MorteDongo, 28 aprile 1945
Cause della mortefucilazione
EtniaItaliano
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Repubblica Sociale Italiana Repubblica Sociale Italiana
Forza armata Regio esercito
MVSN
Guardia Nazionale Repubblicana
ArmaFanteria
Anni di servizio1915-1918
1935-1945
GradoColonnello
Guerre
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Vito Casalinuovo (San Vito sullo Ionio, 21 febbraio 1898Dongo, 28 aprile 1945) è stato un militare italiano, colonello e console della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in provincia di Catanzaro, Casalinuovo proveniva da una famiglia di agricoltori ed era il settimo di sette fratelli. Dopo aver completato gli studi presso il Liceo Classico di San Vito sullo Ionio, si arruolò volontario nella Prima Guerra Mondiale, distinguendosi nel Raggruppamento Artiglieria d’Assalto.

Raggiunse il grado di maggiore nell'Esercito, servendo anche nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN) e partecipando attivamente alla Guerra Civile Spagnola. Nel 1921, aderì al Partito Nazionale Fascista (PNF), assumendo il ruolo di "Sciarpa Littorio".

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Casalinuovo ebbe incarichi di rilievo, tra cui quello di Comandante della 221. Legione Egea "Conte Verde" a Rodi nel Dodecaneso italiano e di responsabile del Quartier Generale del Comando Generale del MVSN. In seguito alla liberazione di Mussolini dal Gran Sasso, Casalinuovo fu uno degli otto Giudici effettivi del Tribunale Speciale Straordinario che emise la sentenza di condanna a morte per alcuni membri del Gran Consiglio del Fascismo nel processo di Verona.

Il 3 settembre 1944 venne nominato Ufficiale d’Ordinanza del Duce e visse con la moglie a Gargnano sul lago di Garda fino al 19 aprile 1945.

Il 25 aprile 1945, seguendo Mussolini nella sua ritirata lascia la prefettura di Como, venne catturato a Musso e ucciso a Dongo il 28 aprile e il suo corpo fu esposto a Milano il giorno successivo in piazzale Loreto. Inizialmente sepolto nel cimitero di Musocco di Milano, nel 1947 il corpo venne trasferito in un treno merci e sepolto a San Vito sullo Ionio[2].

Era zio di Aldo e Mario, eletti entrambi deputati nel dopoguerra.

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2017 nel monumento ai caduti del suo paese natale c'era il suo nome tra i caduti della Seconda guerra mondiale e la scoperta suscitò polemiche che però non portarono a nulla di fatto[3].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Sciarpa Littorio - nastrino per uniforme ordinaria