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Lamberto Ferri Ricchi

Dati generali
ProfessioneGeologo

Lamberto Ferri Ricchi (Roma, 11 gennaio 1941) è un geologo, esploratore, speleologo, subacqueo, fotografo, tecnologo, ricercatore e scrittore italiano È autore di una notevole produzione letteraria scientifica, tecnica e divulgativa, nell’ambito delle scienze geologiche, storiche e archeologiche.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pratica l’attività subacquea con autorespiratore dall’età di diciotto anni. Nel periodo liceale si occupa di aeromodellismo, meccanica, elettronica e fotografia. Nel periodo universitario indirizza le sue attività alla conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio monumentale, archeologico e naturalistico meno accessibile, mediante esplorazioni speleologiche e subacquee, utilizzando attrezzature e tecniche da lui ideate e realizzate e divulga i suoi lavori su pubblicazioni scientifiche e riviste internazionali. Nel 1968 si laurea in scienze geologiche. Nella sua qualità di geologo libero professionista, con specifiche competenze in svariati campi applicativi, riceve incarichi da privati e da enti pubblici, continuando, nondimeno, le sue attività esplorative e di ricerca.

Ha pubblicato oltre 100 lavori a carattere scientifico e divulgativo su atti di congressi, riviste specializzate, enciclopedie e manuali tecnici quali Mondo Sommerso, Scienza e Vita, Atlante, Speleologia, Plongèes, Océans, Archeologia, Reader's Digest, corredati di foto.

Nel 2001 pubblica il libro Oltre l'Avventura - Misteri e meraviglie del mondo sotterraneo e sommerso, con dettagliate descrizioni delle sue principali esplorazioni, ricerche e scoperte speleologiche, geo-archeologiche e subacquee. L’opera è stata premiata nel 2003 con la "Maschera di Omero" alla manifestazione letteraria "Premi Internazionali Città di Gaeta, Letteratura di Viaggio e d’Avventura" presieduta da Folco Quilici. Nel 2015 pubblica on line il libro sul suo sito[1] affinché l’attività da lui svolta fosse consultabile gratuitamente da chiunque. Ha condotto tutte le esplorazioni, studi, ricerche con il solo supporto di sponsor e collaboratori, rendendo subito disponibili i risultati conseguiti tramite convegni, conferenze e pubblicazioni.

Attività speleologica subacquea[modifica | modifica wikitesto]

Pioniere della speleologia subacquea, è tra gli ideatori e codificatori delle prime tecniche esplorative speleosubacquee e delle relative didattiche. Addestra una équipe di specialisti, per i quali crea nel 1964 il neologismo speleosub (1,2). Dal 1963 al 1978 progetta, dirige e documenta esplorazioni subacquee in grotte sommerse e antichi acquedotti (1,3b,3c,3e) con il supporto logistico del gruppo speleologico URRI di Roma.

Negli anni sessanta e settanta è tra i volontari del Soccorso Alpino e Speleologico del Lazio, organizza il recupero di una salma nell’abisso profondo 90 metri La Vettica (Pastena, FR) (1) e opera in diverse altre circostanze (1,2b, 3a). Poi è docente e consulente di speleologia subacquea presso il CNAS (Centro Nazionale Addestramento Sommozzatori VV.F.), oggi Nucleo speleo-alpino-fluviale, dove collabora con l’ing. Giorgio Chimenti (2a), responsabile nazionale della specialità; nel 1984 è da lui chiamato per ricercare e recuperare un sub disperso nella Grotta dell'Elefante Bianco (Valstagna, VC) utilizzando per la prima volta un ROV (sottomarino a comando remoto) (3) e individuandolo a 65 metri di profondità. (2b,2d)

Nel 1964 esplora i sifoni terminali della Grotta a Male (1,4) (1964, Assergi, AQ) alle falde del Gran Sasso. Nel 1970, esplora con Carlo Dernini la Risorgenza di Cala Luna nei pressi delle Grotte del Bue Marino a Cala Gonone (Dorgali, NU) conquistando due record mondiali di percorrenza subacquea in grotta sommersa (1,4a); successive esplorazioni della risorgenza da parte degli speleosub sardi Leo Fancello e Roberto Loru e di quelli cecoslovacchi guidati da Daniel Hutnan (4ac), porteranno alla scoperta di un sistema di gallerie sbarrate da numerosi sifoni che si sviluppano, al momento (2019), per circa 76 chilometri: uno dei complessi carsici più importanti ed estesi al mondo (4a, 4ab).

Tra il 1969 e il 1972 esplora, studia e documenta numerose grotte sommerse sotto i promontori di Punta Giglio e di Capo Caccia (Alghero, SS) tra le quali la Grotta di Nereo, la più grande grotta sommersa del Mediterraneo, con diramazioni che si estendono per circa 500 metri. I suoi reportage le fanno conoscere al grande pubblico dei subacquei, tanto che diverranno ben presto oggetto di visite speleoturistiche organizzate (1,8, 8a). Le grotte, considerate come uno dei santuari del mare, rientrano oggi tra i siti tutelati dall’Unesco.

Tra il 1964 e il 1968 esplora l’intero ramo attivo del complesso carsico Grotte di Pastena-Falvaterra (FR) della lunghezza di 2220 metri, sbarrato da sette sifoni consecutivi, con la collaborazione di Mario Ranieri (3f) e del dott. Vittorio Castellani (1,3a,3d). L’impresa ha notevole risalto sulla stampa mondiale (1,4b, 4c, 4d, 4e, 4f, 4g, 4l, 4m, 4n). In seguito, su incarico della Cassa per il Mezzogiorno, redige con l’arch. Paolo Fiore il progetto esecutivo per la valorizzazione turistica delle Grotte di Pastena (1974) che prevede l’ammodernamento dei vecchi sentieri turistici e l’aggiunta di un nuovo suggestivo percorso lungo il ramo attivo (1). Il progetto contempla anche l’eliminazione dei sifoni del ramo attivo, in quanto responsabili delle continue sommersioni delle Grotte e di un vasto territorio antistante.

Nel 2004, su incarico del Comune di Falvaterra, idea le opere per la valorizzazione turistica degli ambienti terminali del ramo attivo, oggi noti come Monumento naturale delle Grotte di Falvaterra e Rio Obaco (2004): un complesso di gallerie e passerelle senza barriere architettoniche, tali da consentire l’accesso agli ambienti sotterranei anche ai disabili su carrozzine.

L’agevole accesso alla Grotta consente al direttore delle Grotte, dott. Augusto Carè, di istituire anche la loro visita in forma speleoturistica, una sorta di torrentismo sotterraneo, con l’opportunità, per i più esperti, di compiere l’attraversamento completo del ramo attivo. Le Grotte di Pastena e di Falvaterra hanno la qualifica di “eccellenza” sui più noti siti privati e turistici (9a,9b,9c).

Attività geo-archeologica[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1961 opera nel settore archeologico subacqueo collaborando anche con gli esperti del settore dott. Franco Papò, ing. Alessandro Fioravanti, Peter Throckmorton e gli archeologi dott. Elisha Linder e dott. Claudio Mocchegiani Carpano.

Nel 1965 esplora con Mario Ranieri un lungo cunicolo etrusco allagato sotto Tarquinia (VT), superando uno stretto e angusto sifone (1,9d). Fornisce assistenza ai suoi lavori anche Johan Reinhard, esploratore e antropologo statunitense presso la National Geographic Society. Nel 1966 partecipa a ricerche archeologiche subacquee nel fiume Garigliano condotte da una missione americana diretta dal prof. S. Dominic Ruegg.

Nel 1971 effettua con Emanuele Loret e il Gruppo Archeologico Romano alcuni sondaggi archeologici subacquei nel laghetto all’interno della Grotta Polesini (Tivoli, RM), ben nota per aver restituito importanti testimonianze archeologiche d’epoca preistorica (1).

Nel 1971 rinviene tre giacimenti preistorici sommersi nel lago di Mezzano, (Valentano, VT) (1,10,10b,11b). Successivamente, su incarico del Soprintendente alle Antichità dell’Etruria Meridionale dott. Mario Moretti, organizza e dirige una missione per la mappatura dei giacimenti e il recupero dei materiali archeologici, utilizzando attrezzature subacquee d’avanguardia (1,10,10a, 10b). Studia e determina le cause della sommersione dei siti (1,12).

A partire dal 1964 esplora sistematicamente i fondali di numerosi fiumi, sorgenti (1,9d), laghi situati nell’Italia centrale e dei loro antichi emissari sotterranei. Individua, documenta e studia alberi subfossili di epoca romana sul fondale del lago di Martignano (1972) (1,11, 11a, 11d) e un giacimento palafitticolo preistorico sommerso sul fondale del lago di Bracciano in zona Vicarello (11e) (1974). I risultati delle sue ricerche geologiche e archeologiche in vari laghi dell’Italia Centrale lo conducono a determinare e a datare antichi livelli lacustri per lungo tempo stabili, diversi dagli attuali, e ad attribuirne le cause delle variazioni di livello a cambiamenti climatici (1,12). Effettua correlazioni tra elementi geologici, archeologici, climatici, avvenimenti storici e le antiche variazioni di livello dei laghi dell’Italia centrale che lo portano a pubblicare, nel 1970, una sua teoria circa l’influenza che ebbero i mutamenti del clima sugli avvenimenti storici degli ultimi millenni (1,12, 12a, 12b).

Su incarico del soprintendente alle antichità dell'Etruria prof. Guglielmo Maetzke e sotto la direzione archeologica del prof. Giorgio Monaco esegue con l’ing. Alessandro Fioravanti indagini, studi e ricerche sulla nave oneraria romana nota come relitto di Procchio, (Isola d’Elba) (1,13, 13a, 13b), che rappresenta, per la particolarità delle merci rinvenute, uno dei più importanti relitti navali dell'età romana. Realizza, con tecniche e attrezzature da lui ideate, un fotomosaico subacqueo completo della nave e individua, nel carico, un raro minerale, l’huntite, indicandone l’uso come belletto (1969) (1,13). Utilizzo confermato, successivamente, da altri studiosi. (14).

Nel 1972 organizza una spedizione speleo archeologica subacquea a Capo Caccia (Alghero, SS), s’immerge nella grotta della Dragunara, profonda 45 metri, dove il sub Gege Russino aveva segnalato la presenza di materiale ceramico di antica fattura. Studia il sito e spiega la causa di quell’insolita presenza. (1, 8a).

Nel 1974, su incarico del magistrato Alberto Maritati, esegue, con il Prof. Arrigo Cigna (1,14b), presidente della Società Speleologica Italiana (14c), un incarico peritale per delimitare l’estensione areale della Grotta dei Cervi di Porto Badisco (Otranto), uno dei più importanti e grandiosi monumenti d’arte pittorica preistorica d’Europa. Le indagini provano come la Grotta si estenda sotto il territorio sul quale era stata concessa l’autorizzazione a costruire un complesso di edifici turistici. Il magistrato ferma, così, la cementificazione dell’area. Nel 1974 conduce ricerche con l’archeologo Mocchegiani nelle fogne sommerse del Colosseo (1,12c).

Nel 1995, in vista del Giubileo, il Comune di Roma conferisce a un’impresa edile l’incarico di verificare la stabilità del pavimento della Cappella di San Brunone all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, un tempo Terme di Diocleziano, per installarvi un imponente organo monumentale commissionato al noto organaro Barthélemy Formentelli. Incaricato della verifica, determina, grazie al georadar, la presenza di cavità sconosciute sotto il pavimento. Eseguita la rimozione di alcune lapidi, penetra nei sotterranei, studia e rileva camere interrate, celle e una rete di cunicoli d’epoca romana. Identifica, inoltre, le antiche tecniche messe in atto da Michelangelo per eliminare le risalite di umidità lungo le pareti affrescate e la pavimentazione (1).

Nel 2007 individua la presenza di un sistema di mura poligonali preistoriche in zona Castellone, nei pressi delle Grotte di Falvaterra (17bis).

Attività varie[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1966, ottiene il brevetto di pilota d’aliante, segue un corso di pilota d’aereo a motore e un corso da paracadutista. Poi, è ufficiale di complemento presso il Reparto Sperimentale Volo dell’Aeronautica Militare di Pratica di Mare. Successivamente è trasferito a Vigna di Valle, sul lago di Bracciano, dove organizza con altri due ufficiali il Primo Corso Sperimentale per la Sopravvivenza in Mare addestrando oltre 100 piloti militari all’impiego delle corrette procedure di sopravvivenza, in caso di discesa in mare con il paracadute, e le tecniche di recupero con elicotteri e idrovolanti. Esegue, quale antesignano degli odierni aereosoccorritori, i primi lanci pionieristici da elicottero con ARA (autorespiratore ad aria) nel lago (1) (1966).

Nel 1968 scende tra i primi nella voragine profonda 100 metri apertasi in una cava sul Monte Soratte (RM), denominata “Grotta di Santa Lucia”, esegue un’ampia documentazione e un progetto per la sua valorizzazione turistica (1).

Nel 1994, su incarico del Comune di Collepardo, progetta le opere per la valorizzazione turistica della gigantesca voragine nota come Pozzo d’Antullo e della vicina Grotta Regina Margherita (1).

S’immerge, esplora e studia le più importanti sorgenti del Lazio e ne documenta gli ambienti sommersi (1,18,18a). Tra queste, la sorgente solforosa delle Acque Albule (1,19) presso Bagni di Tivoli (RM), profonda 35m (1970) (1,19b), nota per la presenza di gas tossici.

Nel 1970 organizza una delle prime spedizioni subacquee all'arcipelago delle isole Dahlak, (Massaua, Eritrea) (27) con la partecipazione della dott.ssa Giuliana Treleani, primatista mondiale di profondità in apnea (26), per esaminare la possibilità di aprirle al turismo subacqueo.

Nel 1974 è socio fondatore e consigliere del CIRSS (Comitato Italiano Ricerche e Studi Subacquei), formato da noti ricercatori e protagonisti delle attività subacquee degli anni settanta e ottanta. Nel 1973 è l’unico sub autorizzato a documentare la conquista del record mondiale di profondità a La Spezia di Enzo Maiorca (20). Nel 1974 è tra i commissari del CIRSS, a Sorrento, quando Maiorca tenta di scendere a 90 metri di profondità. Nel 1987 presenta al convegno Algheromare il progetto di un osservatorio sottomarino a uso scientifico e turistico (1,19c).

Partecipa alle riprese di numerosi filmati tecnici, scientifici e divulgativi subacquei con i registi Giulio Albonico, dott. Bruno Vailati, dott. Gigi Oliviero, Gianfranco Bernabei, dott. Orazio Pettinelli e il dott. Paolo Costa (18, 19) trasmessi poi dalla RAI e da altre emittenti. Nel 2003 esordisce con il filmato di 25 minuti La foresta di Pietra, da lui ideato e diretto (1,20), con il supporto tecnico dell’organizzazione ASSO del dott. Mario Mazzoli, per documentare la presenza di alberi subfossili di epoca romana sul fondale del Lago di Martignano e dei suoi antichi emissari sotterranei. Il filmato viene poi trasmesso dalla rubrica televisiva Geo&Geo della RAI.

Organizza convegni, seminari scientifici e incontri tra qualificati rappresentanti delle attività subacquea, quali: il primo simposio del CIRSS (12d), le Settimane della Tecnologia Subacquee realizzate con l’ing. Federico de Strobel negli anni settanta e le due manifestazioni Oltre l’Avventura, ideate con il dott. Paolo Costa, che si svolsero a Ponte di Legno negli anni novanta. È ospite in diverse trasmissioni televisive.

È socio dal 2003 dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee (21) dove ha ricoperto le cariche di consigliere e di proboviro. È socio onorario dal 2011 della The Historical Diving Society Italia (22). Ha fatto parte d’importanti associazioni di volontariato e servizi tra le quali Lions Club International Roma Parioli e il Rotary International Roma Tevere (23).

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1966 riceve un Encomio Scritto dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare gen. S.A. Aldo Remondino con la seguente motivazione:

«Ufficiale prescelto quale istruttore ai corsi di sopravvivenza in mare si distingueva per capacità e zelo nella fase tecnico-organizzata. Durante lo svolgimento di quattordici corsi assolveva con intelligenza, costanza e senso sportivo, il duplice compito di istruttore e di subacqueo, contribuendo fattivamente al buon esito dei corsi medesimi»

Nel 2003 riceve dall'Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee il premio Tridente d’Oro, il massimo premio d'eccellenza a livello mondiale per attività particolarmente meritorie svolte nelle attività subacquee scientifiche, tecniche, tecnologiche ed iperbariche; divulgative ed artistiche; sportive ed esplorative, e la nomina ad Accademico con la seguente motivazione:

«Geologo, speleologo e archeologo subacqueo di rinomanza internazionale ha acquisito particolari meriti nel campo dell'attività tecnica applicata alle scienze e alle ricerche sottomarine. Ha molto contribuito alla divulgazione naturalistica e all'attività turistica subacquea»

(23)

Nel 2011 riceve l’Awards della The Historical Diving Society Italia per il 2011, che insieme ad altre 18 associazioni internazionali cura il retaggio culturale, la storia, le tradizioni in campo subacqueo di ogni nazione, con la seguente motivazione:

«Pioniere della speleologia subacquea di fama internazionale, ha praticato tale attività fin dai primi anni sessanta, portando a termine importanti esplorazioni con finalità archeologiche, naturalistiche e turistiche, nei luoghi più insoliti e difficili da penetrare quali grotte sommerse, antichi acquedotti, sorgenti termali, fiumi e laghi, unendo sovente, da geologo, le sue competenze professionali a quelle di brillante tecnologo subacqueo. Ha conquistato record mondiali nell’attività speleologica subacquea ed è autore di numerosi scritti che ancora oggi sono un punto di riferimento per gli appassionati di tale disciplina»

(24).

Attrezzature di sua ideazione e realizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Ha costruito e utilizzato numerose attrezzature ad alto contenuto tecnologico per esplorazioni, documentazioni e ricerche in ambienti speleologici e subacquei tra le quali:

  • Cercametalli elettronico (1961).
  • Radiolocalizzatore per eseguire rilevamenti topografici in ambienti sotterranei (1963).
  • Servo flash elettronico subacqueo (1964).
  • Cinghiaggi per bombole a sgancio rapido per uso speleosubacqueo (1964).
  • Contenitori stagni per trasporto subacqueo di materiali al di là di sifoni (1964).
  • Importanti modifiche alla nota custodia subacquea Rolleimarin HANS HASS (1965).
  • Illuminatori di potenza subacquei (1966).
  • Telefoni subacquei (1966).
  • Srotolatori di cavo elettrico con contametri elettronico a uso speleosubacqueo (1966).
  • Barriera a raggi infrarossi ed un sistema stroboscopico per fotografare i pipistrelli in volo (1967).
  • Flash con luce colorata di elevata potenza per ottenere effetti speciali nelle foto speleologiche e subacquee (1967).
  • Flash elettronico subacqueo (1968).
  • Dispositivo per scattare fotografie a mezz’acqua con una Mamiya RB67 Professional 6x6 (1969).
  • Apparato per realizzare foto-mosaici archeologici subacquei (1970).
  • Boa telecomandata munita di telecamera per compiere rilevamenti archeologici subacquei (1973).
  • Sistema per telecomunicazioni subacquee via radio (1974).
  • Geofono a uso speleologico (1975).
  • Minisommergibile biposto con motore diesel sperimentato per 20 ore in vasca (1978).

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Al di là del sifone, Mondo Sommerso, Rivista internazionale del Mare, Roma, Gennaio 1965, p 44-46
  • Col cuore in gola nei laghi sommersi, Scienze e Vita, Roma, p 18-26

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sito ufficiale, su lambertoferriricchi.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]