Utente:Dolomite/Sandbox 03

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La Fiat FIOM 350 Vetturetta è un prototipo di automobile superutilitaria, realizzato dalla FIOM nel 1952.

Il contesto[modifica | modifica wikitesto]

La forte crisi industriale del 1950 imponeva di trovare nuovi sbocchi di mercato e la FIAT aveva inteso far fronte al problema avviando la nuove linee per la produzione della Fiat 1400, vettura a scocca portante sul tipo dell'americana Kaiser-Frazer, mettendo in cantiere la Fiat Campagnola, ispirata alla Jeep, in modo da partecipare alle forniture per il rinnovato Esercito italiano, oltre a conquistare le ambite commesse NATO per la costruzione su licenza dell'aviogetto militare "F-86".

A cavallo tra la fine degli anni'40 e l'inizio degli anni'50 del XX secolo, in molte grandi aziende del Nord Italia era in pieno svolgimento il processo di normalizzazione post-bellica, con il tribolato passaggio dei poteri aziendali dai Consigli di Gestione, instaurati dalla socializzazione economica della RSI[1] e poi gestiti alle forze politiche del CLN[2], ai nuovi o vecchi proprietari legittimi delle aziende.

Nel 1951, in piena Guerra fredda, il principale motivo di disaccordo tra la maggioritaria componente sindacale della Sinistra nel Consiglio di Gestione FIAT e la dirigenza aziendale guidata da Vittorio Valletta e Dante Giacosa, consisteva nella cd "svolta americana", ovvero il nuovo indirizzo tecnologico della FIAT, improntato all'industria USA, contrastata dai sindacati in prevalenza filo-sovietici.

Il prototipo[modifica | modifica wikitesto]

Allo scopo di dimostrare la fondamentale opera di indirizzo aziendale del Consigli di Gestione delle fabbriche FIAT, la dirigenza FIOM di Torino pensò di costruire un prototipo di autovettura in grado di risolvere i problemi produttivi dell'azienda torinese.

L'idea venne a Egidio Sulotto, segretario della Camera del Lavoro di Torino ed ex disegnatore Fiat che, coadiuvato da alcuni ex colleghi, approntò in breve tempo i disegni esecutivi in scala 1:1 e la scheda con le caratteristiche tecniche della vettura. La costruzione del prototipo venne poi affidata ad altri attivisti sindacali, battilastra e falegnami occupati nel Reparto Carrozzerie Speciali della FIAT e nella Pininfarina. Il gruppo di lavoro, in poche settimane, produsse il mascherone e il telaio in legno, costruiti in gran segreto nella piccola officina di Borgo San Paolo, di proprietà di un ex partigiano.

La realizzazione della parte esterna della maquette, anche se priva del motore e dei principali organi meccanici, si presentava però assai difficoltosa, vista l'impossibilità di utilizzare le attrezzature FIAT o Pininfarina e la necessità di mantenere il riserbo assoluto, per non inficiare l'effetto sorpresa.

A risolvere il problema, venne in aiuto Sergio Garavini, comproprietario della celebre carrozzeria omonima, che aveva di recente abbracciata la carriera politica, iscrivendosi al Partito Comunista Italiano e alla CGIL. Garavini riuscì a convincere il fratello Aldo a consentire l'uso notturno dell'opificio di famiglia e delle attrezzature, dove i battilastra FIAT e Pininfarina, fuori dall'orario di lavoro, formarono l'intera carrozzeria in lamiera, completa di superfici vetrate e modanature cromate, durante due sole notti. Il primo tentativo fu caratterizzato da qualche difetto di simmetria che rese necessario una secondo week-end di lavoro notturno, per smontare i pezzi, e attuare le opportune correzioni. La maquette venne poi abbellita con un'elegante verniciatura bicolore.

Sulla base dei dati tecnici forniti dai realizzatori, la piccola berlina a due porte, denominata "Fiat 350 Vetturetta", era studiata per un motore bicilindrico raffreddato ad aria di 350 cm3, sistemato posteriormente, avrebbe potuto trasportare 4 persone e raggiungere una velocità di 65-70 km/h. Secondo i calcoli della CGIL, poteva essere venduta 400.000 Lire, ovvero circa i 2/3 del prezzo di una "Topolino".

L'utilizzo politico e la questione giudiziale[modifica | modifica wikitesto]

Del prototipo e dei disegni esecutivi si è persa traccia, ma alcuni storici dell'automobile ipotizzano che possano essere finiti in Unione Sovietica, notando una grande somiglianza estetica tra il prototipo FIOM e la ZAZ 965, chiaramente "ispirata" alla Fiat 600.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Decreto legislativo RSI del 12 febbraio 1944 n. 375
  2. ^ Decreto CLN sui Consigli di Gestione del 25 aprile 1945

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  • I lavoratori indicano alla FIAT la via di una sana produzione, L'Unità, 27 aprile 1952, pag.1
  • L'auto proposta dai consigli di gestione copiata da progetti elaborati dalla Fiat, La Stampa, 27 aprile 1952, pag.2
  • Due milioni di italiani potrebbero avere l'auto, L'Unità, 29 aprile 1952, pag.5
  • Celeste Negarville, Controllo democratico, L'Unità, 7 giugno 1952, pag.1
  • La vetturetta utilitaria a 400 mila lire, L'Unità, 7 giugno 1952, pag.5
  • Mario Montagnana, La conferenza alla FIAT, L'Unità, 13 giugno 1952, pag.5
  • Valerio Castronovo, FIAT, 1899-1999: un secolo di storia, Rizzoli, Milano, 1999
  • Alberto Mazzuca, Giancarlo Mazzuca, La FIAT da Giovanni a Luca, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2004
  • Valerio Castronovo, FIAT: una storia del capitalismo italiano, Rizzoli, Milano, 2005
  • Aurelio Lepre, Storia della prima Repubblica: l'Italia dal 1943 al 2003, Il Mulino, Bologna, 2006

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]



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