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Lettura[modifica | modifica wikitesto]

Il cinema muto sovietico - Pagina 348
Nikolàj Lébedev · 1962
Einaudi

capitolo/parte= La cinematografia nazionale dei popoli dell'URSS.

Grigorij Rošàl'

Temi[modifica | modifica wikitesto]

secondo lo storico sovietico Nikolaj Lebedev[modifica | modifica wikitesto]

« Ancora nel '62 la traduzione italiana de Il cinema muto sovietico di Nikolaj Lebedev – discutibile per le sue ancora evidentissime tracce di metodologia zdanoviana, ma assai ricco di notizie e di documentazione dedicava al cinema sovietico non russo esattamente 38 pagine di cui 15 assorbite da un capitolo su Dovgenko (o Dovženko). La storia del Lebedev era stata d'altronde scritta nel '47 quando almeno quando almeno uno degli studi delle repubbliche asiatiche e transcaucasiche, quello kirghiso, non era ancora stato costruito mentre da pochissimo era entrato in funzione quello del Kazakistan. Mentre non v'è dubbio che, durante il « muto », cui esclusivamente era dedicata la trattazione del Lebedev, gli studi non russi già in attività (in Armenia, Azerbaigian, Georgia, Uzbekistàn) ebbero un'attività limitata e comunque assai inferiore per qualità e quantità a quelli russi ed ucraini. Al Lebedev si può comunque rimproverare la sottovalutazione di almeno una cinematografia asiatico-transcacasica: quella georgiana i cui studi erano stati aperti nel '21 e che nel corso degli anni '20 realizzò oltre una sessantina di film tra cui opere di Perestiani, del giovane Ciaureli non ancora « cineasta di corte » ed un capolavoro del muto sovietico, Eliso di Nicolai Scenghelaia. Più aggiornata e più aperta di quella del Lebedev la Storia del cinema russo e sovietico di Jay Leyda che è del '60 ed è stata edita in Italia nel '64 dedica invece una già maggiore attenzione al cinema delle repubbliche senza tuttavia sempre stabilire e sottolineare i nessi culturali nazionali che, pur nel contesto strutturalmente unitario del cinema sovietico, rendono possibile distinguere se non quindici cinematografie (tante quante sono le repubbliche dell'Unione) almeno una notevole varietà di angolazioni e tendenze che è improprio trattare monoliticamente. Si può dunque dire che è soltanto nel corso degli avviati anni '60 - ed anzi nella seconda metà del decennio - che l'attenzione della critica internazionale e degli studiosi specialisti del cinema sovietico comincia a spostarsi da Mosca, cui era prima quasi esclusivamente dedicata, verso Tiflis dove hanno sede i due studi cinematografici georgiani, o Erevan dove sono in funzione i due studi armeni, o Tashkent dove il cinema uzbeko cerca la sua strada, più ancora che verso le repubbliche baltiche o verso gli studi moldavi di Kiscinev la cui attività è sporadica, mentre gli studi ucraini di Kiev e Odessa o quelli bielorussi di Minsk sono i più integrati con quelli russi di Mosca e Leningrado.» (Lino Miccichè, Il nuovo cinema degli anni '60, 1972, pagina 61-62.)

345 V. La cinematografia nazionale dei popoli dell'URSS[modifica | modifica wikitesto]

Abbiamo trattato sinora del cinema russo; e veramente, prima della rivoluzione di ottobre, nel territorio dell'impero russo che comprendeva varie nazionalità, non ne esistevano altri. Ogni tanto apparivano nel noleggio i cosiddetti film « ucraini », in cui attori vestiti con costumi ucraini recitavano drammi o commedie tratti dalla vita « ucraina ». Si trattava per lo più di superficiali riduzioni di opere della letteratura ucraina (Il cosacco oltre il Danubio da P. Gulàk-Artemovskij, Bogdàn Chmelnitskij da M. Staritskij[1], ecc.) che non penetravano affatto nello spirito ucraino né ne rappresetavan le caratteristiche particolari. Ogni tanto apparivano anche i cosiddetti film « caucasiani », che mostravano georgiani, armeni e rappresentanti di altri popoli caucasiani. Erano riduzioni superficiali di opere sul Caucaso di Puškin e di Lèrmontov (Izmaíl - bey[2], Il fuggiasco, Il villaggio Bastunži e altri) oppure raffazzonamenti di mestieranti che sfruttavano l'esotismo orientale (L'oriente insanguinato/Kràdenoje sčastje, Il rivale di Zelim-Chan/Sopernik Zelím-chana ecc.). Questi film non avevano naturalmente niente a che fare né col popolo ucraino, né coi popoli del Caucaso. Un'eccezione era rappresentata dai film ebrei prodotti da ditte di Mosca, di Varsavia e di Riga: tratti da opere di scrittori ebrei e girati con la partecipazione di attori ebrei, mostravano la vita degli ebrei nella Russia zarista da un punto di vista democratico-liberale.

Un cinema autenticamente nazionale dei popoli facenti attualmente

346 La cinematografia nazionale dei popoli dell'URSS[modifica | modifica wikitesto]

parte dell'URSS nacque soltanto coll'avvento del regime sovietico. A misura che dopo la rivoluzione di ottobre venne aumentando la loro autocoscienza e cultura nazionale, nacque, si sviluppò e rafforzò anche un cinema nazionale. Nelle varie repubbliche sovietiche, questo processo si svolse in modo disuguale; in alcune piú rapido, quasi contemporaneamente allo sviluppo del cinema sovietico d'avanguardia, quello della RSFSR; in altre con ritmo più lento, solo verso la fine del periodo muto; in altre infine ancora piú tardi, negli anni del sonoro. Lo sviluppo d'un cinema, nazionale per la forma e socialista per il contenuto, nelle singole repubbliche dipendeva da molte cause: dalla presenza o meno di quadri cinematografici nazionali, dal grado della elettrificazione (che determinava in una certa misura lo sviluppo della rete dei cinematografi), ma soprattutto dal livello della cultura e dell'arte. I popoli che già avevano accumulato un patrimonio letterario e artistico riuscivano a creare piú in fretta un cinema nazionale, preparando i loro quadri creativi. Ecco perché seppero creare una serie di film importanti sin dagli anni del cinema muto. Le prime ad avere successo nel periodo del muto furono le cinematografie ucraina, georgiana e armena.

Il cinema ucraino.[modifica | modifica wikitesto]

Prima della rivoluzione, esistevano nel territorio dell'Ucraina circa duecento o duecentocinquanta cinematografi. Si proiettavano sui loro schermi film russi e stranieri, che giungevano dagli uffici di noleggio di Mosca attraverso le filiali di Kiev, di Odessa e di Charkov. Non esisteva una produzione propria. Nel 1918, durante l'intervento armato straniero, l'impresario cinematografico moscovita Charitonov, fuggito a Odessa con una parte dei suoi attori, tentò di organizzarvi uno studio cinematografico ed iniziare la produzione di film. Ma riuscí soltanto a metter fuori un paio di cortometraggi di propaganda antisovietica. Poco dopo, si trovò respinto fuori dei confini dell'URSS insieme con gli eserciti stranieri.


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fini dell'URSS insieme con gli eserciti stranieri. Ebbe termine cosí l'unico tentativo di creare in Ucraina una produzione cinematografica capitalista. Nel 1919 si fondo a Charkov, dove risiedeva allora il governo della Repubblica socialista sovietica ucraina, la prima istituzione riguardante il cinema, e cioè la Sezione cinematografica del Comitato teatrale Commissariato del popolo per l'istruzione, in seguito riorganizzata come Reparto fotocinematografico per tutta l'Ucraina e diventata poi l'Amministrazione fotocinematografica per tutta l'Ucraina (VUFKU). Risalgono allo stesso periodo i primi tentativi fatti dagli organi politici dell'Esercito Rosso di produrre in Ucraina film sovietici. La 41° divisione che aveva liberato Odessa dalle truppe tedesche, dopo aver requisito lo studio abbandonato da Charitonov , organizzò la produzione di cortometraggi propagandistici . Nel 1919 si produssero in pochi mesi otto cortometraggi di propaganda, tra i quali I ragni e le mosche, Il parassita e Quattro mesi con Denikin. Purtroppo i loro negativi non si sono conservati. Nel 1920-21, con l'espulsione definitiva degli stranieri e dei bianchi dall'Ucraina e l'instaurazione del potere sovietico su tutto il territorio della repubblica, il Reparto fotocinematografico riordinò rapidamente l'economia del suo settore : mise in atto la nazionalizzazione dei cinematografi, degli uffici di noleggio e dello stabilimento di Odessa, ponendo così le basi materiali per lo sviluppo della produzione. Nel 1922 si rinnovò la produzione stessa che in principio si concentrò in Crimea, a Jalta, nello stabilimento già di Chanžonkov, ora a disposizione del VUFKU, e si trasferi poi a Odessa dove, intorno all'ex studio di Charitonov (Dmitrii Ivanovich Kharitonov), sorse un centro cinematografico con alcuni teatri di posa, laboratori, reparti ausiliari. Un po' più tardi, parallelamente alla produzione a Odessa, si organizzò la produzione a Kiev, dove nel 1928 entrò in funzione uno stabilimento di nuova costruzione, uno dei piú importanti di tutta l'URSS. La produzione cinematografica ucraina si sviluppò rapidamente dal punto di vista economico raggiungendo, verso la fine del


348 La cinematografia nazionale dei popoli dell'URSS.[modifica | modifica wikitesto]

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punto di vista economico raggiungendo, verso la fine del periodo muto, venti-venticinque lungometraggi a soggetto all'anno, senza tener conto d'un gran numero di film documentari e didattico-scientifici. Nei primi anni, i film furono diretti per lo piú da registi-tradizionalisti di Mosca invitati dal VUFKU per determinati lavori o per periodi di tempo ben definiti. Vi lavorarono: V. Gardin, che realizzò nel 1922-24 per il VUFKU sei film (Un fantasma si aggira per l'Europa, Il fabbro e il Gran Cancelliere, Il proprietario terriero, Chmel, L'ultima giocata di Mr Eniok, Ostàp Bandura); I. Perestiani, che girò in Ucraina due film (Il pettegolezzo e La valanga); V. Turin, che diresse tre film (Lotta di giganti, Il provocatore e Le parole d'ordine di otto ottobri); P. Čardynin, A. Anòšcenko , V. Balljuzek e altri. Oltre ai registi tradizionalisti, vennero invitati alcuni novatori, e maestri a loro vicini. In vari tempi negli stabilimenti di Kiev e di Odessa lavorarono: il regista di documentari D. Vertov, che vi realizzò due film: L'undicesimo e L'uomo con la macchina da presa; il seguace di Vertov, M. Kaufman, che girò qui i film In primavera e Un'inaudita campagna militare; N. Ochlopkov, che girò a Odessa le sue commedie eccentriche Mitja e L'appetito venduto; Grigorij Rošàl', che diresse nel periodo ucraino della sua attività i film Due donne e L'uomo del paesello. Il lavoro fatto dai registi di Mosca nel cinema ucraino ebbe, indubbiamente, un effetto positivo. I moscoviti aiutarono la cinematografia nazionale appena nata a impostare la produzione, istruirono i quadri creativi ucraini, trasmettendo loro l'esperienza e la cultura dell'arte cinematografica russa. Ma non tutti i cineasti di Mosca seppero comprendere il proprio compito.

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pito. Alcuni di essi considerarono la loro attività in Ucraina soltanto come un breve episodio. Non studiarono profondamente la storia e la cultura del popolo ucraino, ed evitarono di toccare i caratteristici temi ucraini. Le loro opere non potevano quindi riflettere la realtà locale né aiutare il sorgere di un cinema nazionale. Anche quando, a titolo eccezionale, toccarono argomenti ucraini (Ostàp Bandura di V. Gardin, L'undicesimo di D. Vertov, Un'inaudita campagna militare di M. Kaufman), ne nacquero opere prive di spirito e di stile nazionale. Da questo punto di vista è particolarmente caratteristica l'attività di Pёtr Ivanovič Čardynin (o Pёtr Čardynin), uno dei piú vecchi registi del cinema russo prerivoluzionario. Emigrato nel 1919, nel 1923 ritornò nell'URSS e, stabilitosi a Odessa, vi lavorò fino alla morte, avvenuta nel 1932. In quegli anni realizzò sedici lungometraggi dei generi piú diversi: troviamo tra essi il dramma decadente mistico-romantico (Il padrone delle rocce nere), la commediola di tono pamphletistico (Il candidato alla presidenza), un « giallo rivoluzionario » (L'Ukrasia), la riduzione di un'opera della letteratura classica (Le scarpette dalla novella di Gogol La notte prima di Natale), un dramma di costumi anticlericale (Dietro le mura del monastero), una serie di film storici (Taràs Ševcenko, in due parti, Taràs Trjasilo) e altri. Regista qualificato e pieno di esperienza, capace di realizzare film in modo rapido e a buon mercato, Čardynin ebbe naturalmente una certa funzione positiva nella formazione del cinema ucraino. Ma come regista continuò a rimanere il rappresentantante delle vecchie tradizioni commerciali e a orientarsi interamente sui gusti del pubblico piccolo borghese. Alcuni dei suoi film ebbero un notevole successo di « cassetta »; ma il successo non era dovuto alle loro qualità artistiche, bensí a un soggetto appassionante (L'Ukrasia) , allo sfruttamento della sessualità (Dietro le mura del monastero) o alla speculazione su un tema popolare (Taràs Ševcenko). A Čardynin non interessava il problema della forma nazionale, e, benché alcuni suoi film fossero dedicati a temi ucraini, e in alcuni di essi la critica rilevasse tendenze nazionalistiche (impostegli da consulenti democratico-nazionali), essi erano però lontani dalla vera arte ucraina quanto i film che aveva girato a Mosca dieci e vent'anni prima. Purtroppo, la mancanza d'interesse per il problema della forma nazionale si fa sentire anche in giovani registi ucraini, che erano cresciuti nel loro paese e non avevano mai lavorato altrove, come G. Tasin, G. Stabovòj, G. Gricer, A. Solovjòv, A. Kordjúm e altri. Imparando dai registi forò, stieri e imitandoli, i giovani registi degli stabilimenti di Kiev e Odessa preferirono far opere inspirate alla tematica genericamente sovietica. In singoli casi riuscirono anche a creare opere interessanti e




Tre ( Bambini ) , ( A. SOLOVJÓv ) , 333 ; 546 . Tre camere e cucina , 546 . Tre in un sottosuolo , vedi Terza Meščànskaja . Tremenda vendetta ( Una ) , 28 ; 431 . Tremenda vendetta del gobbo K. ( La ) , 431 .

1930 Vzorvannye dni
1930 Pyat narechenykh
1929 Benefis klouna Zhorzha
1928 Troye
1928 Zakony shtorma


1930 Shagat meshayut
1927 Chelovek iz Lesa (as George Stabovoy)
1927 Due giorni (as Georgiy Stabavoy)
1927 Svezhiy veter
1926 P.K.P. (as Grigori Stobovoi)
  • Georgij Nikolaevič Tasin o Georgi Tasin o Georgi N. Tasin
  • Dziga Vertov

https://www.imdb.com/name/nm0342674/?ref_=tt_ov_wr


http://fondazione.cinetecadibologna.it/files/festival/CinemaRitrovato/archivio/fcr1996.pdf

https://library.oapen.org/bitstream/id/5266c020-9a86-416c-ab93-9616f79774fa/1003583.pdf (p.88)


  • Kordjum , Arnol'd opp. Arnol'd Kordjum


da : Encyclopedia of Film Directors in the United States of ... - Pagina 123books.google.it › books· Traduci questa pagina Alfred Krautz, ‎Hille Krautz, ‎Joris Krautz · 1993 ·

Kordjum , Arnol'd Also scriptwriter . * 13.7.1890 ( Ukraina / Russia ) † 29.8.1969 Entered film industry as director and scriptwriter in Kiev. Feature film debut 1926.

1926 Delo No 128/S, U.S.S.R.


da: Soviet Union (from the beginnings to 1991) a cura di International Federation of Film Archives, Natalija Cemodanova - pag. 87 (dalla filmografia di Georgij Drobin) https://books.google.it/books?id=fRybDwAAQBAJ&pg=PA87&lpg=PA87&dq=%22Delo+No+128/S%22Kordjum&source=bl&ots=N4ohWdpHLr&sig=ACfU3U0E4O39BJh38tw7qP_I9qGMY8xxNQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjDv5rc9rH2AhXQSfEDHaNGBSYQ6AF6BAgCEAM#v=onepage&q=%22Delo%20No%20128%2FS%22Kordjum&f=false


da: Enciclopedia dello spettacolo - Volume 9 - Pagina 1211 1962 · ‎Visualizzazione brani CONTENUTO TROVATO ALL'INTERNO – PAGINA 1211 Veresaj ( 1803-90 ) . ... 1937 ) e Vsadniki ( I cavalieri , 1939 ) di I. Savčenko ; Poslednij port ( L'ultimo porto , 1934 ) di A. Kordjum , dal dramma di Kornejčuk Gibel ' eskadry ( Il naufragio della squadra ) ; Bol'šaja žizn ' ( Una ...


  • Vladimir Gardin opp. Vladimir Rostislavovič Gardin


Dal cinema degli zar al cinema di Lenin, 1908-1924 - Pagina 68 Orio Caldiron · 1978 · ‎Visualizzazione brani CONTENUTO TROVATO ALL'INTERNO – PAGINA 68 Emigrato nel 1919 , nel 1923 ritornò nell'Urss e , stabilitosi a Odessa , vi lavorò fino alla morte , avvenuta nel 1932. In quegli anni realizzò sedici lungometraggi dei generi piú diversi : troviamo in essi il dramma decadente mistico ...



sito web = http://www.giornatedelcinemamuto.it/lucraina-della-grande-carestia-nel-riscoperto-documentario-mikhail-kaufman/ L’UCRAINA PRIMA DELLA GRANDE CARESTIA NEL RISCOPERTO DOCUMENTARIO DI MIKHAIL KAUFMAN

https://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2017/10/04/pordenone-il-cinema-rosso-50.html Sei in: Archivio > Messaggero Veneto > 2017 > 10 > 04 > Il cinema "rosso" Il cinema "rosso" di CRISTINA SAVI


Sinfonia del Donbass - Film (1930) - MYmovies.ithttps://www.mymovies.it › film › 1930 Sinfonia del Donbass (Simfonija Donbassa) - Un film di Dziga Vertov. . Documentario, , 1930. Durata 68 min.


https://it.scribd.com › document › UNIVERSITA-DEGLI-... Dalla Russia rivoluzionaria allo Stalinismo attraverso le biografie di Alexader Rodchenko e Dziga Vertov. Studi sulla cultura visuale e la fine del ...

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mykhailo Petrovych Starytsky (Ukrainian: Михайло Петрович Старицький; 14 December 1840 – 27 April 1904)
  2. ^ Izmail Bej. Izmail Bey, dramma (dall'omonimo poema di M. Lèrmontov) ; 3 rulli ; 700 m ; « Serie d'oro russa ».

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]