Trattato di Serav

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Trattato di Serav
Tipotrattato di pace
ContestoSeconda fase della Guerra ottomano-safavide (1603-1618)
Firma26 settembre 1618
LuogoSarab
EffettiRitorno ai termini del trattato di Nasuh Pasha con rettifiche minori
Parti Safavidi
Bandiera della Turchia Impero Ottomano
FirmatariImpero safavide e Impero ottomano
voci di trattati presenti su Wikipedia

Il trattato di Serav (in persiano عهدنامه سراب‎, in turco Serav Antlaşması) fu un trattato tra l'Impero Ottomano e la Persia Safavide dopo la guerra del 1615-1618 che venne firmato il 26 settembre 1618 a Sarab.

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Con il trattato di Nasuh Pasha nel 1612 l'Impero Ottomano aveva accettato di riportare il Caucaso e l'Iran nordoccidentale alla Persia safavide. L'Impero Safavide d'altra parte accettò di pagare un tributo annuale di 200 carichi di seta come parte delle riparazioni.[1] Tuttavia, lo shah Abbas I il Grande di Persia si rifiutò di pagare il tributo. La guerra si rinnovò nel 1615.

La guerra[modifica | modifica wikitesto]

Il comandante ottomano in capo Gran Visir Öküz Kara Mehmed Pasha cercò di catturare Yerevan (nell'odierna Armenia) che era stata recentemente abbandonata dal trattato di Nasuh Pasha, ma revocò l'assedio dopo 44 giorni poiché non erano stati registrati dei miglioramenti. L'obiettivo del prossimo comandante in capo Damat Halil Pasha era Ardabil. A questo punto Abbas chiese la pace.

I termini[modifica | modifica wikitesto]

I termini del trattato erano simili a quelli del trattato di Nasuh Pasha con diverse rettifiche minori della linea di confine.[2] Inoltre, il tributo annuale della parte persiana venne ridotto da 200 a 100 carichi.[3]

Risvolti[modifica | modifica wikitesto]

Questo trattato dimostrò che era stata raggiunta una situazione di stallo tra l'Impero Ottomano e la Persia Safavide e che nessuna delle due parti avrebbe potuto conquistare territori sostanziali a lungo termine. Nei decenni successivi ci furono momenti in cui gli ottomani riuscirono a prendere d'assalto Tabriz, e ce ne furono altri in cui i persiani conquistarono con successo Baghdad. Tuttavia, queste vittorie furono tutte temporanee e l'equilibrio di potere tra i due stati continuò fino al XX secolo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Blow, 2009, p. 104.
  2. ^ Bläsing, Arakelova & Weinreich 2015, p. 93.
  3. ^ Ateş 2013, p. 22.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ateş, Sabri (2013). Ottoman-Iranian Borderlands: Making a Boundary, 1843-1914. Cambridge University Press.
  • Bläsing, Uwe; Arakelova, Victoria; Weinreich, Matthias, eds. (2015). Studies on Iran and The Caucasus: In Honour of Garnik Asatrian. Brill.
  • Blow, David (2009). Shah Abbas: The Ruthless King Who Became an Iranian Legend. I.B. Tauris.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Storia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di storia