Sebastiano Satta

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Sebastiano Satta (a sinistra) in compagnia dello scultore Francesco Ciusa

Sebastiano Satta noto Pipieddu (Nuoro, 21 maggio 1867Nuoro, 29 novembre 1914) è stato un poeta, scrittore, avvocato e giornalista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il poeta nacque a Nuoro il 21 maggio 1867 dall'avvocato Antonio Satta e da Raimonda Gungui. A soli cinque anni perdette il padre, e la madre dovette quindi provvedere con sacrificio (sola/ e triste come l'aquila selvaggia/che nutre i figli sulla rupe) ad allevare il piccolo Sebastiano e il fratello di lui, Giuseppino, divenuto poi alto funzionario al Ministero della Giustizia.

Nel 1893, mentre era studente nell'ateneo sassarese, fondò con Gastone Chiesi il giornale L'Isola (1893-1894)[1], sui principi del memorandum di Dario Papa, dove firmava i capocronaca Povero Yorick (dal nome del personaggio del Viaggio sentimentale di Laurence Sterne[2].

Nel 1908 si ammalò, lasciando l'attività forense a causa della paralisi (probabilmente causata dal botulino), che lo aveva privato della possibilità di parlare, tuttavia intellettualmente perfettamente lucido, dedicò il resto della sua vita a scrivere poesie.

Non è un personaggio che ha avuto molta fama a livello italiano ma per la Sardegna ha molta importanza; i nuoresi lo ricordano per la sua capacità di stare vicino alle persone più umili cogliendo problemi, vizi e virtù del popolo barbaricino di quel periodo. Durante il servizio militare a Bologna ebbe modo di avvicinarsi alla poesia di Carducci dalla quale fu molto influenzato.

Satta ha raccontato la vita sarda e quella nuorese con occhi critici; infatti era avvocato, giornalista, cultore della lingua e cultura sarda e autore anche di poesie in sardo, fra le quali resta molto cara ai nuoresi Su battizu (il battesimo in lingua sarda) eseguita in canto dal Coro di Nuoro. Nel comune di Nuoro è presente una piazza monumentale costruita nel 1967 dallo scultore Costantino Nivola intitolata a Sebastiano Satta.

Colpito da paralisi in ancora giovane età, il poeta visse gli ultimi sei anni in dolorosa immobilità, morendo a Nuoro, nel 1914, a soli 47 anni.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Versi ribelli, Sassari, Tipografia e Libreria G. Gallizzi, 1893.
  • Nella terra dei nuraghes. Versi, Sassari, Premiato Stab. Tip. G. Dessi, 1893.
  • Primo maggio, Sassari, Tipografia e Libreria G. Gallizzi, 1896.
  • Ninnananna di Vindice, Cagliari, Casa editrice il Nuraghe, 1900?
  • Canti barbaricini, Roma, La vita letteraria, 1910.
  • Muttos. Versi, in «Nuova antologia di lettere, scienze ed arti», ser. 5, vol. 152, 1911, pp. 441-448.
  • Tre Banditi; Derosas, Angius e Delogu, Intervistati da due pubblicisti:Gastone Chiesi e Sebastiano Satta, (Prefazione di Vincenzo Soro), Edizioni della Fondazione il Nuraghe, Cagliari, 1923

Edizioni postume e moderne[modifica | modifica wikitesto]

  • Canti del salto e della tanca, Cagliari, Il Nuraghe, 1924.
  • Canti, Milano, A. Mondadori, 1955.
  • I canti e altre poesie, a cura di Francesco Corda, Cagliari, 3T, 1983.
  • Canti barbaricini, a cura di Anna Luce Lenzi, Modena, Mucchi, 1993.
  • Canti (Canti barbaricini e Canti del salto e della tanca), a cura di Giovanni Pirodda, Nuoro, Ilisso, 1996.
  • Canti perduti, a cura di Annico Pau, Sassari, Carlo Delfino, 2017.
  • Nuoro [1893], a cura di Giancarlo Porcu, Nuoro, Imago Edizioni, 2017.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ SATTA, Sebastiano in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato l'8 ottobre 2022.
  2. ^ Prefazione di Vincenzo Soro, Tre Banditi; Derosas, Angius e Delogu, Intervistati da due pubblicisti , Edizioni della Fondazione il Nuraghe, Cagliari, 1923 pp. 5-11

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giancarlo Porcu, La parola ritrovata. Portica e linguaggio in Pascale Dessanai - con una proposta di edizione critica, Nuoro, Il Maestrale, 2000, pp. 37, 57-60, 65-6, 70, 110-16, 127, 160.
  • Francesco Casula, Letteratura e civiltà della Sardegna, vol. I, Dolianova, Grafica del Parteolla, 2011, pp. 237-44.
  • Giancarlo Porcu, La poesia in lingua sarda, in Nuoro e il suo volto, a c. di Ottorino Alberti e Alberto Caocci, Sassari, Carlo Delfino editore, 2014, pp. 243-66.
  • Bruno Rombi, Sebastiano Satta: vita e opere, Prefazione di Manlio Brigaglia, Savona, Sabatelli, 1983. 2ª ed., Cagliari, Condaghes, 2014, ISBN 978-88-7356-241-2.
  • Dino Manca, Sebastiano Satta e il conflitto dei codici: poeti e scrittori sardi tra due lingue, in Sebastiano Satta. Un canto di risarcimento, a c. di U. Collu, Nuoro, Imago, 2015, pp. 227-72.
  • Dino Manca, Il manoscritto idiografo dei Canti barbaricini. Questioni di attribuzione e di identità di mano. Verso l’edizione critica, in L’Isola antica che s’incela / Dall’Ortobene a monte Atha. Sebastiano Satta: il personaggio e il ruolo a 150 anni dalla nascita, a c. di D. Manca, Filologia della letteratura degli italiani/Edes, Sassari, 2017, pp. 67-125.
  • Dino Manca, Sebastiano Satta, I Grandi Personaggi. Storia di Sardegna, vol. 12, La Nuova Sardegna, 2019.
  • Dino Manca, "Sotto l'elce del Monte, col suo bastone, i suoi occhi buoni". Sebastiano Satta: il suo mondo, la sua opera (con appendice filologica), Filologia della letteratura degli italiani/Edes, Sassari, 2022.
  • Giancarlo Porcu, Un ribelle nell'ombra. Vita e opera di Pasquale Dessanai, Nuoro, Il Maestrale, 2023, pp. 15, 21, 23, 33, 42, 44, 54, 57, 66, 71-4, 88-9, 101, 120, 132, 160-3, 222, 227, 229-36, 252-3, 271-2, 435-6, 453, 523, 543, 556, 558, 560, 563, 565, 569, 573, 575-6, 579, 582-3. - ISBN 978-88-6429-317-2

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