Flavia Domitilla (figlia di Domitilla minore): differenze tra le versioni

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In aggiunta, Flavia Domitilla avrebbe anche dovuto fare da allevatrice a due nipoti dell'allora imperatore [[Domiziano]]. Altre fonti dicono che sarebbero stati i figli naturali della stessa Domitilla e di Clemente, forse successivamente adottati dall'Imperatore stesso.<ref>Quintiliano, ''Institutio Oratoria'', IV, 1, 2.</ref> Una iscrizione conservata oggi nella basilica dei Ss. Nereo e Achilleo conferma queste ultime affermazioni, precisando che Flavia Domitilla era “neptis“ nipote di [[Vespasiano]], padre di [[Domiziano]] e moglie del console san Tito [[Flavio Clemente (console 95)|Flavio Clemente]]. Lo scrittore [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]] dichiarò che Domiziano designò i figli di Clemente come suoi successori, nonostante la loro giovane età, prima della caduta dei loro genitori, e li ribattezzò coi nomi di [[Tito]] e di [[Vespasiano]].<ref>Svetonio, ''Vita di Domiziano'', 12.</ref>
In aggiunta, Flavia Domitilla avrebbe anche dovuto fare da allevatrice a due nipoti dell'allora imperatore [[Domiziano]]. Altre fonti dicono che sarebbero stati i figli naturali della stessa Domitilla e di Clemente, forse successivamente adottati dall'Imperatore stesso.<ref>Quintiliano, ''Institutio Oratoria'', IV, 1, 2.</ref> Una iscrizione conservata oggi nella basilica dei Ss. Nereo e Achilleo conferma queste ultime affermazioni, precisando che Flavia Domitilla era “neptis“ nipote di [[Vespasiano]], padre di [[Domiziano]] e moglie del console san Tito [[Flavio Clemente (console 95)|Flavio Clemente]]. Lo scrittore [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]] dichiarò che Domiziano designò i figli di Clemente come suoi successori, nonostante la loro giovane età, prima della caduta dei loro genitori, e li ribattezzò coi nomi di [[Tito]] e di [[Vespasiano]].<ref>Svetonio, ''Vita di Domiziano'', 12.</ref>


Quando l'imperatore [[Domiziano]], forte sostenitore del [[paganesimo]], nonché restauratore di molti templi romani dedicati sorattutto a Giove e Giunone, iniziò le prime persecuzioni ai [[Cristianesimo|cristiani]], Flavia Domitilla rinnegò gli dèi pagani e si oppose fermamente alle pratiche di adorazione. [[Domiziano]] la fece quindi deportare all'isola di [[Ponza]] dove dovette soffrire, secondo [[San Girolamo]], un lungo martirio.<br>
Quando l'imperatore [[Domiziano]], forte sostenitore del [[paganesimo]], nonché restauratore di molti templi romani dedicati soprattutto a Giove e Giunone, iniziò le prime persecuzioni ai [[Cristianesimo|cristiani]], Flavia Domitilla rinnegò gli dèi pagani e si oppose fermamente alle pratiche di adorazione. [[Domiziano]] la fece quindi deportare all'isola di [[Ponza]] dove dovette soffrire, secondo [[San Girolamo]], un lungo martirio.

Altre fonti invece, come quelle dello storico [[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]] riporterebbero la sua morte a [[Isola di Ventotene|Ventotene]]<ref>Cassio Dione, ''[[Storia romana (Cassio Dione)]]'', LXVII, 13-14.</ref>:
Altre fonti invece, come quelle dello storico [[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]], riporterebbero la sua morte a [[Isola di Ventotene|Ventotene]]<ref>Cassio Dione, ''[[Storia romana (Cassio Dione)]]'', LXVII, 13-14.</ref>:
{{quote|Domiziano fece uccidere, insieme a molti altri, il console Flavio Clemente, sebbene fosse un suo cugino ed avesse sposato Flavia Domitilla, che era anch'essa parente dell'Imperatore. Entrambi vennero accusati di ateismo, e di ciò anche altri, sviatisi dietro i costumi dei Giudei, ebbero condanna, chi di morte, chi di confisca. Domitilla venne soltanto relegata a Pandateria ([[Isola di Ventotene|Ventotene]]).}}
{{quote|Domiziano fece uccidere, insieme a molti altri, il console Flavio Clemente, sebbene fosse un suo cugino ed avesse sposato Flavia Domitilla, che era anch'essa parente dell'Imperatore. Entrambi vennero accusati di ateismo, e di ciò anche altri, sviatisi dietro i costumi dei Giudei, ebbero condanna, chi di morte, chi di confisca. Domitilla venne soltanto relegata a Pandateria ([[Isola di Ventotene|Ventotene]]).}}



Versione delle 18:14, 18 ago 2013

Santa Flavia Domitilla
Pomarancio, Santa Domitilla e i santi Nereo e Achilleo, 1598-1599 ca, Roma, Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo.
 

Vergine e martire

 
NascitaRoma
Mortepost 95, Ponza o, meno probabile, Pandateria
Venerata daChiesa cattolica
Santuario principalechiesa dei Santi Nereo e Achilleo, Roma
Ricorrenza7 maggio
AttributiRappresentata come una giovane nelle vesti di nobile con una corona e un ramo di palma e, talvolta, un libro. È generalmente affiancata dai santi Nereo e Achilleo.

Flavia Domitilla, figlia di Domitilla minore (Roma, I secoloVentotene, 7 maggio 95-100), è stata una santa romana, nipote dell'imperatore romano Domiziano. È venerata dalla Chiesa cattolica e, anticamente anche dalla Chiesa greco-ortodossa, come santa vergine e martire.

Biografia e agiografia

Flavia Domitilla nacque nella dinastia degli imperatori Flavi della Roma antica, figlia di Flavia Domitilla minore (a sua volta figlia del futuro imperatore Vespasiano e di Flavia Domitilla Maggiore sorella del futuro imperatore Domiziano) e di Quinto Petilio Ceriale, intorno all'anno 60.
All'età di soli 9 anni perse la madre Flavia Domitilla minore, crescendo da sola negli ambienti del Consolato romano fino a sposare un suo cugino, figlio di Tito Sabino il fratello maggiore del nonno Vespasiano, il console Tito Flavio Clemente

In aggiunta, Flavia Domitilla avrebbe anche dovuto fare da allevatrice a due nipoti dell'allora imperatore Domiziano. Altre fonti dicono che sarebbero stati i figli naturali della stessa Domitilla e di Clemente, forse successivamente adottati dall'Imperatore stesso.[1] Una iscrizione conservata oggi nella basilica dei Ss. Nereo e Achilleo conferma queste ultime affermazioni, precisando che Flavia Domitilla era “neptis“ nipote di Vespasiano, padre di Domiziano e moglie del console san Tito Flavio Clemente. Lo scrittore Svetonio dichiarò che Domiziano designò i figli di Clemente come suoi successori, nonostante la loro giovane età, prima della caduta dei loro genitori, e li ribattezzò coi nomi di Tito e di Vespasiano.[2]

Quando l'imperatore Domiziano, forte sostenitore del paganesimo, nonché restauratore di molti templi romani dedicati soprattutto a Giove e Giunone, iniziò le prime persecuzioni ai cristiani, Flavia Domitilla rinnegò gli dèi pagani e si oppose fermamente alle pratiche di adorazione. Domiziano la fece quindi deportare all'isola di Ponza dove dovette soffrire, secondo San Girolamo, un lungo martirio.

Altre fonti invece, come quelle dello storico Cassio Dione, riporterebbero la sua morte a Ventotene[3]:

«Domiziano fece uccidere, insieme a molti altri, il console Flavio Clemente, sebbene fosse un suo cugino ed avesse sposato Flavia Domitilla, che era anch'essa parente dell'Imperatore. Entrambi vennero accusati di ateismo, e di ciò anche altri, sviatisi dietro i costumi dei Giudei, ebbero condanna, chi di morte, chi di confisca. Domitilla venne soltanto relegata a Pandateria (Ventotene).»

Secondo il Talmud, sia Domitilla che il marito si convertirono al Giudaismo, dopo aver incontrato il Rabbi Akiba ben Joseph. La tradizione cristiana invece la vuole fermamente convertita al Cristianesimo, quindi inserita nel Martirologio Romano.

Note

  1. ^ Quintiliano, Institutio Oratoria, IV, 1, 2.
  2. ^ Svetonio, Vita di Domiziano, 12.
  3. ^ Cassio Dione, Storia romana (Cassio Dione), LXVII, 13-14.

Collegamenti esterni