Rhodiola rosea

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Rodiola
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
OrdineSaxifragales
FamigliaCrassulaceae
SottofamigliaSempervivoideae
TribùUmbiliceae
GenereRhodiola
SpecieR. rosea
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineRosales
FamigliaCrassulaceae
GenereRhodiola
SpecieR. rosea
Nomenclatura binomiale
Rhodiola rosea
L., 1753
Sinonimi

Sedum rhodiola
Vill.
Sedum rosea
(L.) Scop.
et al.

Nomi comuni

pinocchina rosea, rodiola rosa, legno rodio

Rhodiola rosea (L., 1753) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulacee, diffusa nella parte settentrionale dell'emisfero boreale[2].

L'epiteto specifico rosea si riferisce al tipico profumo di rosa emanato dal rizoma.

La pianta è alta dai 20 ai 40 cm e fiorisce da giugno ad agosto.

Distribuzione e habitat

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Cresce in alta montagna nei luoghi sassosi o nei pascoli. È comune dai 900 ai 3100 m s.l.m. Si trova sulle Alpi francesi, nei Pirenei e nei Vosgi, su tutto l'arco alpino, dall'Italia alla Svizzera, in Germania, Svezia, Finlandia, Norvegia, Irlanda, Islanda e nord America.

Possiede proprietà antiossidanti. È talvolta usata in fitoterapia per alleviare la fatica mentale, migliorare il tono dell'umore e aumentare la resistenza allo stress, ma le sue proprietà sono tuttora in fase di studio.[3]

Usi terapeutici

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Il meccanismo d'azione dei costituenti di Rhodiola rosea (in particolare della rosavina che ha maggiore attività biologica) coinvolge direttamente la serotonina le cui funzioni sembrano essere legate al controllo dell'appetito, sonno, comportamento, umore, funzionalità cardiovascolare, memoria e capacità d'adattamento. L'effetto terapeutico sembra determinarsi attraverso l'inibizione dell'enzima deputato all'inattivazione della serotonina Catecol-O-metiltransferasi (COMT) e la stimolazione del trasporto del 5-idrossitriptofano (5HTP), precursore della serotonina, attraverso la barriera ematoencefalica. Il risultato finale porta ad un aumento dei livelli di serotonina nel sangue.[4]

La concentrazione degli attivi nei prodotti fitoterapici dipende dal tipo di estratto e dal suo titolo: le diverse procedure di lavorazione portano infatti ad ottenere estratti con una diversa combinazione e concentrazione di principi attivi che quindi determinano effetti terapeutici e collaterali differenti. Per questo negli studi clinici vengono generalmente utilizzati estratti titolati e standardizzati per rendere quanto più replicabili i risultati terapeutici.

Attenendosi agli studi finora effettuati si possono attribuire alla Rhodiola rosea i seguenti benefici:

  1. Miglioramento degli stati depressivi.
  2. Stimolo dell'attività mentale, miglioramento della concentrazione, della lucidità e del potenziale mnemonico.
  3. Miglioramento della funzionalità cardiovascolare.
  4. Perdita di peso.
  5. Aumento della resistenza alla fatica.
  6. Miglioramento della funzionalità sessuale.
  1. ^ (EN) Rhodiola rosea, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 3 maggio 2024.
  2. ^ (EN) Rhodiola rosea L., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 7 gennaio 2021.
  3. ^ Does Rhodiola rosea possess ergogenic properties?, Int J Sport Nutr Exerc Metab. 2006 Jun;16 (3): 305-15.
  4. ^ Dott. ssa Tiziana Soncini, RHODIOLA ROSEA: UN ADATTOGENO PER GLI SPORTIVI ? Esperienza personale con giocatori di Hockey su pattini a rotelle (PDF), su docvadis.it (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2016).
  • Maria Teresa Della Beffa, Fiori di montagna, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1998
  • Silvio Stefenelli, I fiori della montagna, Priuli & Verlucca Editori, Ivrea 1996.

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