Rigiopappus leptocladus

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Rigiopappus leptocladus
Rigiopappus leptocladus
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae

North American lineage

Sottotribù Pentachaetinae
Genere Rigiopappus
A.Gray, 1865
Specie R. leptocladus
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae
Genere Rigiopappus
Specie R. leptocladus
Nomenclatura binomiale
Rigiopappus leptocladus
A.Gray, 1865

Rigiopappus leptocladus A.Gray, 1865 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Pentachaetinae. Rigiopappus leptocladus è anche l'unica specie del genere Rigiopappus A.Gray, 1865.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva dalla lingua latina: "rigeo" (= rigido) e pappo e fa riferimento alle squame rigide del pappo.[4] L'epiteto specifico ( leptocladus) deriva dalle parole greche: "leptos" (= stretto, slanciato delicato) e "klados" (= ramo"); indica una pianta con con germogli sottili.[5]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Asa Gray (1810-1888) nella pubblicazione " Proceedings of the American Academy of Arts and Sciences. Boston, MA" (Proc. Amer. Acad. Arts 6: 548) del 1865.[6] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Le foglie
Infiorescenza

Portamento. La specie di questa voce ha un habitus di tipo erbaceo annuale con superfici irsute.[7][8][9][10][11][4]

Fusto. La parte aerea è eretta, semplice o ramosa (i rami laterali spesso sovrastano il fusto centrale). Altezza media: 5 - 30 cm.

Foglie. Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo alternato e da ascendente a erette, sono inoltre sessili; la lamina, con 1 - 3 nervature longitudinali, è intera o lineare-filiforme o strettamente lanceolata. Le facce sono scarsamente irsute o glabre. Dimensione delle foglie: 9 - 30 x 1 - 2 cm.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono scapose (capolini solitari). Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale lungamente peduncolato di tipo radiato; il peduncolo può essere sotteso da foglie o brattee. I capolini sono formati da un involucro, con forme ampiamente turbinate (o cilindriche), composto da 11 - 20 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, subuguali, con forme da lineari-oblunghe a lanceolate, apici acuti, superficie irsuta, margini scariosi sono disposte in modo più o meno embricato su 2 serie. Il ricettacolo, piatto e bucherellato, è provvisto di pagliette tra i fiori del raggio e quelli del disco. Diametro dell'involucro: 4 - 7 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): da 3 a 13 per capolino sono femminili e sono disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa); raramente sono assenti;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 7 a 50) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [12]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa, mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è giallo sfumato di porpora;
  • fiori del disco: la forma è strettamente tubulare bruscamente divaricata in 2 - 4 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata con sfrange o peli; il colore è giallo o giallo-forte.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[11][13]
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[7] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate e lunghe.[14] I due bracci dello stilo hanno una forma da subulare a filiforme e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo;

  • achenio: gli acheni sono strettamente cilindrici, o leggermente fusiformi, poco compressi lateralmente; la superficie è strigosa o con setole clavate apicalmente; dimensione degli acheni: 4 - 5 mm;
  • pappo: il pappo, persistente, è formato da 3 - 5 scaglie subulate rigide e bianche; dimensione del pappo: 1 - 4 mm.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie di questa voce è distribuita negli U.S.A. sud-occidentali.[3]

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][11]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Rigiopappus (insieme alla sottotribù Pentachaetinae) è incluso nel lignaggio "North American lineage". La sottotribù è suddivisa in due gruppi: "Pentachaeta group" e "Ericameria group". Il genere della specie di questa voce appartiene al "Pentachaeta group".[2]

I caratteri distintivi della specie Rigiopappus leptocladus sono:[11]

  • il ricettacolo si presenta con delle pagliette solamente tra i fiori del raggio e quelli del disco;
  • il pappo è formato da lunghe scaglie.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18[11]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Rigiopappus leptocladus var. longiaristatus A.Gray
  • Rigiopappus longiaristatus Rydb.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c Nesom 2020
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 15 aprile 2024.
  4. ^ a b eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 aprile 2024.
  5. ^ David Gledhill 2008, p. 234
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 15 aprile 2024.
  7. ^ a b Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  8. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  9. ^ a b Judd 2007, pag.517
  10. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 589.
  11. ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, p. 284 e 327.
  12. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  13. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
  14. ^ Judd 2007, pag. 522.
  15. ^ Judd 2007, pag. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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