Renzo Furlan

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Renzo Furlan
Renzo Furlan a Palermo per la Coppa Davis 1995
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 175 cm
Peso 70 kg
Tennis
Termine carriera 2004
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 223-239 (48.27%)
Titoli vinti 2
Miglior ranking 19º (15 aprile 1996)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open 4T (1996)
Bandiera della Francia Roland Garros QF (1995)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon 3T (1996)
Bandiera degli Stati Uniti US Open 3T (1995)
Altri tornei
 Giochi olimpici QF (1996)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 14-38 (26.92%)
Titoli vinti 0
Miglior ranking 193º (17 giugno 1991)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open 1T (1995)
Bandiera della Francia Roland Garros -
Bandiera del Regno Unito Wimbledon -
Bandiera degli Stati Uniti US Open -
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al definitivo

Renzo Furlan (Conegliano, 17 maggio 1970) è un allenatore di tennis ed ex tennista italiano.

Ha conquistato due titoli ATP 250, uno sul cemento e l'altro sulla terra rossa, su sette finali disputate. È il sesto tennista italiano (su un totale di 12) a essere entrato tra i primi 20 giocatori del mondo dall'introduzione della classifica computerizzata. Con il 19º posto del 15 aprile 1996 vanta la nona migliore classifica ATP raggiunta da un tennista italiano, ed è stato numero 1 del proprio paese per 121 settimane. Il suo miglior risultato nei tornei del Grande Slam è rappresentato dai quarti di finale raggiunti al Roland Garros nel 1995.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cresciuto a Cimetta di Codogné, destrimane, diventò professionista nel 1988.

Il 24 maggio del 1992, sulla terra battuta di Bologna, raggiunse la sua prima finale ATP in carriera, dove fu battuto da Jaime Oncins per 6-2, 6-4.

Il 14 giugno del 1992, al torneo di Firenze, uscì nuovamente sconfitto in finale. A negargli la gioia del trionfo fu Thomas Muster, che si aggiudicò il torneo con lo score di 6-3, 1-6, 6-1.

Nel 1992 Furlan rappresentò l'Italia alle Olimpiadi estive di Barcellona, dove arrivò al terzo turno, battuto da Jordi Arrese (poi medaglia d'argento).

L'8 febbraio del 1993, grazie alla posizione numero 55 nel ranking ATP, diventò per la prima volta il numero uno italiano scavalcando Omar Camporese.[1] Il 15 agosto dello stesso anno, sul rosso di San Marino, fu sconfitto nuovamente in finale da Thomas Muster, con un doppio 7-5.

Il 1994 fu l'anno della conquista dei suoi 2 titoli ATP. Il primo arrivò il 6 febbraio sul cemento indoor di San Jose, dove nella finale superò Michael Chang, nº 9 ATP, col punteggio di 3-6, 6-3, 7-5. Fu la seconda delle sue 7 vittorie in carriera contro un top 10, grazie alla quale diventò il quindicesimo giocatore italiano ad aggiudicarsi un trofeo del circuito maggiore e il quinto a conquistare un titolo sconfiggendo in finale un giocatore classificato tra i primi 10 del ranking mondiale.

Il 20 marzo del 1994 si aggiudicò il suo secondo torneo, sulla terra battuta di Casablanca, battendo in finale Karim Alami per 6-4, 6-2.

Il 22 ottobre del 1995, sul sintetico di Pechino, raggiunse la sua settima finale in carriera. Dall'altra parte della rete ritrovò Michael Chang, che col punteggio di 7-5, 6-3 vendicò la sconfitta di San Jose aggiudicandosi il titolo.

Nel 1996 prese parte alle Olimpiadi di Atlanta, dove fu sconfitto nei quarti di finale da Leander Paes.

Il 23 marzo del 1997 fu la data della sua ultima finale ATP. Sul sintetico di San Pietroburgo, si arrese col punteggio di 6-3, 6-4 a Thomas Johansson.

Con la squadra italiana di Coppa Davis, giunse in semifinale nelle edizioni 1996 e 1997.

Nella sua attività di coach, seguì la campionessa del Roland Garros Francesca Schiavone e Simone Bolelli[2]. Attualmente segue Jasmine Paolini.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Ha sposato la tennista Nathalie Baudone.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (2)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (0)
ATP Super 9 (0)
ATP Championships Series (0)
Giochi olimpici (0)
ATP World Series (2)
Numero Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 7 febbraio 1994 Bandiera degli Stati Uniti San Jose Open, San Jose Cemento indoor Bandiera degli Stati Uniti Michael Chang 3-6, 6-3, 7-5
2. 21 marzo 1994 Bandiera del Marocco Grand Prix Hassan II, Casablanca Terra rossa Bandiera del Marocco Karim Alami 6-2, 6-2

Finali perse (5)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (0)
ATP Super 9 (0)
ATP Championships Series (0)
Giochi olimpici (0)
ATP World Series (5)
Numero Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 24 maggio 1992 Bandiera dell'Italia ATP Bologna Outdoor, Bologna Terra rossa Bandiera del Brasile Jaime Oncins 2-6, 4-6
2. 14 giugno 1992 Bandiera dell'Italia ATP Firenze, Firenze Terra rossa Bandiera dell'Austria Thomas Muster 3-6, 6-1, 1-6
3. 15 agosto 1993 Bandiera di San Marino Internazionali di Tennis di San Marino, San Marino Terra rossa Bandiera dell'Austria Thomas Muster 5-7, 5-7
4. 1º ottobre 1995 Bandiera della Cina China Open, Pechino Sintetico indoor Bandiera degli Stati Uniti Michael Chang 5-7, 3-6
5. 23 marzo 1997 Bandiera della Russia St. Petersburg Open, San Pietroburgo Sintetico indoor Bandiera della Svezia Thomas Johansson 3-6, 4-6

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Finali perse (1)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (0)
ATP Super 9 (0)
ATP Championships Series (0)
Giochi olimpici (0)
ATP World Series (1)
Numero Data Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1. 14 agosto 1994 Bandiera di San Marino Internazionali di Tennis di San Marino, San Marino Terra rossa Bandiera della Spagna Jordi Arrese Bandiera del Regno Unito Neil Broad
Bandiera degli Stati Uniti Greg Van Emburgh
4-6, 6-7

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rankings | Singles | ATP Tour | Tennis, su ATP Tour. URL consultato il 29 maggio 2021.
  2. ^ Renzo Furlan: "Lavoro da allenatore molto più stimolante, nessun rimpianto per la mia carriera da giocatore", su Siena News, 14 giugno 2014. URL consultato il 14 febbraio 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]