Pont du Carrousel

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Pont du Carrousel
Localizzazione
StatoBandiera della Francia Francia
CittàParigi
AttraversaSenna
Coordinate48°51′33.81″N 2°19′58.52″E / 48.859392°N 2.332922°E48.859392; 2.332922
Dati tecnici
TipoPonte ad arco
MaterialeCemento armato
Campate3
Lunghezza168 m
Larghezza33 m
Realizzazione
ProgettistaGustave Umbdenstock
Costruzione1935-1939
Intitolato acarrousel
Mappa di localizzazione
Map

Il Pont du Carrousel è un ponte di Parigi che attraversa la Senna. Esso collega il I arrondissement (Quai des Tuileries), sulla riva destra del fiume, con il VI e VII arrondissement (Quai Voltaire), sulla riva sinistra.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Pont du Carroussel o pont des Saints-Pères del 1834[modifica | modifica wikitesto]

Chiamato in genere Pont du Carroussel,[1][2][3] esso era parimenti detto "pont des Saints-Pères" poiché costituiva il prolungamento della rue des Saints-Pères. Inoltre era talvolta detto "pont du Louvre", poiché sulla riva destra sboccava di fronte al Museo del Louvre.

Il pont des Saints-Pères (fotografia d'Hippolyte-Auguste Collard, 1883)

Un'ordinanza regia dell'11 ottobre 1831 autorizzò la costruzione del ponte, dichiarandone concessionario M. Rangot. Quest'ultimo trasferì i suoi diritti a M. Borde. La concessione era prevista per trentaquattro anni e dieci mesi a partire dal 1º gennaio 1833 e quindi sarebbe durata fino al 1º novembre 1867.

Il suo ideatore, l'ingegnere Antoine-Rémy Polonceau, diede prova di un grande senso dell'innovazione poiché realizzò un ponte ad arco mentre la tendenza di allora era quella di costruire ponti sospesi. La struttura complessa in ghisa e in legno è altresì audace, cosa che gli valse alcune critiche. Così i cerchi in ferro che decorano la struttura metallica vennero definiti ironicamente «cerchi di salvietta». A ciascun angolo del ponte si elevano sculture di Louis Petitot (tuttora presenti sul ponte odierno) rappresentanti L'Abbondanza, L'Industria, La Senna e La Città di Parigi.

Il ponte fu aperto alla circolazione il 30 ottobre 1834. Esso è lungo in totale 169,5 metri e largo (distanza fra i parapetti) 11,85 metri ed è costituito da tre archi di 47,67 metri d'apertura.

Il 28 dicembre 1849, la città di Parigi sottoscrive un accordo, approvato per decreto il 14 febbraio 1850, per riscattare il pedaggio per 1 766 656 franchi pagabili in rate annue tra il 1º settembre 1850 e e il 1º novembre 1867.

Sotto il Secondo impero, il ponte, che si trovava su un asse collegante le stazioni di Montparnasse e Saint-Lazare, vide aumentare la sua circolazione. Il prefetto, barone Haussmann, intendeva sostituirlo con un ponte più largo nell'asse dei passaggi del Louvre realizzati dall'architetto Hector-Martin Lefuel, nel quadro di un grande progetto che riunisse il Louvre e il Palazzo delle Tuileries. Questo progetto fu abbandonato a seguito dello scoppio della guerra franco-prussiana.

Nel 1883 il ponte fu chiuso alla circolazione per sei mesi per rimpiazzare una parte delle travi e delle traverse. I tecnici che eseguirono le sostituzioni consigliarono di cambiare l'impalcato in legno del piano stradale con uno di ferro martellato. Ciò fu fatto nel 1906.

Nonostante questa riparazione, il ponte risultava troppo stretto e si muoveva [4].

Tra ottobre 1905 e novembre 1906, ebbe luogo una discussione per l'intromissione della rivista Le Béton armé fra la ditta Hennebique, rappresentata dall'ingegner L. Quesnel, e Jean Résal, che era l'ingegnere capo del Servizio della Navigazione della Senna e dei ponti di Parigi. Hennebique voleva mostrare la superiorità del cemento armato e il proprio interesse economico.

Pont du Carrousel del 1935[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1930 il ponte fu ritenuto di altezza insufficiente per la navigazione fluviale e si decise di distruggerlo totalmente per rimpiazzarlo con un'opera più a valle di fronte ai passaggi del Louvre.

Il nuovo ponte fu concepito dal Servizio dei ponti di Parigi con gli ingegneri Henri Lang e Jacques Morane, aiutati dagli architetti Gustave Umbdenstock e Tourry: esso riprese la forma generale del ponte precedente con i suoi tre archi, ma fu ora realizzato in cemento armato, confermando la proposta fatta da Hennebique nel 1905. L'ingegnere dei Ponts et chaussées, Jacques Morane, scrisse sulla rivista Travaux, del luglio 1935, che:

(FR)

«Seule la pierre de taille peut donner au pont du Carrousel le caractère monumental qu'exige ici le voisinage du Louvre, de l'Institut, du pont Neuf et du pont Royal [en reprenant] l'exemple récent du pont de la Tournelle»

(IT)

«Solo la pietra da taglio può dare al ponte del Carrousel il carattere monumentale che esigono la vicinanza del Palazzo del Louvre, dell'Istituto di Francia del pont Neuf e del pont Royal [riprendendo] l'esempio recente del pont de la Tournelle»

Il progetto di massima fu presentato nel 1932. I lavori furono autorizzati con decreto del Consiglio di Stato il 26 agosto 1933. Il progetto definitivo fu aggiudicato il 23 maggio 1935. I lavori iniziarono per la parte a valle chef u posta in servizio prima della demolizione del vecchio ponte. La seconda guerra mondiale fermò i lavori di sistemazione sulla riva sinistra.

Raymond Subes ha concepito, per l'illuminazione del ponte, un ingegnoso sistema telescopico posto in funzione nel 1946 (le lampade si alzavano dai 13 metri di altezza durante il giorno ai 20 durante la notte), che si guastò poco dopo l'entrata in servizio e che è stato restaurato nel 1999.

Galleria di foto storiche[modifica | modifica wikitesto]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Avvenimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º maggio 1995 Brahim Bouarram, un marocchino di 29 anni, fu gettato nella Senna da una banda di skinhead uscita dalle file di una manifestazione del Front national.

Nel 2003, il sindaco di Parigi Bertrand Delanoë, a nome dei cittadini di Parigi ha onorato la sua memoria e quella di tutte le vittime del razzismo con la posa di una lapide in memoria e per respingere l'odio.

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il ponte è servito dalla stazione Palais Royal - Musée du Louvre della metropolitana di Parigi.

Il ponte nelle arti[modifica | modifica wikitesto]

L'Abbondanza di Louis Petitot, 1846, Pont du Carrousel a Parigi.
La statua simbolizzante la Senna, di Louis Petitot.
  • Il pittore neo-impressionista Maximilien Luce ha dipinto nel 1890 un olio su tela dal titolo Le Louvre et le pont du Carrousel. Effet de nuit.
  • Georges Stein ha dipinto un quadro dal titolo Paris - Le Pont du Carrousel, rappresentante alcuni personaggi circolanti sul ponte davanti ai passaggi del Louvre.
  • L'americano Edward Hopper rappresentò il primo ponte nel suo quadro del 1907 Pont du Carrousel and Gare d'Orléans.
  • L'artista moderno Makiko Nakamura gli ha intitolato un'opera Pont du Carrousel, un quadro molto sombre.
  • L'Italiano Paolo Frongia ha rappresentato il ponte nel suo dipinto La Senna, al mattino, da Pont du Carrousel.
  • Pont du Carrousel è il titolo d'un poema in tedesco di Rainer Maria Rilke.
  • Le pont du Carrousel è il titolo d'una canzone del gruppo Zebda, creata in seguito all'evento di cui sopra.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Tardieu, Ambroise (1788-1841), Plan de Paris en 1838 avec le tracé de ses anciennes enceintes, su Gallica, Furne et Cie (Paris), 1838. URL consultato il 6 aprile 2014.
  2. ^ (FR) Polonceau, Antoine-Rémi (1778-1847), Notice sur le nouveau système de ponts en fonte suivi dans la construction du pont du Carrousel, su Gallica, Carillan-Goeury et V. Dalmont (Paris), 1839. URL consultato il 6 aprile 2014.
  3. ^ (FR) Lazare, Félix (1815-1894), Dictionnaire des rues de Paris et de ses monuments, su Google Books, Lazare, Félix (Paris), 1844, p. 106. URL consultato il 6 aprile 2014.
  4. ^
    (FR)

    «[...]Je me rappelais le temps où passant par le même chemin exactement, portant une théière et des tasses d'argile le Pont du Carrousel en oscillant me fit lâcher mes paquets et tout se cassa. Aujourd'hui je porte une théière de bronze de vingt francs. Le pont peut osciller, je passe triomphant, mais il ne bouge pas car on l'a consolidé et élargi. Mon défi s'adresse à un rocher [...]»

    (IT)

    «[…]Io mi ricordo i tempi in cui passando per lo stesso percorso esatto, portavo una teiera e delle tazze di argilla: il Pont du Carrousel, oscillando, mi faceva cadere ciò che portavo e tutto si rompeva. Oggi io porto una teiera in bronzo da venti franchi. Il ponte può oscillare, io passo trionfante, ma esso non si muove poiché è stato consolidato e allargato. La mia sfida si affida ad una roccia.[…]»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Jacques Morane - La reconstruction du pont du Carrousel - revue Travaux - n°31 - Juillet 1935 ;
  • (FR) Les Ponts de Paris, Paris, Action artistique de la Ville de Paris, 1999, p. 212, ISBN 978-2-913246-05-8, LCCN 00358632. ;
  • (FR) Bernard Marrey, Les Ponts modernes XXème siècle, Picard editeur, p. 119, ISBN 978-2-7084-0484-7. ;
  • (FR) Félix et Louis Lazare, Dictionnaire historique des rues et monuments de Paris en 1855 avec les plans des 48 quartiers, Paris, Maisonneuve & Larose, 2003, p. 796, ISBN 978-2-86877-184-1. ;
  • (EN) Henry-Louis Dubly, Francis Carco (préface), Ponts de Paris à travers les siècles, Henri Veyrier editore, 1973, p. 208, ISBN 978-2-85199-102-7.
  • (FR) Denis Hannotin et Christine Moissinac, Antoine-Rémy Polonceau (1778-1847), Un homme libre, un ingénieur au parcours éclectique, Presses des ponts 2011), ISBN 978-2-85978-459-1,
  • (FR) Sous la direction d'Antoine Picon, L'art de l'ingénieur constructeur, entrepreneur, inventeur, pp. 109-110, Centre Georges Pompidou/éditions Le Moniteur, Paris, 1997 ISBN 978-2-85850-911-9;

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]